Roma: cinghiali per strada, tori alla fermata del bus, topi al parco
Lo scorso 19 marzo un uomo di quarantanove anni è morto a Roma dopo essere stato colpito da un cinghiale mentre viaggiava sul suo scooter lungo via dell’Inviolatella Borghese. Trasportato all’ospedale Villa San Pietro, l’uomo è deceduto per le gravi ferite alla testa riportate nella caduta.
Il 14 aprile, con una lettera al Messaggero, il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin dà notizia di un bimbo di tre anni e mezzo morso alla gamba da un ratto al parco giochi di Villa Gordiani. “Al pronto soccorso pediatrico dell’Umberto I è stato curato per questa ferita infetta e pericolosa”.
In base al Piano Regolatore generale, la Rete Ecologica cittadina – cioè il complesso delle aree naturali, delle aree verdi urbane (ville storiche, giardini, alberate stradali, ecc.), delle aree golenali (Tevere, Aniene, fossi affluenti) e delle aree agricole – rappresentano una superficie di circa 86.000 ettari.
“I topi? A Roma non se ne vedono”. La frase è stata pronunciata cinque giorni fa dall’assessora all’Ambiente, Pinuccia Montanari. L’assessora è anche autrice delle “linee guida per l’ambiente” appena presentate dall’amministrazione. Linee guida nelle quali si invita, tra le altre cose, a non utilizzare più la parola “rifiuti”. Dalla scorsa settimana a Roma la monnezza si chiama “materiale post consumo”.
L’11 aprile, alla fermata dei bus Cotral a Saxa Rubra, i pendolari hanno fotografato un toro che pascolava. L’immagine, postata su Twitter, è stata così commentata da Cotral: “Caro toro, i nostri #nuovibus sono bellissimi, lo sappiamo. Ma tu non puoi salire”.
L’11 luglio 2016, la neo eletta sindaca Virginia Raggi si recò a Tor Bella Monaca per verificare lo stato in cui versava un’area infestata dai ratti. Appena qualche giorno prima, su internet, era infatti stato caricato un video in cui alcuni bambini giocavano a contare i ratti (“Venticinque!”). Disse la neo sindaca, un anno fa: “Sono scioccata”.