Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, nel corso di un’audizione parlamentare ha escluso che i fondi del Recovery europeo possano essere impiegati per una operazione di riduzione fiscale. Per la verità, prima di mettere in guardia in modo assai esplicito – “guai a pensare di usare i 200 miliardi per ridurre le tasse” – ha detto che lo si può fare “in maniera molto, molto mirata e limitata”. A parte queste sottigliezze, che probabilmente alludono alla possibilità di finanziare con fondi europei misure di alleggerimento fiscale per settori particolari legati agli obiettivi globali di sostenibilità, resta il fatto che l’eventuale riforma fiscale, come peraltro ha ribadito il ministro dell’Economia Gualtieri, “deve autofinanziarsi”. C’è un nesso tra possibilità di ripresa economica e peso del carico fiscale e contributivo, e questo non ha bisogno di troppe dimostrazioni. Questo, Gentiloni e Gualtieri lo sanno benissimo, ma è abbastanza chiaro che ci può essere soprattutto un effetto indiretto dell’uso dei fondi europei sull’imposizione fiscale.
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