Il pil torna positivo ma l'Ue ancora non si fida
Emergenza migrazione: quest'anno l'Italia fronteggerà un numero record di arrivi
New York, 14 mag - (Agenzia Nova) - L'Italia ha gestito nel 2006 l'arrivo di 22 mila migranti dal Nordafrica. Quest'anno i numeri potrebbero essere dieci volte superiori: in tutto, la Penisola potrebbe far fronte a un esodo di oltre 193 mila migranti, stando alle proiezioni formulate da “Bloomberg News” sulla base dei dati ufficiali relativi ai primi due mesi dell'anno e dei dati storici. Il bilancio alla fine dell'anno – sottolinea l'agenzia di stampa Usa – dipenderà dall'efficacia dei piani presentati negli ultimi giorni dalle autorità europee.
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L'Unione Europea bacchetta Francia e Italia, invia un avvertimento alla Finlandia
New York, 14 mag - (Agenzia Nova) - La Commissione europea ha criticato Francia e Italia per i limiti delle loro politiche economiche, e hanno avvertito che nei prossimi anni i due paesi verranno sottoposti a una supervisione più stretta. Il braccio esecutivo dell'Unione, che ieri ha pubblicato le sue annuali raccomandazioni ai 28 paesi membri, ha citato Francia, Italia, Portogallo, Bulgaria e Croazia tra gli Stati europei caratterizzati dai più gravi squilibri economico-finanziari, come un debito pubblico troppo elevato, un mercato del lavoro poco flessibile oppure un calo preoccupante delle esportazioni. La Commissione non si è spinta sino ad annunciare procedure di infrazione, ma ha chiesto agli Stati membri – Francia e Italia in particolare – di “assicurarsi che la ripresa in corso non costituisca soltanto un fenomeno stagionale”. Alla Francia la Commissione ha raccomandato una riduzione della pressione fiscale sulle imprese. All'Italia, invece, gli amministratori europei hanno chiesto una rapida modernizzazione dell'amministrazione pubblica e una profonda riforma del sistema giudiziario, oltre a nuove norme che rafforzino la governance degli istituti bancari. La Commissione ha anche inviato un avvertimento alla Finlandia, che rischia di violare i vincoli di bilancio comunitari: le ultime stime della Commissione prevedono per quest'anno un rapporto deficit-pil del 3,3 per cento.
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Italia: recessione superata, cercansi riforme
Berlino, 14 mag - (Agenzia Nova) - "La recessione è quasi passata, la ripresa è alle porte": gli elettori italiani si sono sentiti ripetere questa frase da tutti i governi succedutisi negli ultimi tre anni. Dal 2011 la terza economia dell'eurozona ha cambiato tre governi, ed ognuno ha promesso la grande ripresa. C'è voluto uno sforzo lungo e doloroso, ma finalmente la promessa pare prossima ad essere mantenuta: mercoledì l'Istat ha confermato che nel primo trimestre 2015 il Pil italiano è lievemente cresciuto rispetto al trimestre precedente, dello 0,3 per cento: si tratta del primo dato positivo da metà 2011, e se la pur modestissima crescita verrà confermata anche nel secondo trimestre, l'Italia sarà ufficialmente fuori dalla recessione. Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan aveva già anticipato la notizia: "L'economia italiana ha superato la recessione", aveva dichiarato a fine aprile al Parlamento di Roma. Ma i compiti del premier Matteo Renzi non sono finiti, scrive il quotidiano tedesco "Handelsblatt": il primo ministro deve lavorare duramente sul fronte delle riforme per recuperare il tempo perduto da chi lo ha preceduto e consolidare la ripresa.
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Mps pensa a un accordo che potrebbe rivelarsi più difficile del previsto
Londra, 14 mag - (Agenzia Nova) - Monte dei Paschi di Siena, la banca più grande tra quelle che non hanno superato i test europei, ha registrato il suo primo utile trimestrale da tre anni. Ora probabilmente, secondo il "Financial Times", unirà le forze con un altro istituto, che potrebbe essere, ad esempio, Ubi. Non sarà facile, tuttavia, perché il ritorno dell'economia nazionale alla crescita potrebbe ridurre la necessità di accordi tra banche di medie dimensioni.
