Le polemiche sul #FertilityDay e l'addio degli Agnelli
G20: l'Italia chiede al Regno Unito di sbrigarsi a lasciare l'Ue
Londra, 6 set - (Agenzia Nova) - In chiusura del vertice del G20 in Cina il governo italiano si è unito al Giappone nell'avvertire il Regno Unito di accettare le conseguenze della limitazione della libertà di circolazione delle persone. Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, riferisce il quotidiano britannico "The Independent", con tono aggressivo, ha esortato Londra ad accelerare il processo di uscita dall'Unione Europea e a prepararsi ad affrontarne gli effetti sulle esportazioni.
Italia, le polemiche per l'iniziativa a sostegno della natalità
Berlino, 6 set - (Agenzia Nova) - In Italia una campagna di informazione del ministero della Salute ha suscitato molte critiche intrecciando due temi: quello della fertilità e quello di genere. Su uno dei manifesti, si vede una donna che mostra una clessidra, con uno slogan: “la bellezza non ha età. La fertilità sì”. Un’altra vede una cicogna su di un nido e dice: “Non aspettare la cicogna”. La campagna, che prova ad ovviare al bassissimo tasso di natalità del paese, ha però rievocato paralleli con il Fascismo. Gli italiani vorrebbero figli, ma non molti di loro possono permetterselo, perché sono disoccupati o guadagnano troppo poco. Pensare al futuro ora è ancora più complicato senza prospettive economiche e autonomia sociale.
I poster della Giornata della fertilità non sono solo sessisti, ma riecheggiano il passato fascista
Londra, 6 set - (Agenzia Nova) - Proseguono le polemiche sulla Giornata della fertilità indetta dal ministero della Salute italiano. Sul quotidiano britannico "The Guardian" un commento di Annalisa Coppolaro-Nowell, secondo il quale il messaggio al centro della campagna – "La bellezza non ha età. La fertilità sì" – è sessista e ricorda la propaganda di epoca fascista.
L’Italia lancia una nuova classifica economica internazionale
Parigi, 6 set - (Agenzia Nova) - Per conquistare posizioni nelle classifiche economiche internazionali, l'Italia ha una soluzione più semplice e meno dolorosa che realizzate nuove riforme strutturali: lanciare una nuova classifica. Tradizionalmente, una delle più citate è quella della Banca mondiale, "Doing Business", ma i paesi peggio classificati ne denunciano regolarmente la metodologia adottata: è il caso della Cina, che nel 2012 ne chiese la pura e semplice soppressione; ed è il caso dell'Italia, che ora vorrebbe sostituirla con la sua nuova classifica "The European House-Ambrosetti". E' stata presentata nel quadro del Forum Ambrosetti a Cernobbio, la "mini Davos" italiana che riunisce decisori politici ed economici della Penisola ma anche importanti attori internazionali; è stata elaborata in collaborazione con le multinazionali Abb, Toyota ed Unilever ed analizza 144 paesi che rappresentano complessivamente il 97,9 per cento del Pil mondiale. Le classifiche di attrattività servono a valutare la reputazione di un paese, è questo è importante per attirare gli investimenti stranieri; quelli che attualmente attira l'Italia sono appena l'1,5 per cento dei 374 miliardi di dollari di investimenti che si muovono a livello globale. Ebbene, con la nuova classifica "The European House-Ambrosetti" l'Italia balza al 14esimo posto, dal 45esimo in cui era relegata dalla classifica "Doing Business" della Banca Mondiale: e così ha posto fine alla vergogna dei piazzamenti dietro ad esempio a paesi come il Burkina Faso o il Kazakistan in materia di libertà della stampa, o dietro la Romania e la Bulgaria quanto alla lotta contro la corruzione.
