Macron, re indiscusso d'Europa
E' il presidente francese più sicuro di sé dai tempi di Mitterrand e il leader diplomatico del continente, scrive Real Clear World
Se c’erano ancora dubbi sul fatto che il presidente francese Emmanuel Macron sia ora il leader diplomatico d’Europa, gli incontri della settimana passata col presidente turco Recep Tayyep Erdogan a Parigi e col presidente cinese Xi Jinping a Pechino hanno sfatato ogni incertezza”, ha scritto Ronald Tiersky su Real Clear World. “Sopratutto, è chiaro che gli altri leader europei sono contenti del fatto che Macron stia alzando la voce, specialmente la cancelliera tedesca Angela Merkel. Quando il presidente Donald Trump, all’inizio del suo mandato, ha reso reso evidente la volontà degli Stati Uniti di ritirarsi dalla scena globale, la Merkel è stata spesso indicata come nuova leader del mondo libero. Più che altro per mancanza di alternative. La super cauta Merkel stava indietreggiando, davanti a quest’onere.
Macron, al contrario, è un leader determinato che gronda ambizione: è il presidente francese più sicuro di sé dai tempi di François Mitterrand. La stabilità di cui gode in patria, dove ha il sostegno di un governo forte capeggiato dal primo ministro Edouard Philippe e di una maggioranza assoluta in parlamento, gli dà carta bianca per agire liberamente in politica estera. Gli incontri della scorsa settimana hanno reso tutto ciò ancora più palese. Erdogan è arrivato in Francia per quella che fin dall’inizio sembrava un’offensiva pacificatrice. L’obiettivo del presidente turco era quello di cambiare il ritratto che i media francesi stanno facendo dell’isolazionismo turco, rispetto alla scena mondiale, e di cui si incolpa lo stesso Erdogan per il suo crescente dispotismo. L’ingresso della Turchia nell’Ue è fuori discussione, ha detto Macron. La Turchia rimane vitale per il peso geopolitico della Nato, ma il suo progressivo allontanamento dallo stato di diritto e dalla Convenzione europea sui diritti umani ha rovinato il rapporto con l’Europa. Successivamente, l’arrivo di Macron in Cina ha mostrato quanto è diverso gestire i rapporti con una grande potenza. L’enorme deficit commerciale francese con la Cina ne allinea gli interessi a quelli americani. Il deficit commerciale statunitense con la Cina, nel 2016, era di 347 miliardi di dollari. Entrambi i governi stanno ponendo sempre più veti agli investimenti cinesi nelle rispettive economie, al fine di proteggerne i settori strategici. Trump e Macron si stanno sostenendo a vicenda. Come Charles de Gaulle e Mitterrand prima di lui, Macron ha una mano più debole davanti ai giganti dell’ordine politico mondiale. Oggi, però, l’Europa non è più stretta in una camicia di ferro tra le superpotenze, come durante la Guerra fredda: non è più un premio da vincere, è un giocatore della partita. Tanto più l’Europa diventa forte economicamente e geostrategicamente ambiziosa, tanto più Macron diventa un leader cruciale per le sorti del pianeta. ‘L’Europa è tornata’ ha detto il presidente francese. Washington dovrebbe gioirne”.
Il Foglio internazionale