Il disastro a Cinque stelle di Roma
La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Financial Times, Figaro, Vanguardia, Libération
Matteo Renzi: "Ho commesso un errore"
Parigi, 19 dic - (Agenzia Nova) - L'ex capo del governo italiano Matteo Renzi ha ammesso, parlando ieri domenica 18 dicembre a Roma in occasione dell'assemblea nazionale del Partito democratico (Pd) che egli dirige, di aver "commesso l'errore di politicizzare il referendum" sulla riforma costituzionale e quindi di essersi "sbagliato"; il testo della riforma è stato massicciamente respinto dagli elettori italiani.
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Roma: M5S, un disastro le prove generali di cambio di regime
Madrid, 19 dic - (Agenzia Nova) - Da quando è sulla scena politica Beppe Grillo vuole "tutti a casa", ma la "grande prova generale del cambio di regime", la guida del Campidoglio, "si sta rivelando un disastro travolgente". Lo scrive "La Vanguardia" in un lungo articolo il cui principale obiettivo polemico è proprio l'ex comico. "Il garante del movimento", in realtà, "ostenta una leadership molto eterodossa, metà politica, metà imprenditoriale, quasi come una setta religiosa. Impartisce ordini, dottrina e sentenze disciplinari interne dal suo blog (che amministra con il socio Casaleggio). Da quando raggi ha vinto le elezioni romane - con oltre 67 per cento dei voti al secondo turno - Roma non è stata altro che un continuo caos di nomine annullate il giorno seguente, dimissioni e cambi nei posti chiave". Muovendo dagli ultimi scandali, Grillo e Casaleggio hanno imposto le dimissioni del vicesindaco Daniele Frongia: defenestrare Virginia Raggi sarebbe stata una denuncia della propria incapacità di portare soluzione di governo.
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Le difficoltà si accumulano per il sindaco di Roma posta sotto tutela dal suo partito
Parigi, 19 dic - (Agenzia Nova) - L’arresto, venerdì scorso 16 dicembre, di Raffaele Marra, il capo del personale del Comune di Roma, ha provocato un severo richiamo all'ordine della sindaca Virginia Raggi da parte di Beppe Griollo, che ha persino minacciato di espellerla dal Movimento 5 stelle.
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Italiani e francesi residenti nel Regno Unito devono affrontare il blocco del trasferimento della pensione
Londra, 19 dic - (Agenzia Nova) - Gli italiani e i francesi espatriati nel Regno Unito che desiderano tornare nei loro paesi di origine dopo la Brexit dovranno affrontare un problema: le autorità britanniche hanno di fatto bloccato i loro risparmi pensionistici. L'Hm Revenue & Customs, l'agenzia delle entrate, riferisce il "Financial Times", ha rimosso 11 regimi previdenziali francesi e 19 italiani dalla lista di quelli internazionali riconosciuti, nella quale erano presenti fino alla scorsa settimana. I sistemi che non soddisfano le condizioni dell'Hmrc sono soggetti, in caso di trasferimento all'estero, a un'imposizione fiscale che può ammontare a metà del valore di un fondo. Lo stesso giornale segnala che la Confederazione Elvetica ha rinunciato alla proposta di introdurre quote sull'afflusso di lavoratori transfrontalieri europei: la decisione riguarda 300 mila pendolari provenienti da Germania, Francia, Italia e Austria.
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Il ruolo di Intesa in un'operazione di Rosneft sotto accertamento a causa delle sanzioni alla Russia
Londra, 19 dic - (Agenzia Nova) - Le autorità di vigilanza italiane, riferisce il "Financial Times", stanno verificando se il finanziamento da parte di Intesa Sanpaolo di un investimento di 10,2 miliardi di euro di Glencore e del fondo sovrano del Qatar nella compagnia petrolifera russa Rosneft costituisca una violazione delle sanzioni contro la Russia. L'amministratore delegato, Carlo Messina, sostiene che la banca opera come consulente per la privatizzazione per conto dell'entità che controlla Rosneft, che non è soggetta a sanzioni.
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Panorama internazionale
Germania, evitare una seconda Siria
Berlino, 19 dic - (Agenzia Nova) - La leadership della Germania nel processo di integrazione europea e nel contesto della cooperazione transatlantica si preannuncia sempre più importante in vista del probabile disimpegno statunitense. Tale processo è già in atto in Afghanistan, dove la comunità internazionale ha beneficiato del consistente impegno tedesco. Il recente libro bianco sulla politica della sicurezza tedesca e il futuro delle Forze armate, scrive la "Sueddeutsche Zeitung", ha come tratto determinante un'ambiziosità che evidenza la consapevolezza dei processi in atto e delle sfide esistenti da parte degli autori: dal problema degli attacchi informatici, a quello della cooperazione nel campo della difesa. Il Governo federale vuole stabilire linee guida per la gestione delle crisi e prevenzione dei conflitti. Tra le questioni di interesse nazionale, alla luce dei recenti sviluppi del conflitto siriano, trova posto anche la prevenzione dei genocidi e delle atrocità di guerra. In Siria, scrive il quotidiano, è in atto un disastro trans-generazionale che consumerà miliardi di euro nei prossimi anni, nell'improbabilità di giungere rapidamente ad una pace. Il disastro siriano, scrive il quotidiano, ha molti colpevoli, ma rivela la necessità, da parte dei principali attori internazionali, di affrontare più efficacemente le crisi. Il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, ha parlato di una sfida che occorre affrontare "con un'ottica nuova”. Il tema della prevenzione dei genocidi e delle atrocità è stato affrontato per primo in Germania dal Presidente Joachim Gauck in un memorabile intervento pubblico, durante la Conferenza sulla sicurezza tenuta a Monaco di Baviera nel 2014. In quell'occasione il presidente ha posto l’accento sull’imperativo di interventi tesi a prevenire le atrocità ai danni di civili. La Germania ha una significativa capacità militare ed una buona esperienza in materia di prevenzione. Ancor più importante, in frangenti così delicati, sono però le basi di legalità e legittimità. Occorre lavorare "anche localmente per frenare i pericoli, la massiccia perdita di vite umane, la schiavitù, la pulizia etnica e crimini simili contro l’umanità", scrive il quotidiano. La Germania ha già iniziato a farlo, ad esempio, supportando i curdi iracheni con la fornitura di armi da impiegare contro lo Stato islamico. Un forte impegno pubblico del Governo federale è anche quello di promuovere e coinvolgere altre capitali europee in tal senso, per evitare in futuro "una nuova Siria".
