Lo sfaldamento dell'esercito del No
La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Pais, Financial Times, Guardian, Monde, Times
Gli elettori italiani e britannici condividono il gusto della distruzione
Londra, 9 dic - (Agenzia Nova) - Se è vero che al Regno Unito piacerebbe un'Unione Europea divisa al tavolo delle trattative per uscirne, allora il disastro referendario di Matteo Renzi in Italia è un buon inizio, scrive Tom Kington, corrispondente da Roma del quotidiano britannico "The Times". La sconfitta del presidente del Consiglio è stata definita un nuovo trionfo del populismo e paragonata al referendum della Gran Bretagna per l'uscita dall'Ue, benché la maggior parte degli italiani è inorridita dalla scelta della Brexit. Ciò che gli elettori italiani e britannici hanno in comune è il piacere di sapere che il loro voto può essere devastante. Con Roma nel caos, Londra potrebbe avere una mano migliore e le cose potrebbero andare ancora meglio se il Movimento 5 stelle vincesse le prossime elezioni.
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L'Italia alla ricerca di un primo ministro
Parigi, 9 dic - (Agenzia Nova) - Nonostante la sua cocente sconfitta, Matteo Renzi resta padrone del gioco e l'ipotesi di un governo "Renzi II" non è completamente da escludere: con questo "catenaccio" il quotidiano francese "Le Monde" riassume la complicata situazione politica dell'Italia all'indomani del referendum costituzionale del dicembre scorso. Il racconto del corrispondente da Roma Jérôme Gautheret parte dal paradosso del voto di fiducia chiesto ed ottenuto mercoledì 7 dal governo sulla Legge di stabilità, allo scopo di accelerare le procedure per consentire al governo di dare le dimissioni. Renzi, ricorda il reportage del quotidiano progressista francese, resta in carica per il disbrigo degli affari correnti mentre è già partito il rituale delle consultazioni condotte dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella in vista della formazione di un nuovo governo: ieri sera ha ricevuto al Quirinale l'ex presidente Giorgio Napolitano ed il presidente del Senato Pietro Grasso, ed a partire da stamattina inizia la sfilata dei capi di partito; fino a domani, sabato 10, saranno ricevute ben ventitré delegazioni. Poi Mattarella si prenderà una pausa di riflessione prima di annunciare la propria decisione all'inizio della prossima settimana. A questo punto, scrive Gautheret, l'unica certezza è che si è conclusa la parabola del 63esimo governo italiano dopo la fine della Seconda guerra mondiale: i prossimi giorni sono carichi di interrogativi sullo sfondo di inquietudini economiche.
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Iniziano le consultazioni, l'esercito del 'no' si sfalda
Madrid, 9 dic - (Agenzia Nova) - "Mai un esercito così mal assemblato ha ottenuto una vittoria così schiacciante". Da qui il quotidiano "El Pais" parte per ricostruire il percorso di crisi politica in Italia iniziato con le dimissioni di Matteo Renzi. "Non appena il primo ministro ha annunciato le sue dimissioni, tutti i leader del fronte del 'no' sono tornati al loro angolo, si sono messi i guantoni e si preparano a un incontro che si prevede molto duro". Lega nord e Cinque Stelle vogliono subito il voto, Pd e Forza Italia vogliono che Mattarella nomini un premier provvisorio "di consenso, per calmare il clima e portare a casa alcuni progetti urgenti tra cui la legge elettorale". A Matteo Renzi è alle prese con il difficile compito di stabilire una tregua con la minoranza "che ha maltrattato da quando è arrivato alla direzione" del partito e che "ora si è rinvigorita con la vittoria del 'no' al referendum". Da parte sua l'ex premier Silvio Berlusconi deve scegliersi un erede perché "al trucco e a Photoshop non si può chiedere di più". Il rischio è che il suo elettorato tradizionale "finisca per rovesciarsi sulle posizioni xenofobe di Matteo Salvini". "Molto difficile" l'ipotesi di un governo di unità nazionale. L'opposizione e lo stesso Renzi non gradirebbero la seconda opzione, il ritorno dell'ex sindaco di Firenze a Palazzo Chigi. Rimane l'ipotesi di una personalità "legata al centrosinistra e rispettata dal centrodestra", i nomi sono sempre quelli di Grasso e Padoan.
