La festa dell'Ottimismo 2023

Hamas, Ucraina, Trump. A sportellate con Giuseppe Conte

Redazione

"Noi non ambigui su Hamas. Alle manifestazioni con presunti fiancheggiatori non potrei mai partecipare". E sul Pd: "Consiglio cinematografico a Schlein? Full metal jacket, per trovare il coraggio di togliere l'elmetto al Pd"

"Abbiamo subito dichiarato che eravamo di fronte a un attacco terroristico ingiustificabile da ogni punto di vista, non abbiamo mai messo in discussione il diritto di Israele a difendersi e il diritto a esistere. Mai. Lo abbiamo ribadito più volte, ma c’è evidentemente un tentativo di rappresentare la nostra posizione come ambigua. Per questo sono qui per dire che noi di ambiguità non ne abbiamo, a nessun livello”. Un po’ in polemica anche con il Foglio il presidente del M5s Giuseppe Conte ha aperto così la sua intervista con il direttore Claudio Cerasa alla Festa dell’Ottimismo a Firenze.  

 

Cerasa ha quindi provato a chiedere a Conte se anche lui, come il presidente americano Joe Biden, ritiene Hamas come l’Isis. “Assolutamente si”, ha risposto il presidente del M5s “lo abbiamo detto dall’inizio: senza se e senza ma condanniamo Hamas che  è un danno per le popolazioni palestinesi”.

Il capo grillino ha anche detto che se fosse invitato a una manifestazione pro Palestina in questo momento probabilmente non andrebbe: “Se mi devo ritrovare a manifestazioni in cui ambiguamente ci sono fiancheggiatori di Hamas, io non potrò mai partecipare".  Conte sarebbe quindi disposto a sostenere la distruzione di Hamas, anche sapendo i costi che ci sono in situazioni come quella nella Striscia di Gaza, dove i terroristi usano i civili come scudi umani. "Questo - dice - è il punto nevralgico della nostra riflessione: noi riconosciamo il diritto alla reazione di Israele, ma se pensa che possa svilupparsi accantonando il diritto internazionale umanitario Israele servirà male la sua causa. Se superiamo il limite della proporzionalità e del diritto chi stabilirà che questo periodo di sospensione s’interrompa?".

Con Conte si è parlato anche di Ucraina. Come mai il M5s, che pure in un primo momento aveva votato per armare Kyiv, ormai da mesi non vuole più che le armi arrivino agli ucraini? “All’inizio l’asimmetria sul piano militare non rendeva possibile che gli ucraini si difendessero a mani nude, quindi siamo stati favorevoli con un tormento interno alle prime forniture, ma chiedendo da subito che l’Italia si battesse per il dialogo anche per i nostri rapporti con la Russia.

Il direttore Cerasa ha quindi, le elezioni americane si avvicinano, se Conte fosse americano chi voterebbe? “Non sappiamo neppure chi sono i candidati facciamo il tifo per i cittadini americani”, ha risposto sviando magistralmente il grillino.

Tornando in Italia, Conte ha annunciato: “Se si tratta di contrastare le politiche fallimentari del governo l’11 novembre saremo in piazza con il Pd”. Poi sul rapporto con i dem: “E’ ovvio che non ci sovrapponiamo con loro perché siamo una forza politica autonoma e su alcuni fronti come il conflitto in Ucraina dove ci siamo ritrovati su posizioni diverse, così come sull'interpretazione della transizione energetica che non si fa con gli inceneritori”. Conte critica il Pd anche sulla sanità dove pure Pd e M5s vorrebbero collaborare insieme: “Ci stiamo confrontando e abbiamo dei punti critici da sollevare che per noi sono irrinunciabili e li faremo valere. Non saremo succursale di nessuno”.

 

L’intervista si è conclusa su toni più leggeri. Cerasa ha chiesto a Conte di suggerire un libro o un film agli altri leader politici. A Elly Schlein Conte consiglierebbe Full metal jacket di Stanley Kubrick. “Elly sicuramente lo ha già visto, ma glielo consiglio visto che Enrico Letta ha messo l’elmetto al Pd e Elly non ha avuto ancora il coraggio di toglierlo”, ha scherzato Conte. A Meloni invece il capo dei 5 stelle suggerisce “Piovono pietre”, un film del regista degli ultimi Ken Loach: “Perché narra le difficoltà di un padre a comprare il vestito per la comunione della figlia e cade in mano all’usura, Meloni dovrebbe tenere conto che ci sono tante persone che hanno difficoltà economiche e non trattarle da farabutti o da delinquenti”. Infine Salvini. Per il leghista Conte ha un consiglio letterario: “Butti via il libro del generale, come si chiama… (Vannacci ndr) e prenda il quello di Papa Francesco contro la guerra e il coraggio di costruire la pace”.