La risposta "molle" dell'Ue agli sbarchi
Gli Stati Uniti confermano l'uccisione accidentale di un cooperante italiano rapito in Pakistan
New York, 24 apr - (Agenzia Nova) - Un ostaggio statunitense e un italiano rapiti in Pakistan nel 2012 sono rimasti uccisi per errore lo scorso gennaio in un raid anti-terrorismo statunitense. I due ostaggi, ha riferito Washington nella giornata di ieri, sono Warren Weinstein e l'italiano Giovanni Lo Porto. A confermare l'identità dell'Italiano è stato il presidente degli Stati Uniti in persona, Barack Obama: “Come presidente e comandante in capo mi assumo la piena responsabilità delle nostre operazioni antiterrorismo, incluse quelle che sono costate inavvertitamente la vita a Warren e Giovanni” ha dichiarato ieri il presidente. “Sono profondamente rammaricato per quanto è accaduto”. Ben Cardin, democratico membro della Commissione relazioni estere del Senato federale, ha dichiarato che la Central Intelligence Agency (Cia) aveva trasmesso i dettagli dell'operazione al congresso come da regolamento. Un funzionario anonimo del dipartimento della Difesa ha confermato che i due ostaggi sono morti in un raid condotto dalla Cia con l'impiego di droni senza pilota. L'ufficio del premier italiano Matteo Renzi ha trasmesso le proprie condoglianze alla famiglia dell'ostaggio statunitense ucciso.
Continua a leggere l'articolo del Washington Post
Emergenza migrazione, inadeguata la mobilitazione dell'Ue
New York, 24 apr - (Agenzia Nova) - L'Unione Europea ha reagito ieri agli ultimi, tragici naufragi nel Mediterraneo annunciando, oltre a un significativo rafforzamento degli sforzi di soccorso in mare, il raddoppiamento dei fondi destinati alla protezione delle frontiere, e la discussione di piani per “identificare, catturare e distruggere” le imbarcazioni degli scafisti prima che possano salpare dalle coste nordafricane. Secondo esperti e organizzazioni citate dal “New York Times”, però, la risposta dell'Ue alla crisi si rivela ancora una volta di gran lunga inadeguata alla portata del problema, e non basterà a evitare il ripetersi di tragedie come quella dello scorso fine settimana, costata la vita a oltre 800 migranti. Un esempio dell'aleatorietà della risposta europea alla crisi, scrive il quotidiano, è il piano per la distribuzione su base volontaria di 5.000 rifugiati in diversi paesi europei, quando soltanto in Italia i migranti sbarcano al ritmo di migliaia ogni settimana. Le Nazioni Unite e l'Organizzazione internazionale per la migrazione hanno chiesto all'Europa di dare prova di leadership nel rispondere a una “tragedia di proporzioni storiche”; Amnesty International ha definito “pateticamente inadeguate” le proposte allo studio delle autorità europee. L'Unione, sottolinea però il quotidiano Usa, deve fare anche i conti col progressivo rafforzamento delle forze politiche nazionali apertamente contrarie all'accoglienza dei migranti. “L'Unione Europea non ha mai avuto una politica coerente in materia di immigrazione, e dalla Primavera araba in poi le cose non hanno fatto che peggiorare”, sostiene Camino Montera-Martinez, ricercatore presso il Centro per la riforma europea di Londra, che aggiunge: “Oggi c'è una chiamata generale all'azione, ma dubito che nel concreto le cose cambieranno in maniera significativa”. Quel che è certo – scrive il “New York Times” - è che le misure concordate ieri a Bruxelles faranno poco o nulla per impedire le partenze dalla Libia e per affrontare il caos che ha fatto di quel paese nordafricano la roccaforte del traffico di esseri umani.
