Rohani e l'umiliazione dell'occidente

Redazione
La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Libération, Wall Street Journal, Financial Times, Bloomberg, Jerusalem Post

    L’Italia, Rouhani ed il sesso degli angeli

    Parigi, 28 gen - (Agenzia Nova) - Nascondete quel seno che io non voglio vedere: la copertura delle statue di Venere e di altri nudi antichi nei Musei Capitolini per la visita del presidente iraniano Hassan Rohani ha scandalizzato l'Italia. I partiti di destra, a cominciare dalla xenofoba Lega nord, si sono scatenati denunciando "un ennesimo atto di sottomissione ad un cultura che non è la nostra"; e l'autore del romanzo "Sottomissione" che ha avuto un enorme successo nella Penisola, il francese Michel Houellebecq, è diventato l'eroe degli editorialisti italiani indignati, inclusi quelli di centrosinistra, per una decisione che il ministro della Cultura Dario Franceschini ha definito "incomprensibile". Da parte sua Rohani mercoledì 27 gennaio ha smentito di aver personalmente espresso una richiesta in tal senso, pur ringraziando da buon diplomatico "gli ospitai italiani che cercano di rendere il soggiorno dei loro ospiti il più piacevole possibile"; nei corridoi della Farnesina tuttavia si assicura che il "desiderio" che i nudi classici fossero nascosti era stato trasmesso dai funzionari iraniani che avevano preparato la visita del loro presidente. Il problema, scrive in un editoriale il quotidiano di sinistra francese "Libération", è che le autorità italiane sono andate troppo oltre nel tentativo di compiacere l'Iran, arrivando a bandire il vino dal pranzo al Quirinale e dalla cena con Matteo Renzi: è una abituale richiesta degli iraniani, ma nessun altro grande paese islamico si comporta così; gli iraniani non bevono alcool, cosa normale per un buon credente musulmano, ma neppure tollerano che fedeli di altre religioni bevano in loro presenza. La compiacenza degli italiani, secondo "Libération", è stata dovuta al desiderio di concludere buoni affari con l'Iran spingendoli così a mettere in secondo piano i principi della laicità. Non così si sono comportati i francesi per la seconda tappa del tour diplomatico europeo di Rouhani: proprio per evitare incidenti simili, non sono stati programmati né pranzi né cene per il suo viaggio a Parigi iniziato ieri sera mercoledì 27 gennaio. Ma per sottolineare l’importanza della sua visita il presidente iraniano sarà comunque ricevuto in pompa magna a Les Invalides: anche per la Francia, conclude l'editoriale di "Libération", i contratti obbligano a qualche sacrificio.

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    L'umiliazione dell'Occidente

    New York, 28 gen - (Agenzia Nova) - La decisione dell'Italia di nascondere i nudi di epoca Classica custoditi dai Musei Capitolini, in occasione della visita a Roma del presidente iraniano Hassan Rouhani, non è una scelta singolare, ma rispecchia appieno l'atteggiamento di prostrazione adottato dall'intero occidente nei confronti dell'Iran. A scriverlo, sulle pagine del “Wall Street Journal”, è l'opinionista Daniel Henninger, che alle foto delle statue nascoste dalle autorità italiane accosta quelle della calorosa accoglienza tributata a Rouhani da papa Francesco, dei militari statunitensi arrestati dalla Marina iraniana nei giorni scorsi e poi liberati: tutte queste immagini, accusa l'opinionista, parlano di una realpolitik fatta di “compromessi politici e rese culturali” che hanno portato l'Occidente “ad auto umiliarsi”.

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    Ambasciatore italiano a Israele, l'Italia ha una responsabilità speciale nel ricordare la Shoah

    Gerusalemme, 28 gen - (Agenzia Nova) - L’Italia, paese ex alleato della Germania nazista, ha una responsabilità importante" nella commemorazione del genocidio degli ebrei: lo ha detto l’ambasciatore d'Italia a Israele, Francesco Maria Talo, alla “Jerusalem Post”, in occasione della Giornata della Memoria ricorsa ieri. Nel 2000 l'Italia è diventata uno dei primi paesi a proclamare il 27 gennaio, giorno della liberazione di Auschwitz da parte dell'Armata rossa, la giornata nazionale del ricordo, una data che è stata designata come anniversario internazionale da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite cinque anni dopo. Martedì pomeriggio Talo ha deposto una corona di Yad Vashem alla Sala della Memoria. “In Italia si tratta di una giornata di lutto ufficiale, così come a Israele", ha aggiunto Talo. Solo una settimana fa l’ambasciatore era in Italia per piantare un albero in onore degli scolari ebrei che furono espulsi dalla stessa scuola primaria che ha poi frequentato.

