Difendere l'Italia dal jihad e la liberazione di Battisti

Redazione
La rassegna della stampa internazionale a cura di Agenzia Nova sui fatti che ci riguardano da vicino. Articoli di Washington Post, Les Echos, Le Monde e Sueddeutsche Zeitung

L'Italia va difesa dallo Stato islamico

Washington, 13 mar - (Agenzia Nova) - Lo Stato islamico pare essere giunto alle stesse conclusioni di Winston Churchill, che nel 1942 definì l'Italia il “ventre molle” dell'Europa. Con una articolo sulla “Washington Post”, l'ex comandante supremo delle forze Nato e dell'intervento militare in Libia nel 2011, ammiraglio James Stavridis, prova ad analizzare l'attendibilità delle minacce rivolte dall'Isis all'Italia e le possibili contromisure. L'ammiraglio statunitense in congedo esordisce citando gli iperbolici proclama di conquista di Roma pubblicati sul magazine propagandistico del Califfato, “Dabiq”. Minacce che non potranno mai concretizzarsi, ma che nondimeno presentano rischi concreti per la sicurezza nazionale del Belpaese. La retorica e le azioni dello Stato islamico sono mosse da un impulso “storico”, medievale, dell'Islam, che vede nella conquista di Roma, nucleo della Cristianità, l'obiettivo ultimo di diffusione e affermazione della fede mussulmana. Nel concreto, scrive Stavridis, lo Stato islamico può servirsi del flusso sempre più vasto di profughi e clandestini attraverso il Mediterraneo e delle rotte dei contrabbandieri per infiltrare terroristi e militanti nel territorio italiano. L'Italia, riconosce l'ufficiale, è conscia del rischio e ha reagito adottando misure preliminari adeguate, ma è necessario un coinvolgimento della Nato: Roma "dovrebbe ricorrere all'Art. IV del trattato istitutivo dell'Alleanza" e convocare il Consiglio della Nato a Bruxelles: così facendo, potrebbe chiedere il sostegno delle forze navali alleate alla sua Marina e Guardia costiera, proprio come la Turchia ha ricevuto dalla Nato una protezione missilistica precauzionale in risposta alla guerra civile nella vicina Siria. In secondo luogo, è necessario rafforzare gli sforzi d'intelligence: all'Italia “deve essere dato accesso all'intelligence di massimo livello raccolta in Libia”: ciò significa anche una più stretta collaborazione coi paesi arabi. E' necessario dedicare una attenzione ancora maggiore alla sicurezza marittima: “la Guardia costiera dovrebbe pattugliare e mappare le direttrici di movimento attraverso il Mediterraneo; andrebbero impiegati pattugliatori marittimi a lungo raggio dalle basi in Sicilia, e ulteriormente rafforzata la cooperazione con Malta”. Dovrebbero essere schierati droni da ricognizione ad elevata autonomia. Da ultimo, e più importante, va elaborata al più presto “una strategia per aggredire il problema alla radice, in Libia”, con un intervento europeo per “indirizzare quel paese verso la stabilità”. L'Italia, conclude Stavridis, è il cancello d'Europa, e la Nato e l'Europa devono fare tutto quanto nelle loro possibilità per aiutarla ad affrontare questa minaccia.

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L'illusorio trionfo di Berlusconi

Berlino, 13 mar - (Agenzia Nova) - Una rinascita: l'ennesima. Silvio Berlusconi festeggia la sua definitiva assoluzione nel caso "Ruby" come se fosse una riabilitazione, una vendetta. E' stato un incubo, dice l'ex cavaliere ai suoi: "Il processo è pesato sul mio cuore come un macigno". E a quelli che hanno dubitato della sua determinazione, Berlusconi risponde: "Tenetevi pronti, sono tornato", o meglio, "politicamente risuscitato". Secondo l'opinionista del quotidiano "Sueddeutsche Zeitung" Oliver Meiler, questa è sicuramente un'interpretazione azzardata della situazione, forse addirittura un'illusione. Del resto, scrive l'opinionista, sui propri guai giudiziari l'ex premier italiano ha costruito una narrativa che ne ha rafforzato i consensi elettorali, e che in certi casi ha nascosto "la sua incapacità a governare e a riformare".

