Il Natale commerciale tutto in ripresa e gli scioperi in frenata dei mall milanesi
10 milioni di indotto per gli alberghi nelle due settimane tra Natale e Capodanno
Sembra proprio il Natale della svolta a Milano. La città sta affrontando le settimane più ricche dell’anno a colpi di record. Lo conferma la percezione empirica dei cittadini sul traffico, da anni non se ne vedeva convergere così verso il centro (cintura dei centri commerciali a parte).
A conteggi ancora ovviamente in corso, già si parla di 10 milioni di indotto per gli alberghi nelle due settimane tra Natale e Capodanno, secondo i dati della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi. E statisticamente la ricaduta delle presenze turistiche è un segnale per tutti i consumi. Sono in particolare i giorni vicini al Capodanno i più gettonati, secondo il monitoraggio di Explora, che rileva anche attraverso i social l’anno del turismo in Lombardia e promuove #inLOMBARDIA365, una “azione innovativa di promozione attraverso storytelling e itinerari esperienziali”,come spiega Renato Borghi presidente di Explora, società di promozione turistica regionale. Sul fronte dei grandi centri dello shopping, ultima apertura nei giorni scorsi CityLife, l’assalto agli acquisti (valore 60 milioni) è stimato in crescita rispetto al 2017. Ma, paradossalmente, anche in Lombardia si è formata un’intesa alla Peppone e don Camillo (per non parlar di Di Maio, che da queste parti ha poco da razzolare). La curia milanese, a difesa della sacralità della più importante festa cristiana e la Cgil, che per voce del segretario della Filcams, Marco Beretta dice: “I negozi nel giorno di Natale devono restare chiusi”.
I segnali di rivolta contro il lavoro nel giorno del Bambinello vengono da Oriocenter, il gigante (voluto da Percassi) che macina fatturato proprio davanti all’aeroporto bergamasco. La trattativa tra la proprietà e i sindacati “adesso ci aspetteremmo una ferma presa di posizione anche da parte dei clienti, un flop di accessi e di incassi nei giorni di festa aiuterebbe le rivendicazioni dei lavoratori di servizi che, ci piace sottolineare, non sono certo essenziali”, dicono i sindacati. Anche se c’è da dire che il recente sciopero a Serravalle fu un buco. Ma che un problema nei contratti della grande distribuzione esista arriva da Il Centro di Arese, il più grande polo di shopping europeo. Per sabato hanno annunciato scipero i dipendenti di Primark: contro il precariato diffuso, gli orari di lavoro, gli straordinari non concessi, i permessi negati.