Sabato e domenica nel Foglio. Che cosa c'è nell'inserto culturale del fine settimana
Come tutti i weekend nel giornale ci sono dodici pagine di inserto culturale
Come tutti i weekend nel giornale ci sono dodici pagine di inserto culturale. Ecco che cosa trovate in edicola (e potete scaricarlo anche qui dalle 23 di venerdì).
Come ne scriveremo. Con quali romanzi, con quali storie, con quali dettagli e quali fantasie racconteremo i giorni neri dell’epidemia? C’era una volta una vecchina che contava gli starnuti degli altri... di Nadia Terranova
Le voci di nessuno. Viaggio letterario attorno alle fosse comuni di Hart Island, dove New York seppellisce le vittime senza nome del coronavirus - di Francesco Palmieri
Lo show è Donald Trump. Anche durante la pandemia il presidente è al centro del reality. Ma il format s’è inceppato - di Mattia Ferraresi
Ciarlatani virali. Proliferano gli imbonitori della decrescita. “La pandemia è la panacea dei nemici dell’occidente”. Vedono nella quarantena un mondo migliore - di Giulio Meotti
I cavalieri del corona. Telecomunicazioni, farmaceutica, distribuzione. Hanno sfidato la pandemia, e ora ripartono da vincitori - di Stefano Cingolani
Musica d'emergenza. Lady Gaga organizza un concerto, rigorosamente in streaming, che ricorda il Live Aid dei Queen. Il primo a cambiare la storia del rock - di Salvo Toscano
Una splendida quarantena /4 - Elicotteri e task force, il lato buffo della caccia all’untore. Ricordate la scena di Totò che getta dal finestrino del treno le valigie dell’onorevole Trombetta? Catalogo delle cose fastidiose di cui dovremmo sbarazzarci
al più presto: comitati, commissioni e sottocommissioni - di Michele Masneri e Andrea Minuz
L’eredità di Piero Tosi. I bozzetti salvati dall’incendio e tutto quello che possiamo ancora imparare dal più grande costumista del cinema - di Fabiana Giacomotti
Il poeta del ring. Una nuova biografia racconta la vita al limite di Arthur Cravan, che inventò così tante versioni di sé da smarrire la verità - di Maurizio Fiorino
La generazione della ripartenza. Bistrattati dalla crisi del 2008, i millennial ora dovranno affrontare la devastazione economica portata dal coronavirus. Ci sono ragioni per disperare, ma forse saranno loro a ricostruire il mondo - di Eugenio Cau
Il Foglio sportivo - in corpore sano