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Wind e Tre in trattative per la fusione
Londra, 14 mag - (Agenzia Nova) - VimpelCom ha confermato l'esistenza di trattative per fondere la sua divisione italiana di telefonia mobile, Wind, con quella del gruppo concorrente Hutchison Whampoa, Tre. Benché l'accordo sia in discussione da più di due anni, fonti vicine agli interlocutori, riferisce il "Financial Times", parlano di progressi negli ultimi mesi. Non c'è ancora nessuna certezza, tuttavia, di un'intesa che unisca il terzo e il quarto operatore italiano di telefonia mobile.
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Panorama internazionale
Abu Ala al Afri, numero due dello Stato islamico è stato ucciso in Iraq da un raid dello Stato islamico
La Banca d'Inghilterra riduce le previsioni di crescita
Londra, 14 mag - (Agenzia Nova) - La Banca d'Inghilterra, riferisce la stampa britannica, ha corretto al ribasso le previsioni sul prodotto interno lordo e i salari, pur ribadendo che la ripresa economica è solida. Nel suo rapporto trimestrale sull'inflazione la Boe ha previsto una crescita del 2,5 per cento nel 2015, contro il 2,9 stimato a febbraio; del 2,6 per cento nel 2016, contro il precedente 2,9, e del 2,4 per cento nel 2017, contro il 2,7.
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Super, Mario!
Berlino, 14 mag - (Agenzia Nova) - Prima o poi la crisi in Europa dovrà finire. E' vero che i dati congiunturali relativi al primo trimestre 2015 rappresentano poco più che l'istantanea di una situazione in divenire, che potrebbe evidenziare sviluppi in ogni senso. Si tratta però di una istantanea che dà speranza, scrive un editoriale del settimanale "Der Spiegel": un continente economicamente frammentato si sta difficoltosamente ritrovando. Una crescita annua del pil dell'1 per cento sarebbe una delusione per la Germania, ma per l'Europa intera si trasformerebbe in un positivo segnale di superamento della crisi. Al momento, il paese che cresce in maniera più sostenuta è la Spagna, la Francia cresce il doppio della Germania e nei primi tre mesi dell'anno, persino l'Italia ha superato una spirale recessiva che durava da tre anni. Uno dopo l'altro, i paesi che negli ultimi anni sono stati considerati un pericolo per l'unione monetaria stanno tornando alla normalità.
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I cinque ostacoli sul cammino dell'economia europea
New York, 14 mag - (Agenzia Nova) - L'economia europea ha consolidato una modesta crescita nel primo trimestre dell'anno, ma nel medio termine – avverte il “Wall Street Journal” - le prospettive “sono tutt'altro che rosee”. Il quotidiano economico statunitense cita cinque fattori che impediscono all'Europa di aspirare a una crescita economica sostenuta, che sarebbe necessaria, specie nei paesi più in difficoltà, a compensare il continuo aumento dell'indebitamento e a tornare ai livelli di benessere pre-crisi. Proprio l'elevato indebitamento è il primo ostacolo citato dal quotidiano: “Nonostante mezzo decennio di austerità – che evidentemente non ha riguardato la 'macchina' pubblica, se non in misura marginale – il debito pubblico ha raggiunto valori record e continua ad aumentare. Il settore privato ha problemi simili a ridurre la sua dipendenza dai prestiti, e sei dei paesi più indebitati al mondo si trovano nell'eurozona”. Un secondo freno alla vera ripresa economica del Continente è l'elevato tasso di disoccupazione: è la stessa Commissione europea, nelle sue stime di crescita primaverili, ad ammettere che “la disoccupazione rimarrà intollerabilmente elevata per un lungo periodo”. La ripresa stentata porta alla creazione di qualche nuovo posto di lavoro, ma “le riforme concepite per flessibilizzare il mercato del lavoro, che arrecano benefici occupazionali nel lungo termine, nell'immediato portano a un aumento dei licenziamenti, come dimostrato dall'Italia”. Anni di contrazione degli investimenti da parte di imprese e governi – aggiunge il "Wall Street Journal" – hanno aggravato lo stato di usura di macchinari e infrastrutture ed eroso la capacità produttiva delle economie europee. La risposta comunitaria – il cosiddetto Piano Juncker – è a malapena un pannicello caldo, e “anche ammettendo possa funzionare, ci vorrebbe molto tempo per aumentare il limite massimo di velocità dell'economia europea”. Un altro fattore che ostacola le prospettive di crescita del Continente – forse il più preoccupante nel medio e lungo termine – è l'invecchiamento della forza lavoro e il declino demografico europeo. Infine, il quotidiano cita i fattori di criticità contingenti, primo tra tutti il muro contro muro sul debito greco, le cui conseguenze sono imprevedibili: magari un default, o addirittura l'uscita di Atene dalla zona euro; ma non solo: la crisi ucraina ha gravemente danneggiato i rapporti commerciali dell'Europa con la Russia, e gli sviluppi in Africa e Medio Oriente “sono tutt'altro che favorevoli”, e stimare gli effetti economici di fenomeni come il massiccio flusso migratorio verso l'Europa è del tutto impossibile.
