Il premier Matteo Renzi (foto LaPresse)

Un referendum pericoloso tanto quanto la Brexit

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Point, Bloomberg, Financial Times, Monde

Italia, un referendum pericoloso tanto quanto la Brexit

 

Parigi, 24 nov - (Agenzia Nova) - Il referendum costituzionale che sta per tenersi in Italia è pericoloso tanto quanto la Brexit. E’ il titolo di oggi del settimanale "Le Point", che evidenzia l’inquietudine degli investitori internazionali in attesa della consultazione italiana del 4 dicembre, un appuntamento che li ha costretti a "diventati esperti di Costituzione italiana”. L'Italia, scrive il settimanale, "ha la febbre”. Ad allarmare gli operatori finanziari è un possibile no al referendum: dal momento che il premier Matteo Renzi aveva annunciato l'intenzione di lasciare il suo incarico in caso di sconfitta, il voto si è trasformato in un banco di prova del suo governo. Se dovesse vincere il no, “il timore è che la Penisola ripiombi nell’instabilità politica” o che “il caos politco renda del Movimento 5 stelle il favorito alle prossime elezioni”. “Secondo l’establishmente finanziario, la tempesta perfetta che minaccia la Penisola rischia di estendersi a tutto il continente”, scrive "Le Point", che richiama recenti analisi della stampa statunitense. “Una vittoria del 'no' influenzerà il clima politico nel 2017 e lo scrutinio italiano è più importante della Brexit”. Per questo, “le grandi instituzioni stanno facendo di tutto per salvare il soldato Renzi”. Il settimanale francese cita anche lo spauracchio dello spread, il differenziale tra i tassi di interesse delle obbligazioni dello Stato tedesco e italiano, definendolo il “termometro della fiducia della comunità finanziaria internazionale” e ricordando che “è passato da 115 punti nell’agosto 2016 e oltre 180 punti nei giorni scorsi”. "Le Point" cita infine la crisi del 2011 quando lo spread, all’epoca del “governo di Berlusconi in agonia, raggiunse quota 574 nel dicembre” di quell’anno.

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Elezioni in Italia nel 2017? Un'altra cosa di cui preoccuparsi

 
Londra, 24 nov - (Agenzia Nova) - Oltre che in Francia e nei Paesi Bassi potrebbero esserci elezioni anche in Italia nella prima metà dell'anno prossimo, ipotizza il "Financial Times" nel "Brussels Blog", dedicato agli affari europei. In caso di vittoria del "no" nel referendum costituzionale, il Movimento 5 stelle e la Lega Nord chiedono il voto anticipato, ma non sono i soli. La decisione finale spetta al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che potrebbe spingere per la riforma della legge elettorale prima di sciogliere le camere. C'è anche la possibilità, tuttavia, nell'eventualità del successo del "sì", che sia il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a chiedere che si voti.

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Berlusconi torna al centro della scena con un attacco personale a Renzi

 
Londra, 24 nov - (Agenzia Nova) - Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia ed ex presidente del Consiglio italiano, riferisce il "Financial Times", si è spinto di nuovo sulla prima linea della politica opponendosi alla riforma costituzionale e presentandosi come un attore chiave per determinare un rovesciamento di potere. La sua argomentazione per il "no" poggia sul rischio di una "deriva autoritaria" legato al rafforzamento del potere esecutivo. Col "sì" già in svantaggio nei sondaggi, il suo intervento rende ancora più difficile una vittoria referendaria del capo del governo, Matteo Renzi.

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Generali abbandona i mercati più deboli e taglia i costi

 
New York, 24 nov - (Agenzia Nova) - L'amministratore delegato di Assicurazioni Generali Spa, Philippe Donnet, illustra durante una intervista a "Bloomberg" i piani e gli obiettivi della società per il prossimo futuro. Generali intende tagliare i costi operativi e cedere le attività che offrono i minori margini di utile per un importo di circa un miliardo di euro, incrementando così l'efficienza e l'allocazione del capitale, e mitigando il rischio. L'obiettivo di Generali punta ad accrescere la produttività del 15 per cento nell'arco dei prossimi tre anni.

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A Palermo la mafia delega la manovalanza ai migranti nigeriani

 

Parigi, 24 nov - (Agenzia Nova) - A Palermo la mafia delega la manovalanza ai migranti nigeriani. E’ un’ipotesi ripresa dal quotidiano "Le Monde", che riporta come nella città del Meridione d'Italia sia attiva una nuova organizzazione criminale nigeriana chiamata “Black Axe”, attiva nel mercato della droga e della prostituzione. “Questi gruppi di nigeriani hanno le stesse caratteristiche delle organizzazioni mafiose - spiega al quotidiano Leonardo Agueci, procuratore aggiunto del tribunale di Palermo. "Hanno una struttura piramidale e usano l’intimidazione per radicarsi” sul territorio. Il procuratore Agueci ha spiegato che le autorità italiane stanno tentando di capire se ci siano dei legami tra questa nuova organizzazione e Cosa Nostra.