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In Italia, i fratelli nemici della Lega nord

Parigi, 13 mar - (Agenzia Nova) - La Lega nord vorrebbe conquistare anche il Sud dell'Italia ma alle prossime elezioni regionali parziali di maggio rischia di perdere il Veneto, uno dei suoi bastioni storici insieme alla Lombardia a causa di una guerra intestina: il sindaco di Verona, il leghista Flavio Tosi, minaccia infatti di presentare una sua lista contro il presidente regionale uscente, il leghista Luca Zaia sostenuto dal leader della Lega, Matteo Salvini (42 anni). Dopo diverse settimane di braccio di ferro e di vani negoziati, Tosi è stato espulso dal movimento ed ora ha le mani libere. La sinistra potrebbe approfittare di queste divisioni e tornare al potere in una Regione che ha governato per soli due degli ultimi 45 anni.

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Mondadori trainata dai suoi magazine francesi

Parigi, 13 mar - (Agenzia Nova) - Il direttore dei magazine Mondadori in Francia, Carmine Perna, arriva a Milano portando con sé i buoni risultati conseguiti nel 2014 da mostrare ai vertici del gruppo: nell'insieme, le 30 testate di Mondadori France hanno sì visto il loro volume d'affari scendere del 3 per cento circa; ma il loro margine operativo è balzato in alto del 30 per cento. Con 341 milioni di euro di incassi ed un risultato operativo di 35 milioni, Mondadori France emerge con successo da un anno difficile per l'editoria.

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Brasile: Cesare Battisti liberato ma sempre sotto minaccia di espulsione

Parigi, 13 mar - (Agenzia Nova) - La polizia brasiliana ieri ha arrestato lo scrittore italiano ed ex militante di estrema sinistra Cesare Battisti, condannato dalla giustizia del suo paese per degli omicidi commessi negli anni '70, in vista della sua espulsione ordinata da un tribunale federale il 3 marzo corso con una sentenza che ha ribaltato la decisione sul caso emessa dalla Corte suprema due anni fa. Il giudice ha infatti deciso che Battisti debba essere espulso verso il Messico o la Francia, paesi dove si era fuggito dall'Italia prima di arrivare in Brasile. Stamattina Battisti è stato rilasciato ed ora attende una decisione finale sulla sua sorte: i suoi avvocati hanno presentato appello contro la sentenza di espulsione.

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Panorama internazionale

Il premier britannico David Cameron (foto LaPresse)


Giovani euroscettici, il futuro è loro?

Londra, 13 mar - (Agenzia Nova) - Se si pensa a un euroscettico, probabilmente si immagina un uomo di destra di mezza età scontroso e xenofobo. In realtà, osserva il settimanale britannico "The Economist", non è proprio così. Il movimento greco Alba dorata, per esempio, è forte soprattutto tra gli elettori fra 18 e 24 anni, tra i quali ha pescato l'8,4 per cento dei voti alle ultime elezioni. Alternativa per la Germania ha consensi specialmente tra gli under trenta. Nei Paesi Bassi il Partito per la libertà ha il 35 per cento nelle intenzioni di voto di chi ha meno di 35 anni. I giovani francesi preferiscono la leader del Fonte nazionale Marine Le Pen al presidente socialista François Hollande. A spingere i giovani, generalmente di vedute più aperte, verso questi partiti è soprattutto il malessere economico: la recessione e la disoccupazione, infatti, hanno colpito più duramente le nuove generazioni.

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La Germania rispolvera l'idea dei centri di accoglienza nel Nord Africa

Berlino, 13 mar - (Agenzia Nova) - Con la proposta di creare "centri di accoglienza" in Africa per i profughi che vogliono presentare la richiesta di asilo, il ministro tedesco dell'Interno, Thomas de Maizière, rispolvera una vecchia idea del suo predecessore Otto Schily (Spd). Esattamente undici anni fa - scrive Susanne Kusicke sul quotidiano "Frankfurter Allgemeine Zeitung" - a seguito dell'annegamento di molti immigranti di fronte alle coste siciliane, Schily aveva ipotizzato l'apertura di centri di accoglienza nel Nord Africa: una proposta bocciata dai Verdi, dai Liberali dell'Fdp, ma anche dagli esponenti socialdemocratici dell'Spd. "Assurdo" e "cinico" dichiaravano allora il segretario dei Verdi Beer e l'esponente dell'Fdp, Funke: il socialdemocratico Edathy aveva definito il dibattito "inutile" e "non condivisibile". Un dibattito che a dieci anni di distanza torna ad occupare le pagine dei giornali, nonostante la soluzione al problema appaia ancora molto lontana. Oggi come allora un profugo può chiedere l'asilo solo se trova i mezzi e il modo di arrivare illegalmente in Europa, e oggi come allora continuano a morire migliaia di migranti nel Mediterraneo.

