Il documento è scritto in cirillico, e un tempo lo avrebbero interpretato solo i cremlinologi. Ma basta uno sguardo per capire che una nutrita pattuglia di amministratori – capeggiati dalla vicesindaca Anna Scavuzzo – non è soddisfatta dell’opposizione a muso duro che una parte del Pd ha scatenato al Pirellone, in piena pandemia. Richieste di dimissioni per Fontana e Gallera a raffica, poca disponibilità a collaborare per trovare soluzioni (come sollecitato anche dal Colle). Lo stile poco governativo del Pd lombardo non piace a tutti. “Spesso siamo stati percepiti (…) come distanti rispetto alla cultura dell’intraprendere, del darsi da fare e verso coloro, soprattutto imprenditori, che vivono con fastidio la burocrazia. La cultura leghista invece su questi elementi ha, anche strumentalmente, costruito la propria egemonia culturale, anche grazie a una classe dirigente locale spesso in sintonia con le comunità che governa”, recita il documento. Morale, i molti amministratori del Pd firmatari del documento propongono una tregua per “attivare subito col governo di Regione Lombardia un tavolo di lavoro con tre obiettivi primari”. Gestire la pandemia, la riforma del sistema sanitario, potenziare le politiche attive del lavoro.
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