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Nuova fumata nera in Parlamento per l'elezione dei giudici della Consulta

Redazione

Neanche questa volta è stato raggiunto il quorum dei tre quinti per eleggere il sostituto di Silvana Sciarra: è la decima votazione consecutiva andata a vuoto. Il 21 dicembre scadono anche i mandati del presidente Barbera e dei due vice Modugno e Prosperetti

Nulla di fatto. Decima fumata nera per l'elezione in Parlamento del sostituto della giudice della Corte costituzionale Silvana Sciarra. Anche in questa votazione era necessaria la maggioranza dei tre quindi e non s'è trovata una quadra. La seduta di oggi, con il Parlamento riunito in seduta comune, però era stata convocata anche per l'elezione di altri tre giudici della Corte, che sostituiranno il presidente Augusto Barbera e i vice Franco Modugno e Giulio Prosperetti, in scadenza il prossimo 21 dicembre, per i quali servono i due terzi dei voti, perché si tratterebbe del primo scrutinio. Il tacito accordo tra i parlamentari, infatti, è quello di ripetere la votazione fino al quarto scrutinio per far abbassare il quorum ai tre quinti dei parlamentari.

 

L'ipotesi più accredita, in una logica di spartizione, prevede che due giudici siano scelti dalla maggioranza, uno venga indicato dall'opposizione e uno sia indipendente. Nella giornata di ieri, tra i nomi fatti dalle forze di governo, è circolato anche quello del senatore e viceministro forzista Francesco Paolo Sisto, ma l'opzione più probabile resta il consigliere giuridico della premier Giorgia Meloni Francesco Saverio Marini. Mentre il nuovo nome della segretaria del Partito democratico Elly Schlein sarebbe quello di Anna Finocchiaro, ex ministro e senatrice dem. Le difficoltà nel trovare un accordo sono emerse durante l'ottavo scrutinio, quando Meloni ha provato a far eleggere Marini con l'appoggio del Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte. In cambio i pentastellati avrebbero ottenuto una contropartita di un certo peso, da quanto si apprende: la direzione del Tg3.

 

Il mandato di Silvana Sciarra è scaduto l'11 novembre 2023 e la decisione sul suo sostituto si trascina ormai da un anno. Sulla questione è intervenuto anche Sergio Mattarella dicendo che "si tratta di un vulnus alla Costituzione compiuto dal Parlamento, proprio l’istituzione che la Costituzione considera al centro della vita della nostra democrazia. Invito con garbo, ma con determinazione, a eleggere subito questo giudice”. Il monito del Presidente della Repubblica si è reso necessario per rimarcare l'urgenza della votazione soprattutto in vista di dicembre: quando scadrà il mandato di Barbera, Modugno e Prosperetti la Consulta sarà composta da undici membri, il numero minimo per poter prendere decisioni. Se non si eleggeranno subito i sostituti, potrebbe essere messo a serio rischio il funzionamento della Corte.