Sabato e domenica nel Foglio. Che cosa c'è nell'inserto culturale del fine settimana
Come tutti i weekend nel giornale ci sono dodici pagine di inserto culturale
Come tutti i weekend nel giornale ci sono dodici pagine di inserto culturale. Ecco che cosa trovate in edicola (e potete scaricare qui dalla mezzanotte di venerdì)
La civiltà del vuoto – Le chiese silenziose di Praga senza fedeli, ridotte a musei nel paese più secolarizzato d’Europa. Quarant’anni di persecuzione comunista hanno lasciato il segno. Qualcosa, però, sta cambiando – di Matteo Matzuzzi
La cura francese – Il colosso Unicredit salvato dal “chirurgo” Jean Pierre Mustier, l’uomo forte paracadutato da Parigi. Un punto a favore dell’Italia – di Stefano Cingolani
La giustizia dei pataccari – Non solo Ciancimino. L’ultimo bluff che ha sedotto l’antimafia dei teoremi è un architetto agrigentino – di Riccardo Lo Verso
Start-up Stanford – Come dalla morte di un figlio tanto atteso nacque la più prestigiosa università della costa ovest. E da lì tanti Nobel e Silicon Valley – di Michele Masneri
Abbandonare la nave – Un ordine riecheggia nel palazzo, e anche la base si sgretola. A Trump restano solo la famiglia e i generali – di Mattia Ferraresi
Dal Re Sole a Fitzgerald, il romanzo delle feste senza felicità – Vi guadagna, in fama e commerci, chi le organizza. Chi vi partecipa ha funzione ancillare. Nei grandi libri dell’Ottocento, e oltre, c’è sempre almeno un ballo in cui ci si rovina, ci si annoia, si fanno cose sbagliatissime – di Fabiana Giacomotti
Essere i numeri uno – Agli Us Open di tennis Nadal è primo e Federer favorito. Cosa c’è dietro all’immortalità dei campioni che non smettono di vincere – di Giorgia Mecca
Le virtù del caffè – Contrordine: non fa più male, l’Oms ne suggerisce tre tazzine al giorno. Dall’islam alla benedizione di un Papa, quattro secoli di “acqua negra” – di Maurizio Stefanini
Nuovo cinema Mancuso, una pagina di recensioni sulle ultime uscite nelle sale, a cura di Mariarosa Mancuso
Gran Teatro Villa Medici – Palcoscenico di bellezza, non solo per le mostre dei giovani artisti in visita a Roma. Muriel Mayette, attrice e regista, ha aperto le porte dell’Accademia di Francia al cinema, alla musica, alla poesia – di Giuseppe Fantasia