Lo sterminio dei cristiani
Lo sterminio dei cristiani. Il perché del nostro speciale
Vengono spesso raccontate nei boxini dei giornali come se fossero delle storie isolate, degli omicidi casuali che nei teatri di guerra colpiscono senza alcuna matrice ideologica delle persone colpevoli semplicemente di essere cristiane. Di fronte a queste morti, l’atteggiamento dell’opinionista collettivo è spesso simile a chi, osservando le notizie di un cristiano ammazzato oggi in Siria, uno domani in Iraq, uno dopodomani in Sudan, in Nigeria, in Eritrea, in Arabia Saudita, in Iran, si asciuga le lacrime senza troppa convinzione, dicendo, tra sé e sé: ma che ci vuoi fare, scusa, in guerra c’è molta gente che muore, e quando si è in guerra, tra i tanti che muoiono, non ci possono che essere anche dei cristiani. Da anni, l’occidente è con questo spirito che spesso reagisce a quella che purtroppo non può più considerarsi come una serie di piccoli omicidi casuali senza matrice ideologica. In medio oriente, ma non solo lì, essere cristiani è diventato un peccato mortale e la furia islamista ha ormai scelto da tempo di indirizzare le sue lame e il suo tritolo verso i simboli del cristianesimo dando vita a uno sterminio di massa che giorno dopo giorno assume sempre più i contorni niente affatto esagerati di un genocidio cristiano. [continua a leggere l'editoriale di presentazione del nostro direttore Claudio Cerasa]
Lo sterminio dei cristiani. Come reagire a una tragedia moderna
di Sergio Mattarella
Il fondamentalismo di matrice islamista ha accresciuto le dimensioni di un’emergenza planetaria. E’ il momento della lotta senza quartiere. Il capo dello stato, Sergio Mattarella, scrive al Foglio
E’ un momento tragico per l’Europa e il mondo. Un fanatismo barbaro e disumano ha colpito Parigi, nel cuore del nostro continente e della nostra civiltà. Quella del terrorismo fondamentalista è una minaccia ai valori di libertà, democrazia, solidarietà e convivenza civile. La strategia, folle e lucida allo stesso tempo, dell’estremismo è chiara: cercare di insinuare nella nostra società sentimenti come la paura, la disgregazione, la tentazione di chiudersi, l’odio. E la strage dei ragazzi di Parigi ha posto in modo brutale l’opinione pubblica davanti alla questione, drammatica e cruciale, della violenza a sfondo integralista che mira a cancellare la nostra cultura, la nostra storia, i nostri valori. [continua] – [qui potete leggere la versione in inglese del testo]
Storia di fede e massacri. Il peccato mortale di essere cristiani
di Matteo Matzuzzi
Gli eccidi in Iraq, Siria, Sudan, Nigeria. I cristiani obbligati a scegliere se convertirsi o morire passati per la spada dei jihadisti. I casi di Cina, Eritrea, Iran, Arabia Saudita. “Siamo di fronte a un’epurazione religiosa, un genocidio”. Come e perché “la cristianità è oggi la religione più perseguitata nel mondo”. [continua]
di Maurizio Crippa
Perché i cristiani sono carne da macello in un conflitto più grande in cui non valgono nulla, nemmeno come pedine di scambio. La storia e la politica. Un aneddoto del patriarca maronita. Il dignitario sciita a Sua Beatitudine, Béchara Rai: “I cristiani sono il fianco debole delle nostre società. Quando c’è caos, tutti attaccano loro”. [continua]
E’ stato il silenzio dell’occidente a condannare a morte i cristiani d’oriente
di Giulio Meotti
La sezione inglese dell’organizzazione non governativa Aiuto alla Chiesa che soffre ha appena consegnato un rapporto alla Camera dei Lord di Londra: “L’Isis può spazzare via il cristianesimo dall’Iraq in cinque anni”. Eppure, non c’è scandalo in Europa e oltre Oceano. Tim Stanley sul Telegraph lo ha definito “un crimine contro l’umanità di cui nessuno stranamente parla”. [continua]
La bomba durante la messa, la fede che resiste. Cronaca da Aleppo
di Matteo Matzuzzi
La bomba durante la messa, le ostie macchiate di sangue, la fede che resiste. Parla Ibrahim Alsabagh, parroco ad Aleppo. "Quando lo Stato islamico ha bloccato le strade al mercato c’era solo verdura: 'Siamo diventati come gli agnelli', diceva la gente". “L’occidente cristiano è un gigante addormentato che poggia su false sicurezze. Dovrebbe tornare all’essenziale”. [continua]
di Piero Vietti
“Cosa senti nei confronti di quelli che ti hanno obbligata a lasciare le tua casa?”. “Non voglio far loro niente, chiedo solo a Dio di perdonarli”. “E anche tu puoi perdonarli?”. “Sì”. “Ma è difficile perdonare chi ci ha fatto soffrire”. La storia di Myriam, bimba irachena di Qaraqosh, costretta a lasciare la propria casa per salvarsi dai miliziani dello Stato islamico. [continua]
di Adriano Sofri
Argomentare una pratica genocida nei confronti delle comunità cristiane nel vicino oriente attraversato dalla guerra per bande, è superfluo, salvo per chi non voglia vedere. Però sono molti a non voler vedere, cristiani benestanti compresi. In quelli che vedono e soffrono, pesa la lunga abitudine a un’idea di pace che si rassegna alla persecuzione. [continua]
Colpevoli silenzi e reazioni insufficienti dietro il dramma dei cristiani
di Riccardo Di Segni
Cosa c’è dietro i massacri ignorati. Le lezioni della storia ebraica e la nuova persecuzione spiegata dal rabbino capo di Roma. "Non avremmo pensato, e ne siamo stupiti, che nel Ventunesimo secolo dovessimo apprendere di persecuzioni a danno di cristiani. La solidarietà e la simpatia con chi è perseguitato è per noi non soltanto doverosa, ma sincera e spontanea". [continua]
di Samir Khalil Samir
Per un autentico musulmano, i versetti più violenti del Corano hanno la meglio su quelli più pacifici. Questi sono i fatti, dice l'islamologo egiziano già pro rettore del Pontificio Istituto Orientale di Roma. "Convertirsi è impossibile, si è passibili di morte. L’unica soluzione è scappare, abbandonare il proprio paese". [continua] – [qui la versione in inglese]
di Pasquale Annichino
Nel 1998 il Congresso degli Stati Uniti approvò l’International Religious Freedom Act (Irfa). L’Amministrazione Clinton, per la prima volta nella storia degli Stati Uniti d’America, decideva che la protezione e la promozione del diritto di libertà religiosa diventavano parte integrante e prioritaria della politica estera statunitense. Quella dell’Irfa è, in parte, la storia della reazione occidentale alla fine della Guerra fredda. [continua]
Così Israele è diventata l’unica realtà mediorientale in cui i fedeli a Cristo sono quadruplicati
di Benedetto Moretti
Secondo il Central Bureau of Statistics di Gerusalemme erano 158 mila i cristiani in Israele nel 2012. Alla fine del 2014 erano 163 mila, cinquemila in più. Non saranno numeri memorabili, ma proprio per l’aria avvelenata che tira in tutta la regione verso i cristiani, il dato assume una dimensione notevole. [continua]
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