Continua a leggere l'articolo del New York Times
Immigrazione: in Italia le critiche puntano sulla mollezza dell'Europa
Parigi, 24 apr - (Agenzia Nova) - Budget inadeguato, mandato troppo restrittivo, strategia incerta: le critiche non mancano in Italia alle misure decise dal Consiglio europeo straordinario sull'immigrazione che si è tenuto giovedì a Bruxelles su iniziativa del primo ministro italiano Matteo Renzi. Le censure più severe arrivano dalla Chiesa cattolica: il presidente della fondazione Migranti della Conferenza episcopale italiana, monsignor Giancarlo Perego, si indigna del fatto che "i 28 paesi dell'Unione Europea tutti assieme accolgono 650 mila profughi mentre il Libano, un paese di soli 3 milioni di abitanti, ne ha accolti un milione"; ritiene "scandaloso" che l'Ue "non lanci immediatamente una vasta operazione di ricerca e soccorso in mare" degli immigrati e si contenti invece di "operazioni di controllo delle frontiere" attraverso la sua agenzia Frontex; e definisce "debole e persino vergognosa" l'idea di lanciare raid contro i trafficanti in territorio libico senza prima mettere in sicurezza il Mediterraneo né aver lanciato "un piano sociale europeo di aiuti umanitari" nei paesi d'origine dei migranti. La presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, che in passato è stata per diversi anni portavoce dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati, a sua volta insorge contro la stessa idea di affondare nei porti della Libia le imbarcazioni che potrebbero essere utilizzate dai trafficanti di esseri umani: si tratta a quanto sembra di 800 battelli che, secondo la Boldrini, "per la maggior parte del tempo vengono utilizzati da pescatori libici poveri". D'altra parte, nota il quotidiano francese "Le Figaro", la realizzazione di questo piano militare potrebbe rivelarsi problematica perché l'Italia non dispone di droni armati. Le proposte portate da Renzi al Consiglio europeo sono state apertamente criticate da due suoi predecessori alla testa del governo italiano: Romano Prodi ed Enrico Letta fra l'altro si sono detti convinti che, "passata la tempesta, non cambierà niente". Intanto l'Italia si aspetta quest'anno un afflusso dai 170 ai 200 mila profughi: di fronte a tali cifre, l'impegno dell'Ue di ripartirne appena 7 mila tra tutti i paesi membri sembra davvero derisorio.
Continua a leggere l'articolo del Figaro
Regno Unito: migrazioni, Cameron si impegna a inviare navi ed elicotteri
Londra, 24 apr - (Agenzia Nova) - Il primo ministro del Regno Unito, David Cameron, nel vertice straordinario di Bruxelles sull'emergenza migrazioni nel Mediterraneo, ha promesso l'invio di tre navi, tra le quali l'ammiraglia Hms Bulwark, e tre elicotteri per le operazioni di ricerca e soccorso. Il governo di Londra, che ha fatto retromarcia dopo aver appoggiato, l'anno scorso, il ridimensionamento di questo tipo di missioni, è stato attaccato dal Labour, il cui leader, Ed Miliband, ha ricordato al premier le sue responsabilità per i migranti morti in mare. Critico anche l'editorialista del quotidiano "The Independent" Andreas Whittam Smith, che parla di un "deficit di compassione" nel Partito conservatore.
Continua a leggere l'articolo del Daily Tepegraph
Immigrazione: Madrid non vuole che l'operazioni Triton assuma compiti di salvataggio
Madrid, 24 apr - (Agenzia Nova) - La Spagna aumenterà il suo contributo finanziario e materiale al Frontex (l'agenzia europea delle frontiere), ma il primo ministro Mariano Rajoy ha evitato ieri di impegnarsi con una un'offerta concreta, a differenza di altri 15 presidenti del Consiglio dei paesi europei, sostenendo che attenderà la richiesta formale della Commissione europea. Nonostante Rajoy abbia affermato che la priorità è quella di "salvare la vita delle persone", e che l'Europa "non può permettersi" di assistere al dramma degli immigrati che muoiono al largo delle sue coste, la Spagna si oppone alla modifica del mandato di Triton - la missione del Frontex nel Mediterraneo centrale - affinché, oltre alle operazioni di sorveglianza, si dedichi anche al soccorso in mare. "Frontex serve così com'è e non occorre snaturarlo" ha sostenuto al delegazione spagnola ieri a Bruxelles.
Continua a leggere l'articolo del Pais
Panorama internazionale
L'antitrust Ue contro Gazprom, un grande cambiamento nella politica europea e nel mercato del gas
Londra, 24 apr - (Agenzia Nova) - La compagnia russa Gazprom, principale fornitrice di gas dell'Europa, protetta dal Cremlino e da una rete di relazioni economiche e politiche, sembrava intoccabile; ora l'Unione Europea ha deciso di affrontarla. La commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager le ha appena contestato formalmente l'abuso di posizione dominante. È improbabile, secondo il settimanale britannico "The Economist", che la Russia possa reagire chiudendo i rubinetti del gas: ha già perso quote di mercato nel vecchio Continente e non può permettersi di infastidire i suoi clienti e mettere a rischio le sue esportazioni. La mossa della Commissione evidenzia l'isolamento di Mosca: la pazienza è finita, anche in Germania; gli amici sono pochi; usare l'energia come un'arma ha scatenato la difesa e il contrattacco.
