Should I stay or should I go? I volti del pro e contro la Brexit
L'ex stella della Nazionale inglese David Beckham, si è schierato contro l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue: "Ho avuto il privilegio – ha detto l’ex calciatore - di giocare e vivere a Madrid, Milano e Parigi, con compagni di squadra da tutta Europa e del mondo. Ho vissuto in un mondo vibrante e connesso in cui, insieme come popolo, siamo forti. Per i nostri figli e i loro figli dovremo affrontare i problemi del mondo insieme e non da soli”. Anche il presidente della Premier League inglese, Richard Scudamore, ha ribadito come le 20 squadre del campionato vogliano un "mercato aperto" per il libero scambio dei giocatori.
Keira Knightley, Vivienne Westwood e Lily Cole Read sostengono invece una campagna per spingere gli elettori a votare, e senza mezzi termini: “Servono soltanto cinque secondi per farmi fottere il futuro”, spiega in un video la bellissima Knightley. Cinque secondi con conseguenze a lungo termine.
Ma una fetta del mondo degli intellettuali è invece a favore dell'uscita del Regno Unito dall'Ue. Michael Dobbs, autore dei romanzi che hanno ispirato la serie “House of Cards”, convinto che l’industria creativa del Regno Unito non dipenda dall'Europa ma dal “talento nel Dna britannico”. Per la Brexit anche Julian Fellowes, creatore di “Downton Abbey” che considera il referendum una “battaglia tra democrazia e autocrazia”.
L'attore Michael Caine si schiera invece a favore della Brexit. Il due volte premio Oscar ha sottolineato come il Paese possa solo "guadagnarci" senza le imposizioni di "migliaia di funzionari che ci dettano le regole". Anche Elizabeth Hurley, popolare attrice inglese, non ha mostrato dubbi e ha rilasciato dichiarazioni a favore della Brexit.
Il Daily Telegraph ha pubblicato una lettera in cui oltre 280 vip affermano che la Brexit sarebbe un "danno" per l'industria culturale made in Uk. Ad appoggiare l’appello anche l’attrice Emma Thompson (per la quale il Regno Unito tornerebbe ad essere “un'isola grigia piena di tristezza”), Jude Law, Benedict Cumberbatch e Sir Ian McKellen (nella foto), noto per essere Magneto nella saga degli X-Men e Gandalf ne Il Signore degli Anelli, da sempre attivista per i diritti gay, che ha sostenuto: “Se sei gay, la Brexit non ha senso”
Bernie Ecclestone, boss della Formula 1, non si è accontentato invece di sostenere il "sì" alla Brexit. Ha addirittura lanciato un appello al presidente russo Vladimir Putin per “guidare l'Europa”.
Anche dal mondo della letteratura non mancano i sostenitori del Remain: John Le Carré, uno degli scrittori più famosi della Gran Bretagna, il collega Ian McEwan e J.K. Rowlings, la "madre" di Harry Potter, sono contro l’uscita dall’Ue.
La bandiera euroscettica sventola anche su parte del mondo dell’impresa: il miliardario James Dyson, l'imprenditore che ha fatto fortuna inventando l'aspirapolvere senza sacchetto è decisamente pro Brexit, così come capi di note e grandi compagnie nel settore del trasporto internazionale come Bill Dixon Haulage o Brian Yeardley. Anche l'economista Gerard Lyons, consigliere politico e opinionista, è dello stesso avviso: «L'Ue è come il Titanic, possiamo restare a bordo oppure salire su una scialuppa».
Ma un gran numero di imprenditori si è schierato contro l’uscita dall’Unione. Insieme al famosissimo Richard Branson, fondatore del colosso Virgin (nella foto), secondo cui la Brexit sarebbe "una catastrofe", anche il presidente di Unilever e il boss di Vodafone. Intanto anche le società di rating si schierano a favore della permanenza del Regno Unito nell’Unione. Dopo l’agenzia di rating Moody’s, anche Fitch avverte che un’eventuale Brexit creerebbe perturbazioni immediate in quasi tutti i settori economici e rischi significativi anche nel lungo termine. E il leggendario investitore Gorge Soros ha messo in allerta sulle “serie conseguenze” per il mondo del lavoro e della finanza inglesi.
E' per il "leave" Julian Assange, fondatore di WikiLeaks. Sostiene che le autorità britanniche "hanno usato ripetutamente la Ue come copertura politica per le loro decisioni", sottolineando che proprio il mandato d'arresto europeo l'ha costretto a rifugiarsi da più di quattro anni nell'ambasciata ecuadoriana a Londra.
A favore del no alla Brexit è arrivato anche l’appello dei premi Nobel britannici per la scienza che, in una lettera sul Telegraph, hanno sostenuto che lasciare l'Ue danneggerebbe la ricerca. Tra i 13 grandi scienziati c'è anche Peter Higgs, “papà” del celebre bosone, e Stephen Hawking (nella foto), che aveva definito la Brexit un “disastro per la scienza britannica”.
La campagna referendaria passa anche per i media. Il tabloid britannico Sun è schierato per l’uscita dall’Ue: in prima pagina, a caratteri cubitali, ha scritto “BeLeave in Britain” (un gioco di parole che mette insieme “to leave”, uscire, e “to believe”, credere, e suona come “Dai fiducia alla Gran Bretagna”). A favore del "leave" anche il quotidiano conservatore Daily Telegraph.
Il progressista Guardian si schiera con i sostenitori del "remain" così come la più importante testata finanziaria londinese. Il Financial Times è pro Unione europea: "Questo quotidiano - è l'editoriale del FT - ha sostenuto l’adesione britannica all’Ue sin dall’inizio nel 1973. Il Financial Times non è favorevole all’ingresso alla moneta unica, perchè non avrebbe senso da un punto di vista economico. Rimanere fuori dall’euro è però diverso dall’uscita dall’Ue, che danneggerebbe in modo serio l’economia del Regno Unito".
Il 23 giugno i cittadini inglesi sceglieranno se restare nell’Unione europea o se uscirne. Nel Regno Unito sono molti i personaggi pubblici che hanno deciso di sventolare la bandiera del pro o contro la Brexit. Musicisti, attori, imprenditori e scienziati, ecco chi vuole restare e chi preferisce uscire dall'Ue.