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    Italia e Ue raggiungono un accordo sulle sofferenze bancarie, ma sarà abbastanza?

    New York, 28 gen - (Agenzia Nova) - L’Italia e la Commissione europea hanno concordato il progetto di una bad-bank che aiuti gli istituti di credito del Belpaese a liberarsi di una parte dei loro crediti deteriorati, concludendo così mesi di trattative estenuanti per superare le perplessità di Bruxelles, che nei progetti iniziali di Roma ravvisava una forma indebita di aiuto di Stato. Stando a quanto reso noto sinora, le banche potranno cartolarizzare con garanzia pubblica le sole sofferenze senior, cioè quelle con maggiore probabilità di recupero: lo Stato italiano porrà la propria garanzia, e la Banca centrale europea (Bce) potrà comperarle, cosicché le banche ottengano il massimo possibile prezzo di mercato per quei crediti in sofferenza. Ancora incerto, invece, il trattamento della parte junior ed equity: tanto che ieri i titoli bancari italiani hanno annullato i moderati rialzi di inizio giornata, nel timore che l’accordo strappato dal governo alle autorità europee non basti a risolvere i problemi del sistema. A novembre dello scorso anno le sofferenze delle banche italiane hanno raggiunto il picco di 201 miliardi di euro. “La versione italiana della bad bank è molto differente dalle bad bank a finanziamento pubblico allestite in altri paesi europei, e per questa ragione è probabile si riveli uno strumento meno efficace nella pulizia dei bilanci delle banche”, recita un rapporto preliminare diffuso ieri da Citigroup inc. “A tutti gli effetti – scrive “Bloomberg” in un’analisi – l’accordo diluisce il precedente progetto italiano (…) che secondo l’Ue avrebbe costituito un aiuto di Stato illegale”. Ancora più dubbioso Fabrizio Bernardi, analista di Fidentiis Equities, con sede a Milano: “E’ un po’ strano che il governo italiano abbia sprecato 12 mesi per raggiungere un accordo di ‘bad bank’ che in fin dei conti persegue un meccanismo di prezzi di mercato, a quanto pare senza alcuno sconto per le banche”. Secondo Antonio Guglielmi, di Mediobanca Spa, la natura volontaria del progetto di dismissione delle sofferenze porterà gli istituti di credito a dismettere anzitutto le parti più garantite dei loro portafogli: i timori del Mercato, dunque, “saranno proporzionali all’entità e alla velocità dell’opera di pulizia”.

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    Il trasferimento di Mario Greco a Zurich alimenta le speranze di una svolta

    Londra, 28 gen - (Agenzia Nova) - Il trasferimento di Mario Greco, amministratore delegato uscente di Generali, a Zurich Insurance, alimenta le speranze di una svolta per la compagnia di assicurazioni svizzera. Secondo gli analisti, riferisce il "Financial Times", la nomina del manager è un colpo importante, che apre la prospettiva di un rafforzamento della leadsership e di un miglioramento degli utili.

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    Panorama internazionale

     

    Il presidente francese Francois Hollande (foto LaPresse)


     

    Regno Unito: Cameron cerca l'aiuto di Juncker per tenere vivi i negoziati con l'Ue

    Londra, 28 gen - (Agenzia Nova) - Il primo ministro del Regno Unito, David Cameron, riferisce la stampa britannica, ha cancellato le visite in programma in Danimarca e Svezia per un colloquio non previsto a Bruxelles, venerdì, col presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Mentre si riducono le speranze di raggiungere un accordo con i partner europei nel vertice del 18 e 19 febbraio, Cameron spera che Juncker possa svolgere un ruolo determinante nel rassicurare alcuni dei paesi membri più piccoli sulle istanze di Londra, in particolare quelle sull'immigrazione. In una lettera al "Financial Times", il diplomatico italiano Antonio Armellini parla della possibile coesistenza di due Europe, una centrata sul commercio e una che ha per obiettivo l'unità politica.

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    Francia, con le dimissioni di Christiane Taubira il presidente Hollande taglia i ponti con la sinistra

