Claudio Cerasa intervista Vincenzo Boccia alla Festa del Foglio

Boccia difende le banche: "Oggi in Italia i poteri forti sono Salvini e Di Maio"

Redazione

Il presidente di Confindustria alla Festa del Foglio: "Draghi? Senza di lui non avremmo avuto il quantitative easing". E lancia un appello al governo: "Riapriamo i cantieri"

Riaprire i cantieri per puntare sulle infrastrutture, difesa delle banche, difesa della Bce e del quantitative easing. Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, indica al governo le priorità per riportare il paese sulla strada della crescita nonostante, come denuncia dal palco della Festa del Foglio di Firenze, "abbiamo problemi a parlare con questo esecutivo". Bocciatissima la Manovra gialloverde: "Dicono che è sostenibile. Intanto sforiamo il debito, che potrebbe anche essere accettabile se ci fossero investimenti. Eppure non c'è nulla sul lavoro, nulla sul cuneo fiscale, nulla sull'inclusione sociale, ci sono tasse alle banche". Il tutto potrebbe mettere in crisi il sistema creditizio italiano. "Il governo deve assumersi le responsabilità delle sue azioni. Se fra tre mesi non ci sarà crescita economica, Salvini e Di Maio dovranno guardarsi allo specchio. Allora si saprà di chi saranno le colpe". 

 

Boccia ha criticato anche la linea anti europeista del governo e l'impronta sovranista della sua idea di economia e commercio: "La somma dei nazionalismi europei costruisce solo un'Europa peggiore. Serve invece una grande sfida riformista dell'Ue", spiega il presidente di Confindustria. "Serve un'Europa aperta. Pensiamo davvero di poter rispondere ad America First con un'Italia First? Ma abbiamo capito cosa siamo?". Boccia ha difeso anche il presidente della Bce, Mario Draghi, accusato ieri da Di Maio di creare un clima di tensione. "Se non fosse stato per lui non avremmo avuto il quantitative easing. Le banche, guardate, non sono il potere forte in questo paese. I poteri forti qui sono due: si chiamano Salvini e Di Maio. 

 

Infine, l'appello di Boccia al governo sulla riapertura dei cantieri e sulla necessità di investimenti nelle infrastrutture: "Servono per creare una società inclusiva, che avvicini il centro alla periferia. Qui in Italia invece andiamo oltre: non blocchiamo solo i progetti, chiudiamo direttamente i cantieri. 

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