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Il presidente della Repubblica raccoglie i pezzi dopo la crisi politica
Londra, 9 dic - (Agenzia Nova) - Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, riferisce la stampa britannica, ha iniziato le consultazioni per tentare di risolvere la crisi politica, dopo le dimissioni formali del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Il tentativo di promuovere un governo tecnico non è semplice: il Partito democratico è diviso; il Movimento 5 stelle e la Lega Nord chiedono le elezioni anticipate; la partecipazione di Forza Italia non è certa. Renzi continua a giocare un ruolo decisivo e i suoi oppositori, vincitori del referendum sulla riforma costituzionale, non costituiscono un blocco omogeneo. La situazione è complicata dalla necessità di modificare la legge elettorale.
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L'M5s intensifica la richiesta di un referendum sull'euro
Londra, 9 dic - (Agenzia Nova) - Il Movimento 5 stelle vuole un referendum sull'euro; l'appartenenza all'unione monetaria potrebbe diventare il tema centrale della prossima campagna elettorale, riferiscono i quotidiani britannici "The Guardian" e "The Times". Alessandro Di Battista ha dichiarato di non essere a favore dell'uscita dall'area monetaria, ma a favore di una consultazione referendaria sull'argomento perché "l'euro e l'Europa non sono la stessa cosa" e devono essere gli italiani a decidere. Per Luigi Di Maio "il primo paese che staccherà la spina si salverà mentre gli altri resteranno nei guai. Il primo ad andarsene avrà una strategia di uscita mentre gli altri imploderanno insieme all'euro".
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Panorama internazionale
Manuel Valls (foto LaPresse)
Ue: solo il cinque per cento dei rifugiati ricollocato da Grecia e Italia
Londra, 9 dic - (Agenzia Nova) - I paesi membri dell'Unione Europea, riferisce il quotidiano britannico "The Guardian", hanno accolto solo uno su venti dei rifugiati che avevano promesso di ricollocare. A più di un anno dall'impegno preso per la redistribuzione di 160 mila profughi, concentrati per la maggior parte in Italia e Grecia, solo 8.162 persone hanno trovato una nuova sistemazione, secondo gli ultimi dati della Commissione.
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Francia, alle primarie socialiste si allarga il fronte "chiunque salvo Valls"
Parigi, 9 dic - (Agenzia Nova) - E' partita in salita la campagna dell'ex primo ministro Manuel Valls in vista delle primarie che il Partito socialista (Ps) terrà il 22 e 29 gennaio prossimi per scegliere il proprio candidato alle elezioni presidenziali dell'aprile 2017: lo scrive il quotidiano conservatore "Le Figaro" riferendosi alle contestazioni di cui Valls è stato fatto oggetto in uno dei suoi primi meeting, nel suo "feudo" elettorale nel dipartimento del Doubs, ed ai sondaggi da cui emergono segnali contraddittori. Lui è dato favorito, ma crescono anche le voci di quanti dichiarano di volere "chiunque salvo Valls", identificandolo come corresponsabile del fallimentare quinquennato del presidente Francois Hollande. Intanto il campo dei pretendenti alle primarie socialista si sta progressivamente affollando, con la candidatura dell'ex ministro dell'Educazione Vincent Peillon. Tanto da suscitare una netta presa di posizione del segretario nazionale del Ps, Jean-Christophe Cambadélis: lui che aveva criticato le primarie del centro-destra per aver messo in campo una "squadra di calcio" di nove candidati, adesso si trova nella stessa situazione; e così si è trovato costretto a convocare una conferenza stampa per spiegare le regole con cui saranno vagliate fino al 15 dicembre prossimo le candidature. "Le primarie non sono un open bar" ha scandidto Cambadélis, annunciando di aver già rifiutato le candidature di Pierre Larrouturou, del movimento Nouvelle Donne, di Bastien Faudot del Movimento repubblicano e cittadino (Mrc) e di Sébastien Nadot del Movimenti dei progressisti (Mdp). Si tratta di una prima scrematura che tuttavia non è ancora sufficiente per il leader organizzativo dei Socialisti francesi. Il suo obbiettivo è chiaro e lo ha dichiarato apertamente; si tratta di mettere ordine, per attrarre nel meccanismo delle primarie due uomini che al momento non hanno alcuna intenzione di partecipare alle primarie socialiste, pur essendosi candidati alle presidenziali 2017: e cioè il campione dell'estrema sinistra Jean-Luc Mélenchon e, sul versante opposto, l'ex ministro dell'Economia Emmanuel Macron. Ma se il primo per ora non ha reagito all'appello del Ps, Macron da parte sua ha già fatto sapere chiaramente di voler resistere alle sirene della "riunificazione" di tutte le sinistre, e di voler in ogni caso correre da solo: il suo vero obbiettivo va aldilà del 2017; Macron punta sopratturro alle contestuali elezioni parlamentari per fare del suo movimento En Marche! ("In Marcia!", ndr) il "centro" aggregatore in grado di superare in futuro la tradizionale divisione destra/sinistra.