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Antiterrorismo: la Francia vuole controlli sistematici alle frontiere dello spazio Schengen

Parigi, 13 mar  - (Agenzia Nova) - La Francia, scrive il quotidiano "Le Monde" a commento della riunione dei ministri degli Interni Ue ieri a Bruxelles, non è ancora riuscita a vincere le resistenze di alcuni partner europei alla sua richiesta di instaurare controlli "sistematici e coordinati" alle frontiere esterne dello spazio Schengen, per contrastare la minaccia terroristica ed impedire il ritorno di combattenti dalla Siria e dall'Iraq. Il ministro degli Interni francese, Bernard Cazeneuve, ha molto insistito affermando che una tale misura è "indispensabile" di fronte ad una minaccia terroristica che, ha detto, "resta ad un livello estremamente elevato" sia in Francia che nel resto dell'Unione Europea: "Non dobbiamo abbassare la guardia", ha detto, "ma restare totalmente vigili". Alle obiezioni dei colleghi europei, Cazeneuve ha risposto che tali "controlli sistematici" non richiedono modifiche al trattato che regola il funzionamento dello spazio interno europeo senza frontiere; e inoltre ha ricordato che una decisione in tal senso è stata presa nel vertice del 10 febbraio scorso; ma finora, si è lamentato il ministro francese, essa è rimasta lettera morta. Da parte loro il commissario Ue agli Interni, il greco Dimitris Avramopoulos, e la presidenza lettone dell'Unione non hanno apertamente respinto le richieste della Francia; ma si appellano al fatto che è ancora in corso il dibattito tra i partner europei su come applicare i controlli e su quali viaggiatori. Questi dettagli, ha ribattuto Cazeneuve, "potrebbero facilmente essere definiti dalle polizie dell'aria e delle frontiere" dei vari paesi: "L'esitazione dell'Europa", ha scandito, "fa solo il gioco dei partiti populisti"; e comunque, a parere del ministro francese, sarebbe "più efficace" se si reintroducessero controlli obbligatori. La Francia ha presentato ai partner europei anche un'altra proposta anti-terrorismo: la creazione di un database europeo dei dati dei passeggeri (Pnr) che entrano o escono dall'Unione; ma questo dossier è appannaggio del Parlamento di Strasburgo, dove ne sta discutendo la commissione Libertà civili che presto dovrebbe pubblicare un rapporto sul soggetto.

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Regno Unito: Cameron sotto tiro sulla difesa

Londra, 13 mar - (Agenzia Nova) - Il primo ministro del Regno Unito, David Cameron, è al centro di critiche trasversali per il mancato impegno a rispettare il parametro di spesa per la difesa stabilito dalla Nato, del due per cento del prodotto interno lordo. Le ultime accuse, riferisce il "Financial Times", sono state lanciate dall'ex segretario alla Difesa conservatore Malcolm Rifkind, secondo il quale il premier ha un atteggiamento disinvolto sul bilancio militare. Anche il vice primo ministro, il liberaldemocratico Nick Clegg, riporta "The Telegraph", accusa Cameron e il suo cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, di aver ignorato gli appelli per l'aumento delle risorse nella preparazione dell'ultima manovra finanziaria. Secondo l'editorialista del quotidiano "The Guardian" Martin Kettle, lo standard del due per cento sta diventando un feticcio; la strategia, invece, dovrebbe essere elaborata sulla base delle minacce che il paese deve affrontare.

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Washington schiera carri armati in Germania


Berlino, 13 mar - (Agenzia Nova) - In risposta al conflitto ucraino e alle tensioni con la Russia, gli Stati Uniti hanno deciso di schierare i loro carri armati anche in Germania. Degli 800 mezzi corazzati trasportati in Europa, una parte sarà dislocata nella località bavarese di Grafenwuehr. "Gli Stati Uniti hanno deciso di dislocare in Europa aerei e mezzi pesanti per potenziare gli equipaggiamenti della brigata", si legge in una lettera inviata dal ministro della Difesa Ursula von der Leyen (Cdu) al vice-presidente del Parlamento tedesco Johannes Singhammer (Csu). "In questo modo le unità della Bundeswehr e gli eserciti degli altri Stati partner della Nato potranno condurre insieme le esercitazioni e curare il coordinamento".

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