Il buco al cuore dell'occidente
Le nostre libertà nascono dai codici giudeo-cristiani minacciati dai fondamentalisti (anche dalla politica). Il saggio di Melanie Phillips sul mensile Standpoint
E’ diventata ortodossia in occidente l’idea che la libertà, i diritti umani e la ragione derivino tutte dal secolarismo e che la più grande minaccia per tutte queste buone cose sia la religione”. Così si apre il lungo saggio di Melanie Phillips, giornalista inglese di origini ebraiche e firma di punta del Times.
“Voglio spiegare che è vero il contrario. Mettendosi al servizio di questa ortodossia, l’occidente sta minando e distruggendo gli stessi valori che ha di più caro come le caratteristiche distintive di una società civile. La guerra è combattuta contro la cultura occidentale all’interno della quale c’è in sostanza una guerra contro il cristianesimo e le sue origini morali nella Bibbia ebraica. Attaccando queste basi bibliche in nome della ragione e dei diritti umani, i guerrieri della cultura del secolarismo stanno segando il ramo su cui sono seduti. L’unico modo per difendere la civiltà occidentale è riaffermare e ripristinare le sue basi bibliche.
Viviamo in un’èra che esalta la ragione, la scienza e i diritti umani. Si dice che siano essenziali per il progresso, una società civilizzata e il miglioramento dell’umanità. Si dice che la religione sia la loro antitesi, la fonte invece del mumbo-jumbo superstizioso, l’oppressione e il pensiero arretrato. Alcune di queste ostilità sono guidate dalla minaccia del terrorismo islamico e dell’islamizzazione della cultura occidentale. Tuttavia, questo animus contro la religione ha radici molto più profonde e può essere fatto risalire a quello che è considerato il luogo di nascita della ragione occidentale, l’Illuminismo del XVIII secolo (…) Lontano dall’essere una utopia, tuttavia, questo pensiero ha portato a qualcosa di più simile all’inferno sulla terra. Perché l’adorazione dell’uomo attraverso la ragione ha condotto direttamente al totalitarismo. Questo tipo di fanatismo ha ispirato i tre grandi movimenti tirannici che sono stati spinti fuori dal pensiero illuminista: la rivoluzione francese, il comunismo e il fascismo.
La nuova ortodossia
Negli anni Sessanta, la generazione del baby boom acquisì pesantemente l’idea suggerita da Herbert Marcuse e da altri radicali marxisti che la via per trasformare l’occidente non stava nel controllo politico o economico ma la trasformazione della cultura. Questo obiettivo è stato raggiunto nell’ultimo mezzo secolo attraverso quella che è stata definita la ‘lunga marcia attraverso le istituzioni’, l’infiltrazione in tutte le istituzioni della cultura – università, media, professioni, politica, servizio civile, chiese – di idee che sarebbero dovute diventare l’ortodossia. Dal multiculturalismo all’ambientalismo, dal post-nazionalismo alla dottrina dei ‘diritti umani’, i progressisti occidentali si sono fissati su idee universalizzanti che rifiutano i valori ancorati nei particolari della religione o della cultura.
In Europa i banchi delle chiese sono vuoti, il cristianesimo sta morendo e con esso la civiltà. L'occidente diventerà qualcosa di molto diverso.
Tutto ciò che conta è un futuro teorico in cui la guerra, il desiderio e il pregiudizio saranno aboliti: il ritorno dell’umanità decaduta in un Eden perduto. E come tutti i progetti utopici, che sono per definizione impossibili e irraggiungibili, questi dogmi sono applicati attraverso la coercizione: bullismo, intimidazione, assassinio, esclusione professionale e sociale. La dottrina centrale è l’uguaglianza (…) La famiglia tradizionale è stata cacciata dal suo trespolo. La moderazione sessuale è stata abolita. L’educazione non poteva più trasmettere una cultura attraverso le generazioni, ma doveva insegnare che la nazione occidentale era innatamente razzista e sfruttatrice. Non c’era più alcuna verità assoluta. In questo modo il bigottismo e il pregiudizio sarebbero stati asportati dal cuore umano, gli oppressi del mondo in via di sviluppo sarebbero stati liberati dai loro oppressori occidentali e invece della nazione occidentale ci sarebbe stata la fratellanza degli uomini. Al centro di esso c’era un assalto contro i codici morali del cristianesimo. Quei codici morali sono in realtà le leggi mosaiche della Bibbia ebraica.
La cristianità è alla base dell’occidente. Ma il cristianesimo riposa a sua volta sui precetti della Bibbia ebraica. Dopo tutto, Gesù era ebreo. E’ il giudaismo, la nave madre del cristianesimo, che ha stabilito la legge morale che ha posto vincoli sul comportamento personale nell’interesse degli altri, un credo rivoluzionario che costituisce il fondamento stesso della moralità occidentale (...) Al fine di proteggere gli altri, le leggi morali della Bibbia ebraica mettono catene all’appetito umano. Mettono limiti al comportamento individuale al fine di avvantaggiare la comunità e il primo comandamento della rivoluzione culturale laica è rimuovere tutti i vincoli sull’individuo, i cui desideri sono ora considerati vincenti su tutte le regole esterne. Le ideologie distruggono inevitabilmente la ragione perché ridisegnano la realtà, che deve essere fatta per adattarsi all’idea di governo.
