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Che cosa sarebbe successo se nessuno avesse sviluppato un vaccino? Nelle ultime due settimane abbiamo ripreso il dibattito sulle indicazioni scientifiche che furono date al governo all’inizio della pandemia. All’epoca la decisione di posticipare il lockdown sembrava essere sbagliata, e con il senno del poi lo è stata decisamente. Ma cosa sarebbe successo se nessuno avesse sviluppato un vaccino? E’ una domanda che vale la pena considerare nel momento in cui pensiamo ai prossimi passi”. Così inizia l’articolo di Daniel Finkelstein sul Times.
Il commentatore si chiede: in questo scenario, avremmo dovuto mantenere in vigore delle restrizioni ferree per sempre? Quando il governo ha deciso di non agire nel marzo 2020, è diventato chiaro che i tassi di ospedalizzazione e i morti sarebbero saliti al punto da diventare insostenibili per qualunque politico. Quindi abbiamo cambiato strategia, e la gente ha avuto pazienza e ha continuato a obbedire alle restrizioni. Ma se non ci fosse stato il vaccino, avrebbe avuto senso mantenere alcune restrizioni perché non ci sarebbe stata altra scelta. Sarebbe stata la migliore difesa della politica del governo, che aveva dato per scontato che non ci sarebbe stato un vaccino, un’assunzione non necessaria che si è rivelata profondamente sbagliata. Se si fosse rivelata corretta, magari oggi avremmo un’opinione diversa dei fatti dell’epoca. Questo ragionamento apparentemente astratto è utile a capire il fenomeno delle ultime settimane in Gran Bretagna. Il governo ha adottato di nuovo una linea aperturista e i contagi sono in crescita.
Questo, secondo Finkelstein, solleva una domanda che finora è stata trascurata: quante morti siamo pronti a sopportare e cosa siamo disposti a fare per evitarle? Anche una sola morte da Covid-19 è una tragedia per l’individuo coinvolto e per la sua famiglia, ma prevenirla implica dei grandi costi economici e delle enormi restrizioni alla libertà. Tuttavia, non abbiamo mai avuto una vera discussione sull’esistenza di queste scelte. Su questo punto, i contrari al lockdown avevano sicuramente ragione nonostante molte delle loro proposte fossero assurde.
“Dato che non ci siamo mai trovati di fronte al dilemma di cosa fare senza avere il vaccino, ci siamo rifiutati perfino di considerare con quanti morti da Covid saremmo stati disposti a convivere. La linea attuale sembra sia quella di sperare che i livelli di contagio non salgano troppo, così da non parlare più della pandemia. Dopo quello che abbiamo passato, non penso che dimenticare tutto sia un degno finale. So perché si vuole evitare questa discussione: perché significa accettare che le morti succedono, gli scambi esistono e lasciamo che alcune persone muoiano perché il costo di prevenire la loro morte è troppo alto. In altre parole, significa accettare alcune verità piuttosto ovvie e stabilire alcuni fatti basilari. E questo mi sembra sempre un buon punto di partenza”.
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