Ilva non è più Ilva
Lavori in corso sulla facciata del siderurgico di Taranto. È la fine di un'era: arriva l'insegna di ArcelorMittal
L'insegna dell'Ilva che campeggiava sullo sfondo blu dell'edificio di direzione del siderurgico tarantino è stata rimossa e a breve verrà sostituita con quella di ArcelorMittal. Il passaggio della società al principale produttore di acciaio del mondo è partito il primo novembre, con anche l'impegno a ridurre le emissioni di anidride carbonica del 15 per cento con l'uso delle migliori tecniche e tecnologie disponibili e con la conferma del piano ambientale, che prevede un investimento fino a un milione di euro all'anno per attività dedicate alla comunità di Taranto.
I punti chiave del piano ambientale sono la riduzione delle emissione diffuse, come la copertura dei parchi e i filtri di impianto di agglomerazione, con un investimento di 428 milioni; la riduzione delle emissioni canalizzate, ad esempio il revamp delle cokerie, con un investimento di 290 milioni, le bonifiche (272 milioni), il trattamento delle acque piovane e di processo (167 milioni) e l'Upgrade del piano di prevenzione incendi (40 milioni). I principali interventi del piano industriale prevedono il Revamping completo dell’Altoforno5 e il nuovo contenitore Bof dell’Acciaieria 1 per un investimento di 260 milioni di euro, l'ammodernamento meccanico e l’automatizzazione degli impianti di finitura (250 milioni), i cilindri (120 milioni), le manutenzioni di Hsm, Laminatoio, Ricottura e Crm (100 milioni), allargamento e aggiornamento di Cc4 (60 milioni), la Centrale elettrica Taranto (60 milioni), installazione e sostituzione caldaie per Afo1, Afo2 e Afo4 (55 milioni), Ripristino dei refrattari della suola dell’Afo1 (45 milioni). Dieci milioni di euro saranno poi destinati alla creazione di un Centro di Ricerca e Sviluppo a Taranto con 20 ricercatori e legami con Università e istituti tecnici locali.