Editoriali
Un errore giudiziario da 12 milioni sul caso dello yacht di Briatore
Dopo 12 anni di battaglie legali, nel 2022 Briatore è stato assolto con formula piena, anche per le accuse dalle quali era stato dichiarato prescritto, ma le autorità giudiziarie avevano già venduto l'imbarcazione per una cifra di molto inferiore al suo valore
Ci sono errori giudiziari enormi che rovinano in modo tragico intere esistenze di persone innocenti. E sono troppi, lo sappiamo. Poi esistono anche errori giudiziari di gravità non inferiore, se esistesse un misuratore di svarioni per i giudici, anche se il danno prodotto sui cittadini è soltanto (soltanto?) di tipo economico. Uno di questi errori giudiziari ha riguardato l’imprenditore Flavio Briatrore. Il quale fa bene oggi, ne ha tutto il diritto, a chiedere un adeguato risarcimento. La vicenda è nota, vecchia e assurda. Tre lustri fa un’inchiesta della Guardia di finanza portò al sequestro dello yacht Force Blue di proprietà di Briatore. Con l’accusa di aver evaso il fisco attraverso l’attività di charter (noleggio turistico), dell’imbarcazione. Dopo 12 anni di battaglie legali nel 2022 Briatore viene assolto con formula piena, anche per le accuse dalle quali era stato dichiarato prescritto. E fin qui, direbbe un Santalucia qualsiasi, segno che la giustizia “ha funzionato”.
Peccato che all’inizio del 2021, quando era ormai chiaro che la sentenza definitiva non avrebbe tardato più molto, lo yacht fu venduto dalle autorità giudiziarie per una cifra di molto inferiore al suo valore. Qualche mese dopo la Cassazione annullò la confisca e chiese un nuovo giudizio di Appello, che portò alla assoluzione di Briatore con annullamento definitivo della confisca. Ma lo yacht non c’era più. A Briatore furono così versati i soldi, circa 7 milioni. Ma lo yacht, per tutte le perizie, ne valeva 18. Ora Briatore chiede gli venga risarcito il danno economico causato “dalla condotta dolosa e/o gravemente colposa” dei magistrati. La stessa Cassazione aveva del resto spiegato che Briatore avrebbe potuto agire “per rendere effettivo il diritto costituzionalmente garantito del diritto di difesa e della tutela della proprietà privata nel caso di riparazione di eventuale errore giudiziario”. Gli errori giudiziari costano e si pagano.