    Parigi, 28 gen - (Agenzia Nova) - La stampa ed i commentatori politici francesi sono unanimi: le dimissioni della ministra della Giustizia Christiane Taubira sono un duro colpo per il presidente Francois Hollande. Motivate con la denuncia di un "dissenso politico profondo", subito dopo che l'esecutivo ieri mattina mercoledì 27 gennaio ha annunciato il testo definitivo della misura di ritiro della cittadinanza ai terroristi provvisti di doppia nazionalità anche se nati in Francia, a cui l'ormai ex Guardasigilli si era opposta accanitamente fino all'ultimo, le sue dimissioni segnano un punto di non ritorno nei rapporti del presidente con l'intera sinistra francese. La Taubira era l'ultima esponente di peso della sinistra del Partito socialista rimasta nell'esecutivo dopo la "svolta" del 2014, con il licenziamento dell'allora premier Jean-Marc Ayrault e la successiva uscita dei ministri ecologisti e poi del ministro dell'Economia Arnaud Montebourg. In politica non si può mai dire mai, ma ora difficilmente gli altri partiti di sinistra saranno disposti a sostenere la candidatura alle elezioni presidenziali del 2017 di un Hollande che ai loro occhi è colpevole di aver abbandonato la loro beniamina; anche se hanno salutato le dimissioni della Taubira come un gesto necessario per la difesa dei loro princìpi e per fare la necessaria sulla "vera natura" del governo. Viceversa si rafforza la linea "socialdemocratica" del primo ministro Manuel Valls: il nuovo ministro della Giustizia, il 56enne Jean-Jacques Urvoas, professore di Diritto e finora presidente della commissione Legislativa all'Assemblea Nazionale, è un "uomo d'ordine" assai ben visto dagli ambienti di polizia. L'uscita di Christiane Taubira dal governo è stata accolta con giubilo dalle opposizioni di centro e di destra, che l'accusavano di "lassismo" nei confronti della criminalità e del terrorismo islamista, ma anche di essere la "madrina" del matrimonio per le coppie omosessuali; tanto che il quotidiano conservatore "Le Figaro" ha titolato "Era ora!" l'editoriale di commento alle sue dimissioni. Ora ci si interroga su quali siano le intenzioni dell'ex ministra: lei ha già dichiarato che non correrà alle primarie per le presidenziali del 2017, ma è stata vaga sulla sua futura collocazione politica e finora ha mantenuto il mistero sui prossimi passi.

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    Francia, i "ragazzi perduti" di Lunel

    Parigi, 28 gen - (Agenzia Nova) - Il quotidiano progressista "Le Monde" pubblica un reportage sul villaggio di Lunel, nella Camargue, da dove nel 2014 ben quindici giovani sono partiti per raggiungere le fila dello Stato islamico in Iraq e Siria (Isis): otto di loro sono morti combattendo la jihad, un dramma che perseguita la vita quotidiana dei 25 mila abitanti del paese posto sotto stretta sorveglianza poliziesca dopo le stragi del 13 novembre scorso a Parigi.

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    Germania, teatro greco

    Berlino, 28 gen - (Agenzia Nova) - Rendere sicuri i confini sembra essere diventato un compito irrisolvibile non sono per la Grecia: all'interno della Grande Coalizione tedesca, infatti, la Csu minaccia addirittura di appellarsi alla Corte Costituzionale e l'Spd agita lo spettro di una rottura della Coalizione, scrive l'opinionista Jasper von Altenbockum sul quotidiano "Frankfurter Allgemeine Zeitung". Spd e Csu, quindi, calcano a turno la scena di uno spettacolo non lontano dal "teatro di Tsipras". Nella lettera del governatore bavarese alla Cancelliera, la messa in sicurezza dei confini è l'unico punto di cui Monaco chiede l'immediata implementazione. Si tratta in pratica, sottolinea von Altenbockum, di garantire la registrazione ordinata di tutti gli immigrati: apparentemente un'ovvietà, e non certo una ragione per considerare la pace europea in pericolo. Non è invece una questione semplice, se associata a flussi migratori dell'attuale intensità e all'idea di un tetto massimo agli ingressi, a cui proprosito il governo della Csu, con l'aiuto della perizia di Udo di Fabio, ha sollevato una questione di fedeltà, federalismo e stato di diritto.

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    La Svezia prepara l'espulsione di massa dei profughi

    Berlino, 28 gen - (Agenzia Nova) - La Svezia sta predisponendo l'espulsione di massa dal paese di decine di migliaia di richiedenti asilo: "Credo si tratti in ogni caso di 60 mila persone, ma si potrebbe arrivare anche a 80 mila", ha dichiarato il ministro dell'Interno svedese Andres Ygeman, citato dal quotidiano "Dagen Industri". Il governo ha chiesto alla polizia e alle autorità per l'immigrazione di preparare l'espulsione: fino alla fine del 2015 più di 160 mila persone hanno chiesto l'asilo politico in Svezia. Secondo le stime del governo, il 45 per cento di questi verrà respinto. "Ci troviamo di fronte ad una grande sfida, per questo dobbiamo accrescere le risorse e migliorare la collaborazione tra le autorità: prima di tutto dobbiamo creare le condizioni per il rientro volontario dei richiedenti asilo ma, se non ce la facciamo, dovremo forzare questo rimpatrio", ha aggiunto Ygeman.

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