Contro il popolo ebraico
E’ un fatto notevole che ogni ideologia laica millenaristica che forma l’odierna ortodossia e che distorce o nega la verità, la realtà o la moralità occidentale, sia intrinsecamente ostile ai valori ebraici, al popolo ebraico o allo stato di Israele. L’anticapitalismo implica la convinzione che gli ebrei siano dietro al capitalismo. L’antiamericanismo implica la convinzione che gli ebrei controllino la politica estera americana. L’egualitarismo implica la negazione della responsabilità per i comportamenti individuali stabiliti nelle leggi mosaiche.
Si sarebbe dovuto asportare
il pregiudizio dal cuore dell’uomo. Invece la decostruzione ci ha lasciato un grande vuoto
Il multiculturalismo nega la superiorità della società basata su quelle leggi su società che non lo sono. L’ambientalismo attacca la tesi della Genesi della formazione del mondo. Lo scientismo, o la convinzione che il materialismo sia la spiegazione di tutto, compresa l’origine dell’universo, nega la credenza biblica secondo cui l’origine di tutta la materia giace oltre la materia. E l’anti-sionismo è naturalmente la negazione del diritto del popolo ebraico all’autodeterminazione nella loro patria ancestrale. Dal riscaldamento globale provocato dall’uomo a Israele, dalla politica estera degli Stati Uniti all’origine dell’universo, l’occidente ha rimpiazzato la verità con l’ideologia. Ora, l’occidente si trova di fronte a un nemico esterno, l’islamismo jihadista aggressivo.
Tuttavia le corrispondenze tra i ‘progressisti’ occidentali e gli islamisti sono davvero notevoli. Entrambi stanno tentando di creare delle utopie per riscattare i peccati passati; entrambi non permettono dissenso dall’unica verità rivelata; entrambi demonizzano e cercano di sopprimere i loro avversari; entrambi proiettano il loro cattivo comportamento sugli altri; entrambi sono consumati da teorie paranoiche della cospirazione. Entrambi esprimono un istinto totalitario che implica un rifiuto totale della ragione. L’occidente ha intrapreso questa strada per consentire la piena fioritura dell’individuo autonomo e il soddisfacimento dei suoi bisogni e desideri.
Gli islamisti hanno intrapreso questa strada per soggiogare l’individuo al dogma religioso L’emarginazione della religione biblica ha creato un vuoto che è stato riempito dal pensiero superstizioso intorpidito e magico. Ha anche creato un’opportunità per gli islamisti radicali che comprendono molto bene il buco spirituale nel cuore dell’occidente. Capiscono anche che senza la fede religiosa per sostenere i suoi valori, una società non è nulla. La civiltà occidentale oggi sarà salvata solo se riaffermerà le sue radici religiose. Ciò significa riaffermare non solo il cristianesimo, ma le sue radici a sua volta nella Bibbia ebraica.
Molti leader della chiesa si tirano indietro dal diffondere un messaggio religioso robusto perché pensano che sia semplicemente impossibile contrastare le prove del materialismo con i misteri indimostrabili della fede religiosa. Penso che sia il modo sbagliato di avvicinarsi a questo. Come ho suggerito, la nostra èra laica non ha rinunciato alla spiritualità. Ha rinunciato al cristianesimo. Il modo di avvicinare le persone è rispondere a questo desiderio di significato. Ciò vuol dire non fissare tutto sulla credenza in eventi soprannaturali, né sulla necessità di aderire alle regole morali, né sulle formalità del comportamento sacramentale.
Tutto questo viene dopo, dopo la spiegazione del perché ciò che la Bibbia contiene è così importante per la vita, la felicità e il benessere delle persone. La gente deve essere resa consapevole dei valori che ama profondamente: razionalità, coscienza, dignità di ogni essere umano, rendere il mondo un posto migliore, che vengono dalla Bibbia e che senza di essa quei valori spariranno.
In Gran Bretagna e in Europa, dove le chiese hanno perso la loro connessione con l’ebraismo e la Bibbia ebraica e sono anche ostili alla popolazione ebraica nello stato di Israele, i banchi sono vuoti, il cristianesimo sta morendo e la loro civiltà con esso. In America, il grande cuore centrale è pieno di chiese evangeliche fedeli alle Scritture che sono piene di energia e formano un baluardo nella lotta titanica che va avanti contro ideologie laiciste. Perché senza questa connessione con l’ebraismo, il cristianesimo non è nulla. E senza il cristianesimo, l’occidente diventerà davvero qualcosa di molto diverso. La chiave per la difesa dell’occidente risiede nella religione che la sostiene. Tutto ciò che serve è la volontà di vederlo”.
(traduzione di Giulio Meotti)
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