Italia, l'addio degli Agnelli è un brutto colpo per lo sforzo di attrazione degli investimenti
New York, 6 set - (Agenzia Nova) - La più iconica dinastia imprenditoriale italiana si prepara a lasciare il paese: ieri la famiglia Agnelli, rimasta forse l'ultimo simbolo della potenza industriale del paese, ha annunciato il trasferimento della sede legale della sua holding, Exor, nei Paesi Bassi. Gli Agnelli dicono così addio a Torino, dove nel 1988 fondarono la casa automobilistica Fiat. John Elkann, presidente e ad di Exor, nonché capofamiglia degli Agnelli, nega che la decisione sia dovuta alla sempre minore attrattiva dell'Italia come sistema paese. La notizia dell'addio, sottolinea però "Bloomberg", giunge nel momento peggiore per il governo italiano guidato dal premier Matteo Renzi, che ha speso grandi energie nel tentativo di attrarre grandi investitori internazionali nel paese e deve fare i conti con una difficile congiuntura economica. Il trasferimento della sede di Exor nei Paesi Bassi avrà ripercussioni quasi nulle sul piano dell'occupazione, ma ha un grave rilievo simbolico, a due mesi dal referendum da cui dipende il buon esito del tentativo di riforma dell'assetto costituzionale voluto da Renzi. "E' preoccupante che gli Agnelli stiano lasciando l'Italia", ha ammesso al Forum Ambrosetti di Cernobbio un altro importante industriale italiano, Riccardo Illy. Nonostante il governo abbia intrapreso sforzi importanti di riforma del mercato del lavoro, ha detto Illy, "esse non sono ancora sufficienti a trattenere holding come quella della famiglia Agnelli". Elkann, però, prova a ridimensionare l'importanza della questione: "Exor ha già gran parte dei suoi asset nei Paesi Bassi, perciò questa mossa rappresenta più che altro un'evoluzione" tesa a semplificare la struttura aziendale, ha spiegato il presidente della Holding in occasione dell'ultima riunione degli azionisti al Lingotto di Torino.
Panorama internazionale
La cancelliera tedesca Angela Merkel (foto LaPresse)
G20, anche la crisi migratoria al centro delle discussioni
Berlino, 6 set - (Agenzia Nova) - Si è concluso il summit del G20 ospitato dalla città di Hangzhou, nella Cina meridionale. I grandi della terra lì riuniti hanno espresso forte preoccupazione per il gran numero di rifugiati che si sta muovendo dalle zone di guerra e per il fenomeno montante delle migrazioni economiche, e nel contempo si sono detti preoccupati di questi spostamenti per gli esiti dell’economia globale. Punto condiviso è stato quello di fornire maggiori aiuti umanitari e di supportare il reinsediamento dei rifugiati nei luoghi di origine. “Sono circa 65 milioni le persone che attualmente sono in movimento e questo può causare un’instabilità politica a livello mondiale. Ecco perché occorre agire subito”, ha detto il Presidente del Consiglio dell’Unione Europea Donald Tusk. Si è pertanto stabilito di proseguire con incontri separati bilaterali durante il mese di settembre a New York, e di attivare la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale (Fmi), il cui presidente, Christine Lagarde ha incontrato a margine del vertice il Presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, che punta a ottenere un prestito di un miliardo di dollari. In cambio l’Egitto dovrebbe impegnarsi maggiormente nella lotta contro i trafficanti di uomini che “agevolano” le migrazioni verso il Vecchio continente ed in particolare verso l’Italia (il 10 per cento). Il governo federale tedesco aveva invitato a mettere la migrazione all'ordine del giorno, anche perché la Germania assumerà la presidenza del G20 nel mese di dicembre. Il vertice si terrà ad Amburgo. Il Presidente Obama ha inoltre auspicato la conclusione del trattato commerciale Ttip con l’Europa.
Germania, Unione in bilico dopo le elezioni regionali
Berlino, 6 set 09:31 - (Agenzia Nova) - Lo scarso risultato della Cdu alle elezioni regionali in Meclenburgo-Pomerania Anteriore innesca polemiche nell'Unione. Il capo della Csu, Horst Seehofer, è tornato a criticare con veemenza la politica del cancelliere tedesco Angela Merkel (Cdu) nella giornata di ieri. Seehofer ha dichiarato alla "Süddeutsche Zeitung": “La situazione per l'Unione è fortemente a rischio” perché la gente “non voleva questa politica da parte di Berlino”. Il riferimento è alla politica dell’accoglienza dei rifugiati promossa dal cancelliere. “Non sono state raccolte queste lamentele ed il risultato (delle elezioni regionali, ndr) ne è un conseguenza diretta”, ha proseguito Seehofer. Merkel, in Cina per il vertice del G20, si è detta però soddisfatta del risultato del suo partito, che ha ottenuto il 19 percento dei consensi, finendo alle spalle di Alternativa per la Germania (AfD, con il 20,8 per cento), pur ammettendo una sua parte di colpa nella veste di Cancelliere federale.
Germania: Spd, il prossimo ostacolo si chiama Ceta
Berlino, 6 set - (Agenzia Nova) - Dopo la vittoria in Meclenburgo- Pomerania Anteriore, il Vicecancelliere Sigmar Gabriel (Spd) è riuscito a prendere tempo e rimandare di due settimane qualunque decisione e presa di posizione in merito al Ceta, il trattato di libero scambio negoziato dall’Unione Europea e dal Canada. Il problema, però, si ripresenterà il 18 di questo mese, in occasione delle elezioni del sindaco di Berlino. In autunno, in particolare, tutti i nodi verranno al pettine, giacché il Vicecancelliere ha già preso accordi di massima con i vertici del suo partito e gli alleati di governo per la firma del trattato. Tuttavia l’Spd ha contro i sindacati, mentre il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, che appartiene alla esecutivo del partito, ha dichiarato che è previsto un dibattito interno al partito che si preannuncia lungo e acceso.