Continua a leggere l'articolo dell'Economist
Per Merkel l'incontro con Tsipras è stato "costruttivo"
Berlino, 24 apr - (Agenzia Nova) - Prima del vertice europeo di ieri a Bruxelles, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il premier greco Alexis Tsipras hanno tenuto un colloquio a quattr'occhi sulla drammatica crisi economica della Grecia: l'incontro sarebbe dovuto durare 10 minuti, ma alla fine i due leader politici hanno parlato per quasi un'ora. Merkel ha definito l'incontro "costruttivo": "Bisogna fare tutto il possibile per evitare l'insolvenza della Grecia prima dell'accordo con i creditori internazionali", ha commentato Merkel. La delegazione greca ha fatto sapere che per il prossimo 30 aprile è previsto un incontro straordinario tra i ministri delle Finanze europei, probabilmente per sbloccare una parte degli aiuti finanziari del programma di salvataggio ancora in corso. E le proposte di riforma che Atene dovrà presentare saranno discusse oggi all'incontro di Riga.
Continua a leggere l'articolo del Sueddeutsche Zeitung
Crisi Grecia: Varoufakis disposto a concessioni
Berlino, 24 apr - (Agenzia Nova) - A poche ore dall'inizio dell'incontro a Riga tra i ministri delle Finanze europei, la Grecia si è detta disposta a fare delle concessioni per risolvere lo scontro sul debito del paese ellenico. In un contributo pubblicato questa mattina sul suo blog, il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha prospettato un intervento per limitare il prepensionamento nel suo paese. Contemporaneamente, Varoufakis si è detto favorevole alla creazione di una commissione fiscale indipendente che valuti le privatizzazioni, gestisca i crediti a rischio e di incentivi la libera imprenditoria. "Gli attuali malintesi con i nostri partner non sono insormontabili", ha dichiarato il braccio destra di Tsipras, il quale ha sottolineato tuttavia che non ci saranno tagli agli stipendi o alle pensioni.
Continua a leggere l'articolo del Frankfurter Allgemeine Zeitung
Francia, perché è impossibile proteggere tutti i luoghi di culto
Parigi, 24 apr - (Agenzia Nova) - Dopo il mancato attentato di un "lupo solitario" islamista contro due chiese alla periferia di Parigi, il quotidiano "Le Monde" analizza la fattibilità pratica dell'impegno annunciato dal primo ministro Manuel Valls a proteggere i luoghi di culto cristiani. L'analisi parte dal dato di 717 sinagoghe e scuole ebraiche che sono già state messe sotto protezione dopo le stragi di gennaio a Parigi; a cui si aggiungono le circa 2.500 moschee e scuole musulmane presenti in Francia, che potrebbero diventare bersagli di movimenti razzisti o di malintese rappresaglie per gli attentato islamisti. Se poi si dovessero proteggere tutti i luoghi di culto cristiani ed annessi, i "luoghi sensibili" salirebbero all'astronomica cifra di 56.217: il "Monde" calcola approssimativamente il 368 mila il numero di uomini e donne in armi necessari a garantire questo compito; ma secondo la legge finanziaria per il 2015, il personale armato della polizia, della Gendarmeria e dei tre corpi delle forze armate (Esercito, Marina ed Aviazione) ammonta a 357.564 unità. Una contabilità che con tutta evidenza rende impossibile proteggere tutti i luoghi di culto in Francia; aldilà delle promesse politiche, conclude il quotidiano, l'unica speranza contro il terrorismo risiede nel puntare sulla prevenzione e sulla vigilanza nei confronti di gruppi ed individui di tendenza radicale ed estremista.
Continua a leggere l'articolo del Monde
Regno Unito: Boris Johnson, un messia particolare
Londra, 24 apr - (Agenzia Nova) - Boris Johnson, sindaco di Londra ed esponente di punta del Partito conservatore britannico, commette spesso delle gaffe, dalle quali altrettanto spesso si districa in modo esilarante. Un politico meno carismatico, secondo il settimanale "The Economist", sarebbe stato messo fuori gioco dalla sua goffaggine. Invece è uno dei tre candidati alla successione di David Cameron, insieme a George Osborne e Theresa May, e fra tutti è il preferito dai membri del partito e il più popolare.
Il Foglio sportivo - in corpore sano