Sparatoria in una chiesa a Charleston, South Carolina. "Per motivi d'odio razziale", dice la polizia

Redazione

Nove persone a terra, colpite, in una chiesa della comunità Africana metodista a Charleston, South Carolina. Una sparatoria “credo per motivi d’odio razziale”, dice il capo della polizia locale Gregory Mullen, un ragazzo che entra e spara, alle nove di sera durante la preghiera collettiva, verso tutti, senza mirare, a caso, dicono i testimoni: in otto rimangono senza vita subito, un uomo morirà in ospedale dopo poche ore, tra loro anche il senatore democratico dello stato Clementa Pinckney, che della chiesa era pastore.

 

Il sospettato è ancora in fuga. Dovrebbe essere un ragazzo bianco di circa vent’anni, biondo, vestito alla moda, dicono dalla centrale di polizia. La caccia è iniziata, “perché va fermato, un soggetto del genere è pericoloso, il gesto è insensato, è incomprensibile che qualcuno possa entrare in una chiesa quando le persone pregano e fare una strage”, commenta Mullen, che assucura: “Lo prenderemo”.

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