Francia, lo "scandalo Bygmalion" è un vero rischio per Sarkozy?
Parigi, 6 set - (Agenzia Nova) - Il mondo politico francese si interroga oggi sulle conseguenze della richiesta di rinvio a giudizio dell'ex presidente Nicolas Sarkozy annunciata dalla procura di Parigi per lo "scandalo Bygmalion", un affare di finanziamenti illegali nella campagna elettorale presidenziale del 2012: soprattutto ci si chiede quanto la vicenda peserà sulle chance dell'attuale leader del principale partito dell'opposizione di "destra classica" de I Repubblicani (Lr, ex-Ump) alle primarie che si terranno a novembre per selezionare il candidato alle presidenziali del 2017. Beninteso, sarà l'Ufficio del giudice istruttore a decidere se accogliere o meno la richiesta di rinvio a giudizio: ciò avverrà non prima del 30 settembre; ma può anche rinviare la decisione di diversi mesi ed in caso di respingimento, la procura può sempre presentare appello. Insomma, sul piano strettamente giudiziario la vicenda può ingarbugliarsi parecchio e si è ancora ben lontani dalla celebrazione di un processo davanti al Tribunale: dunque Sarkozy potrà tranquillamente partecipare alle primarie della destra e, se le vincesse, potrebbe molto probabilmente anche correre per le presidenziali di primavera; se poi fosse eletto, sarebbe protetto per cinque anni dall'immunità presidenziale. E' quindi piuttosto sul piano politico che l'annuncio della procura di Parigi potrebbe avere delle conseguenze? Secondo quanto spiega al quotidiano "La Tribune" un importante esponente de I Repubblicani, la vicenda "non cambierà granché per lo zoccolo duro dei militanti, che gli resteranno fedeli; anche se", ammette, "al secondo turno delle primarie, senza dubbio contro Alain Juppé, rischia di perdere consensi: ma è ancora da capire quanti voti potrebbe perdere, e per questo bisogna attendere almeno i prossimi sondaggi elettorali". Del resto i rivali di Sarkozy (sono in tutto 13 i candidati alle primarie, ndr) per ora si guardano bene dal rilasciare alcun commento sulla vicenda giudiziaria; mentre in compenso dal suo campo si grida al "complotto politico". Uno dei sui più ferventi sostenitori, Eric Ciotti, ha denunciato la tempistica dell'annuncio della procura, notando come sia arrivato "proprio quando si è aperto il processo a Jérôme Cahuzac". Nell'aula del tribunale di Parigi si parla di finanziamenti illegali, ma stavolta riguardano il Partito socialista: "E questa è una coincidenza di tempi che non può essere un caso", accusa Ciotti. Insomma nelle settimane a venire Sarkozy tenterà certamente di trasformare il suo handicap giudiziario in un argomento a suo favore, dicendosi vittima della "giustizia nelle mani del potere socialista"; mentre i suoi rivali interni si troveranno in difficoltà a maneggiare la questione, potendosi soltanto appellare alla necessaria "probità" del futuro candidato della destra alla presidenza della Repubblica.
La Brexit mette Theresa May al centro dell'attenzione al vertice del G20
Londra, 6 set - (Agenzia Nova) - La premier del Regno Unito, Theresa May, riferisce il "Financial Times", è giunta al vertice del G20, in Cina, lanciando un allarme sulla crisi del capitalismo globale e se ne è andata ricevendo un avvertimento: di non far sì che la Brexit peggiori la situazione. May ha avuto colloqui con diversi leader mondiali, alcuni dei quali incontrati per la prima volta, ed è stata accolta con cordialità ma anche con diffidenza. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, per esempio, pur ribadendo la fiducia nella "relazione speciale" tra i due paesi, ha sottolineato il rischio di un deterioramento dei rapporti commerciali. Dopo la chiusura del summit, May ha avuto un incontro col presidente cinese, Xi Jinping, sulle relazioni economiche e commerciali bilaterali. Non è stato sollevato il tema della sovrapproduzione di acciaio è c'è stato solo un accenno al progetto della centrale nucleare di Hinkley Point, sul quale si attende la decisione definitiva del governo di Londra. "La relazione con la Cina va al di là di Hinkley", ha dichiarato May, sottolineando che per i rapporti tra i due paesi sta per iniziare "un'età dell'oro".
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