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India e Cina si corteggiano, provano ad appianare le tensioni territoriali
New York, 14 mag - (Agenzia Nova) - la visita del premier indiano Narendra Modi in Cina, questa settimana, sarà assai diversa da quella dello scorso settembre, preceduta da duri attacchi della stampa cinese. Quello di Modi sarà sostanzialmente un viaggio d'affari, e i funzionari dei due paesi hanno fatto tutto il possibile perché le dispute territoriali e la rivalità geopolitica tra i due colossi asiatici venga sostituita da manifestazioni pubbliche di buona volontà e fraternità culturale. “In Cina ci saranno due Modi”, sostiene Tanvi Madan, della Brookings Institution. “Ci sarà il leader orientato agli affari che nella Cina vede un impareggiabile partner economico e commerciale, una sorta di amministratore delegato. E poi ci sarà il modi comandante in capo della sicurezza”, che però rimarrà in secondo piano. Secondo Madan, il premier indiano “minimizzerà gli incidenti di confine”, ma probabilmente troverà anche modi discreti “di chiarire che l'India non intende cedere”. L'obiettivo di Pechino e Nuova Delhi, però, è quello di accrescere gli investimenti e il commercio bilaterale, da cui entrambi i paesi possono trarre grande giovamento. Se da un lato la Cina è alle prese con un preoccupante rallentamento della crescita economica, dall'altro l'India ha bisogno di nuovi sbocchi di mercato per compensare le intemperanze della domanda domestica e di investimenti esteri – pazienza se cinesi – per finanziare la realizzazione di infrastrutture energetiche e dei trasporti.
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Iraq, raid aereo uccide il vice dello Stato islamico
New York, 14 mag - (Agenzia Nova) - un raid aereo condotto dalla coalizione antiterrorismo a guida statunitense ha ucciso in Iraq il secondo nella linea di comando dello Stato islamico: lo ha annunciato ieri il ministero della Difesa iracheno. Il comandante dell'Isis Abu Ala al Afri, diretto sottoposto del leader dell'isis Abu Bakr al Baghdadi, sarebbe rimasto ucciso assieme a diverse altre persone durante una riunione dei leader dell'Isis presso una moschea di Tel Afr, a est di Mosul, colpita da un attacco aereo della coalizione. Il comunicato del governo di Baghdad non aggiunge ulteriori particolari, e anche in questo caso, come in diversi altri nel corso degli ultimi mesi, la notizia non trova alcuna conferma indipendente. Da mesi si ignora persino la sorte di al Baghdadi, dopo le indiscrezioni, circolate lo scorso anno, secondo cui il leader dell'Isis sarebbe rimasto gravemente ferito in un raid aereo statunitense. Per accreditare la notizia della morte di al Afri, il ministero della Difesa iracheno ha diffuso un breve video che riprende l'esplosione di una moschea a Tel Afr; Poche ore dopo, l'ambasciata statunitense a Baghdad ha pubblicato lo stesso video, confermando che le immagini testimoniano l'attacco a una postazione dell'Isis; Il Comando centrale statunitense, che coordina le operazioni militari nell'area, ha però annunciato che “non ci sono informazioni a conferma” della morte del comandante dell'Isis.
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