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Regno Unito: May prende le distanze da Johnson che accusa l'Arabia Saudita di combattere "guerre per procura"
Londra, 9 dic - (Agenzia Nova) - In evidenza sulla stampa del Regno Unito l'ultimo attrito tra la premier, Theresa May, e il segretario agli Esteri, Boris Johnson. Johnson. Il capo della diplomazia britannica ha accusato l'Arabia Saudita di agire come un "burattinaio" in Medio Oriente, combattendo "guerre per procura" e abusando dell'Islam. Mediante un portavoce, la leader di Downing Street, di ritorno da una visita nel Golfo Persico, ha replicato che "sono le opinioni del ministro", in un'inconsueta presa di distanza pubblica da un membro del governo. La dichiarazione, però, non ha chiuso le polemiche; diversi deputati conservatori hanno difeso l'ex sindaco di Londra.
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Difesa: la Turchia scompare dal quartier generale della Nato a Valencia
Madrid, 9 dic - (Agenzia Nova) - Il posto che la Turchia occupava nel quartier generale della Nato a Betera, Valencia, è ancora vacante. Lo scrive il quotidiano spagnolo "Abc" segnalando che il posto è stato abbandonato a metà luglio, quando in Turchia si registrava il fallito colpo di Stato e che non si sa dove si trovi il generale ora che lo occupava. "L'ufficiale turco è stato chiamato dalle autorità del suo paese e se n'è andato. È tornato qualche tempo dopo per sbrigare le pendenze e salutare. Da allora non sappiamo più nulla di lui e siamo in attesa che le autorità turche ordinino il rimpiazzo", riferiscono fonti militari alla testata. Per "Abc" non sono da escludersi le ipotesi di una richiesta di asilo politico in Spagna fatta dall'ufficiale o un suo arresto in patria.
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Usa: il Senato a maggioranza repubblicana pronto a sfidare Trump con un'indagine sulla Russia
Washington, 9 dic - (Agenzia Nova) - I leader repubblicani del Senato si preparano a lanciare indagini coordinate riguardo la presunta intromissione della Russia nel processo elettorale statunitense e in merito alle capacità informatiche offensive di Mosca, un approccio aggressivo che si pone in rotta di collisione con la volontà del presidente eletto, Donald Trump, di riavvicinare i due paesi. Lo stesso Trump, ricorda la "Washington Post", ha espresso profondo scetticismo in merito alle presunte interferenze della Russia nelle elezioni presidenziali da cui è emerso vincitore. Da quando ha iniziato ad assemblare la propria amministrazione presidenziale, Trump ha detto più volte che Usa e Russia dovrebbero "andare d'accordo", dal momento che condividono obiettivi strategici comuni, a partire dalla lotta al terrorismo di matrice islamista. Una componente significativa del Partito repubblicano, quella generalmente indicata come "neoconservatrice", è però fermamente contraria a qualunque tentativo di riappacificazione con il Cremlino. I principali esponenti di questa corrente - a partire da John McCain, capo della commissione servizi Armati del Senato, sino a Ruichard Burr, che invece è a capo della commissione d'Intelligence - sono proprio gli ideatori dello sforzo di indagine coordinata volta a individuare le "minacce informatiche alle Forze armate e ad altre istituzioni" provenienti dalla Russia.