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Panorama internazionale

 

 


 

Germania: Martin Schulz conferma di volersi trasferire a Berlino

 

Berlino, 24 nov - (Agenzia Nova) - Martin Schulz (Spd), 60 anni, presidente del Parlamento europeo, ha confermato di voler rientrare a Berlino. Potrebbe subentrare a Frank-Walter Steinmeier nel ruolo di ministro degli Esteri tedesco, oppure candidarsi alla carica di cancelliere come candidato alternativo al capo di partito Sigmar Gabriel. La notizia è stata accolta con favore dagli ambienti più conservatori del partito. Schulz è membro dell’Spd dal 1974 e parla sei lingue (tedesco, inglese, francese, spagnolo, italiano e olandese). Dovrebbe ricoprire la carica a Bruxelles fino al 2017, per poi cederla ad un membro del gruppo dei popolari. Il 54 per cento dei tedeschi, secondo un sondaggio della “Forsa”, lo vorrebbe nuovo ministro degli Esteri.

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Francia: Fillon-Juppé, "non toccare il mio Papa!"

 
Parigi, 24 nov - (Agenzia Nova) - Nel dibattito tra François Fillon e Alain Juppé, i due candidati alla primarie francesi di centrodestra che ci sfideranno al ballottaggio di domenica prossima, entra indirettamente papa Francesco. Lo riferisce "Le Monde", che parla di una possibile manovra elettorale dei candidati, considerato il fatto che i fedeli cattolici in Francia sono un’ampia porzione di elettorato. “Quando mi vuole contestare, Alain Juppé dice che papa Francesco dice le stesse cose che dico io”, ha detto Fillon, aggiungendo: “Lasci stare il mio Papa!”

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Putin loda Fillon: è un grande professionista

 

Parigi, 24 nov - (Agenzia Nova) - Il presidente russo Vlamidir Putin ha parlato delle “sue buone relazioni” con l’ex primo ministro francese François Fillon, che ha definito un “amico di Mosca”. Lo riferisce gran parte della stampa francese, tra cui il quotidiano "l’Express", che riporta gli elogi che il capo del Cremlino ha espresso a Fillon, definito “un negoziatore ardito, un grande professionista”, capace, “malgrado le sue maniere troppo europee”, di difendere il suo punto di vista. Interpellato dai giornalisti sulle primarie di centrodestra in Francia, Putin ha dichiarato che Fillon “si distingue marcatamente tra gli uomini politici del pianeta”. Il presidente russo non ha detto nulla sull’avversario di Fillon al ballottaggio di domenica prossima, ma ha “salutato con favore” che “sia l’uno che l’altro (candidato) abbiano intenzione di ripristinare le relazioni franco-russe”.

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Usa, prime nomine femminili per la prossima amministrazione presidenziale

 

New York, 24 nov - (Agenzia Nova) - La squadra di transizione presidenziale di Donald Trump ha scelto il governatore repubblicano del South Carolina, Nikki Haley, per l’incarico di ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite, e l’ex presidente del Partito repubblicano, Detsy DeVos, per il ruolo di segretario dell’Istruzione. Haley, figlia di immigrati e notoriamente favorevole al libero scambio commerciale, non aveva appoggiato la candidatura di Trump a presidente Usa, preferendogli alle primarie di partito Marco Rubio e Ted Cruz. Il governatore e il presidente eletto si sono riconciliati solo di recente, in contemporanea con l’annuncio di un possibile ruolo della prima all’interno dell’amministrazione presidenziale. L'incarico di ambasciatore alle Nazioni Unite, sottolinea la stampa Usa, è di grande rilievo, poiché svolge un ruolo di consulenza al presidente in materia di politica estera e avanza il dialogo diplomatico tra gli Stati Uniti e altri paesi. La 58 enne DeVos, prossimo segretario dell’Istruzione, è nota per le sue iniziative filantropiche e per la sua posizione a favore della libertà di scelta. La sua nomina invia perciò un messaggio politico ben preciso, poiché coincide con un periodo di forte contrasto tra l’istruzione pubblica e le scuole paritarie, che si competono gli studenti e dunque i finanziamenti pubblici, negli Usa sono direttamente connessi al numero di iscrizioni. Alcuni distretti scolastici pubblici, incluso quello unificato di Los Angeles, hanno perso migliaia di studenti, e di conseguenza anche milioni di dollari. Le scuole paritarie, invece, sono la realtà in più rapida crescita nel panorama dell’istruzione Usa: le iscrizioni sono aumentate del 219 per cento tra il 2004 e il 2014, a 2,5 milioni di studenti, mentre quelle agli istituti di istruzione pubblica sono calate dell’1 per cento nello stesso lasso di tempo.

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Usa: i Democratici faticano a inquadrare il conflitto d’interessi di Trump

 

New York, 24 nov - (Agenzia Nova) - I leader democratici del Congresso federale statunitense sono decisi ad alzare il velo sui conflitti di interessi tra le prerogative istituzionali del presidente eletto, Donald Trump, e i suoi affari privati. A sole due settimane dalle elezioni presidenziali, scrive “Bloomberg”, i Democratici si sono però già resi conto che i loro margini di manovra sono assai ristretti. Ieri i legislatori democratici Elijah Cunnings ed Elizabeth Warren hanno inviato una lettera al Government Accountability Office, sollecitando un’indagine sula “caotica” transizione presidenziale in corso a Washington e sugli eventuali conflitti di interesse del presidente. Si tratta, sottolinea l’agenzia di informazione Usa, della sesta lettera nel suo genere inviata da Cunnings all’agenzia federale. In quanto partito di opposizione sia alla Camera che al Senato federali, i Democratici possono azionare poche leve: non possono avviare una indagine congressuale o emanare una richiesta di accesso agli atti, e il massimo che possono fare è chiedere direttamente a Trump e alle figure a lui vicine di fornire volontariamente informazioni in merito ai suoi affari privati.

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