Enel, Berlusconi, la Nato e il destino delle banche
Breve panorama della stampa internazionale su fatti argomenti italiani e non
- Berlusconi torna in campo? (Die Welt)
- Gli impegni di spesa della Nato largamente ignorati (Financial Times)
- Le banche europee rischiano un “destino giapponese”, il quantitative easing non basta (Wall Street Journal)
Berlusconi torna in campo?
Berlino, 26 feb 08:31 - (Agenzia Nova) - Da quando Matteo Renzi domina la scena politica italiana, Silvio Berlusconi è sparito, complici anche i suoi guai giudiziari. Ma una nuova rivista mensile implora il suo ritorno. Il titolo dice tutto: "Il ritorno di Berlusconi. Il piano segreto per tornare a vincere". Sopra il titolo campeggia una gigantografia dell'ex premier italiano con uno sguardo serio e combattivo. "Buongiorno Italia", è il nome del nuovo periodico che dedica cento pagine alla figura dell'ex cavaliere. La rivista è tutta in italiano ma l'editrice è Keda Kaceli, una sostenitrice albanese dell'ex leader di Forza Italia. "La nostra rivista non vuole essere un giornale politico tradizionale, ma uno strumento che contribuisca al progresso della nostra nazione", scrive Kaceli in modo piuttosto criptico nel suo saluto di benvenuto. Ma quello che segue sono decine di pagine di politica, politica e ancora politica. Il piano segreto di Berlusconi. Il complotto politico contro Berlusconi. E l'analisi sui diritti politici negati a Berlusconi, e per questo minacciati.
Gli impegni di spesa della Nato largamente ignorati
Londra, 26 feb 08:31 - (Agenzia Nova) - Solo due dei sei paesi membri della Nato che spendono di più per la difesa manterranno gli impegni presi cinque mesi fa, nel vertice del Galles, a non tagliare i bilanci militari: gli Stati Uniti e la Francia. Il Regno Unito, il Canada, la Germania e l'Italia, invece, ridurranno i finanziamenti al settore quest'anno. È quanto emerge da un rapporto dell'European Leadership Network, del quale danno conto i quotidiani britannici "Financial Times" e "The Times".
Leggi l'articolo del Financial Times
Le banche europee rischiano un “destino giapponese”, il quantitative easing non basta
New York, 26 feb 08:31 - (Agenzia Nova) - Le autorità politiche e i regolatori europei dovrebbero agire con la massima tempestività possibile per rendere il debito sovrano un investimento meno profittevole: in caso contrario, scrive il “Wall Street Journal”, le banche continueranno a giocare un ruolo insufficiente nello stimolo dell'economia reale. Gli istituti bancari europei hanno in portafogli quote eccessive di debito pubblico, e una quantità sempre maggiore di crediti in sofferenza: una “trappola” che mina i loro utili e riduce pesantemente le loro capacità di finanziare lo sviluppo economico attraverso la concessione di credito. L'alleggerimento quantitativo della Banca centrale europea (Bce), avverte il quotidiano Usa, potrebbe non servire: nel breve termine, la Bce faticherà a trovare istituti bancari disposti a vendere i loro bond sovrani, specie nei paesi dell'Europa Meridionale: lo scenario che rischia di profilarsi è simile a quello Giapponese, dove le banche continuano ad acquistare titoli di debito pubblico nonostante i bassissimi rendimenti a lungo termine. In paesi come Grecia, Spagna e Italia, le banche fanno incetta di titoli di Stato dato il loro rendimento tutto sommato elevato – quantomeno per gli standard attuali – e per il trattamento privilegiato di cui godono questi prodotti finanziari “risk free”, che consentono alle banche di intascare la quasi totalità dei rendimenti come utile. E ad ostacolare i piani della Bce è anche la scarsità di obbligazioni sovrane “top rate” sul mercato: la Banca centrale si è impegnata ad acquistare centinaia di miliardi di euro in obbligazioni sovrane, ma sempre più investitori e analisti avvertono che l'offerta renderà quasi impossibile il raggiungimento degli obiettivi fissati per il qe.
Leggi l'articolo del Wall Street Journal
Italia: cala il deficit commerciale
Parigi, 26 feb 08:31 - (Agenzia Nova) - L'Italia ha registrato a gennaio un deficit commerciale nei confronti dei paesi fuori dell'Unione Europea di 234 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 938 milioni del gennaio 2014: lo ha reso noto ieri l'Istat. Se si escludono gli acquisti legati ai prodotti energetici, l'Italia ha invece ottenuto un'eccedenza commerciale di 2,2 miliardi di euro (contro i 3,1 miliardi del gennaio 2014).
L'Italia lancia la vendita del 5,7 per cento di Enel
Parigi, 26 feb 08:31 - (Agenzia Nova) - Il governo italiano ha lanciato la vendita di una quota del 5,74 per cento della compagnia elettrica Enel: lo ha annunciato il ministero del Tesoro. La vendita avverrà con procedura accelerata e potrebbe concludersi già alla fine di marzo. Una fonte finanziaria, citata dall'agenzia di stampa "Reuters" e ripresa dal quotidiano francese "Les Echos", ha detto che un gruppo di banche sono state incaricate di piazzare azioni Enel a circa 4 euro l'una: l'operazione potrebbe portare oltre 2 miliardi di euro nelle esangui casse dello Stato italiano, che al momento detiene il 31 per cento del capitale della compagnia elettrica.
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