Festival dell'Ottimismo
Maurizio Landini: "Serve un diritto alla disconessione per i lavoratori a distanza"
Valerio Valentini intervista il segretario della Cgil: "Regolare lo smart working. La gestione del tempo di lavoro è un problema importante. Serve riforma degli ammortizzatori sociali"
L'accordo con il governo che prolunga il blocco dei licenziamenti fino a fine marzo come successo dei sindacati. "Lo ritengo un accordo positivo. È un messaggio che viene dato al paese. Significa che governo, sindacati, con il consenso di imprese, scelgono il lavoro". Ma anche riforme, un nuovo statuto dei lavoratori, la necessità di aumentare la spesa pubblica. È l'agenda di Maurizio Landini, il segretario della Cgil, e la elenca al Foglio nel corso del Festival dell'Ottimismo. L'argomento d'attualità è il blocco dei licenziamenti varato dal governo che non potrà che "dare ulteriore tempo per gestire una fase difficile. Ma dall'altra parte inizia una discussione serrata per arrivare a una riforma degli ammortizzatori sociali. Vere politiche per il lavoro. Nuove tutele".
E infatti per Landini è questo il momento per "dare risposte alle persone anche perché finita la pandemia non torneremo al mondo prima del Covid. Quel mondo andava male, E' necessario progettare un nuovo modello sociale". E' un segretario preoccupato per l'innalzarsi della curva dei contagi: "I dati sono preoccupanti in tutta Europa. Credo che, come abbiamo giù visto, il tema sicurezza e salute è decisivo per fermare il virus. Mi auguro che si riesca a impedire la chiusura delle scuole". Ma è anche un segretario che non rinuncia a ragionare sulla rivoluzione che sta producendo il lavoro agile che "è un elemento che cambia la prospettiva".
È per questo che, secondo Landini, "i contratti nazionali devono regolare anche questa materia. In futuro ognuno dovrà avere competenze per lavorare sia in presenza ma anche a distanza. Immagino un futuro in cui si lavorerà in tutti i due modi. Ma i diritti e le tutele devono essere uguali in tutti e due i casi".
C'è un rischio che per la Cgil riguarda la gestione del tempo. "E' un problema importante. In generale, sia in un caso che nell'altro, il tempo è sempre tempo. Il giorno e la notte non cambiano. Il calendario digitale non lo cambi anche se si lavora in maniera agile". Da qui, quello che Landini definisce un "diritto alla disconnessione". "Se devo fare otto ore di lavoro al giorno ho diritto ai recuperi. Sono questioni che non cambiano. Diritti che vanno garantiti comunque. Sicuramente il lavoro a distanza aumenta la cooperazione fra persone, cambia modelli di lavoro, sovverte gerarchie. Io mi immagino lavoratori che possano partecipare alle scelte che vanno prese. Metterli nelle condizioni di far decidere il significato del lavoro che si fa. In questo il digitale permette un controllo che sfiora anche la limitazione della privacy"
Sull'ipotesi di tassazione straordinaria del pubblico impiego, o dei grandi patrimoni, Landini apre con cautela: "Credo che ci sia bisogno di tornare a investire dopo i tagli che paghiamo pesantemente. Penso solo alla sanità dove sono stati tagliati, in questi anni, 37 miliardi. Fare nuove assunzioni, questo è il tema. In quella direzione si pone un tema nuovo. Anziché tagliare spesa pubblica si deve investire per rilanciare l'economia". E Landini spiega che anche "le partite iva debbono avere gli stessi diritti e le stesse tutele. Penso si debba arrivare a una riforma, a un nuovo statuto dei diritti dei lavoratori. Nella mia testa c'è anche l'obiettivo di arrivare una legge sulla rappresentanza, Ferie, malattie, infortuni, tutti diritti come base comune sotto la quale non si possa andare". Niente patrimoniale, ma solo come parola, sì alla progressività delle imposte. "Altro tema che va affrontato senza dubbio. Ci deve essere una progressività. Non mi impicco alle parole. Ma va trattato"