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Francia, oggi Christine Lagarde conoscerà il suo destino
Parigi, 19 dic - (Agenzia Nova) - Christine Lagarde oggi conoscerà il suo destino: lunedì 19 dicembre la Corte di giustizia della Repubblica emetterà la sua sentenza in merito al cosiddetto "arbitrato Tapie", una complicata vicenda che vede l'ex ministra francese dell'Economia dal 2007 al 2011 ed attuale direttrice del Fondo monetario internazionale (Fmi) accusata di "negligenza" per aver favorito il controverso uomo d'affari marsigliese Bernard Tapie nell'arbitrato che nel 2008 pose fine alla contesa sulla proprietà del gruppo Adidas e che costò alle casse dello Stato la bella somma di 400 milioni di euro. Nel orso delle udienze del processo, lungo tutta la scorsa settimana, la Lagarde ha ammesso di aver mal esercitato il suo potere di vigilanza, ma ha rivendicato di aver agito in buona fede; il procuratore della Repubblica nella sua arringa finale ne ha chiesto l'assoluzione: la sentenza è attesa per le 15 ora locale.
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Trump dovrebbe superare senza problemi la prova dei Grandi elettori
New York, 19 dic - (Agenzia Nova) - Il Collegio dei 538 grandi elettori scelti dai cittadini statunitensi lo scorso 8 novembre si riunisce oggi per eleggere formalmente il prossimo inquilino della Casa Bianca. Il voto dovrebbe essere poco più d'una formalità: la maggioranza dei grandi elettori, infatti, ha ricevuto dai cittadini il mandato di eleggere il repubblicano Donald Trump, che stando all'esito del voto dovrebbe poter contare su 306 voti contro i 232 della sua avversaria, Hillary Clinton. Trump, però, è oggetto dallo scorso novembre di una massiccia campagna politico-mediatica che lo addita alla stregua di un rischio per la democrazia, anche a causa della presunta intrusione della Russia nelle elezioni presidenziali Usa: stando alla "Washington Post" e ad altri media statunitensi depositari di indiscrezioni della Cia, Mosca avrebbe tramato per screditare il Partito democratico, divulgandone documenti e mail riservate compromettenti per agevolare l'elezione di Trump, deciso a tentare un riavvicinamento diplomatico proprio alla Russia di Vladimir Putin. I grandi elettori non devono sottostare formalmente a un vincolo di mandato: teoricamente, potrebbero decidere di votare in dissenso rispetto ai cittadini, nominando la democratica Hillary Clinton. In tal caso, il Congresso si troverebbe a votare in merito all'"obiezione" avanzata da uno o più grandi elettori: nella storia degli Stati Uniti, però, il collegio dei grandi elettori non ha mai ribaltato l'esito delle elezioni presidenziali. E nonostante l'enorme clamore sollevato dai media, da gruppi e associazioni di orientamento progressista e dagli stessi grandi elettori - incluso un "dissidente" che ha già annunciato di non voler dare la sua fiducia a Trump - l'esito del voto pare segnato. Ieri migliaia di attivisti progressisti sono tornati a manifestare a Washington appellandosi alla "coscienza" dei grandi elettori, affinché non avvallino l'ingresso alla Casa Bianca di un outsider che a loro avviso costituisce un pericolo mortale per la democrazia. Come sottolinea il "Wall Street Journal", però, Trump conta su una solida maggioranza all'interno del Collegio elettorale, e alla prova dei fatti "non c'è alcun segnale di una rivolta". A dispetto dell'elevatissimo tasso di sfiducia scontato da Trump alla vigilai delle sue elezioni - lo stesso, del resto, valeva per la sua avversaria - oggi il 68 per cento dei cittadini Usa ritiene che la presidenza Trump "cambierà le cose a Washington": è questo, almeno, il risultato di un sondaggio effettuato dal "Wall Street Journal" e da Nbc News, secondo cui la metà degli elettori statunitensi approva le modalità con cui Trump ha deciso di gestire la transizione presidenziale, mentre il 41 per cento le disapprova.
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Usa, il Senato pronto ad espandere le indagini sull'intromissione elettorale russa
New York, 19 dic - (Agenzia Nova) - Il gruppo bipartisan di senatori statunitensi guidati dal repubblicano John McCain e dal democratico Chuck Shumer di New York che chiede al Congresso federale di indagare sul presunto complotto russo per plagiare l'esito delle recenti elezioni presidenziali Usa e destabilizzare così il paese ha alzato ulteriormente la voce ieri, nonostante il presidente eletto, Donald J. Trump, abbia ribadito che non esiste alcuna prova concreta degli attacchi informatici imputati a Mosca. "I recenti rapporti in merito all'interferenza russa sulle nostre elezioni dovrebbero allarmare ogni cittadino statunitense", recita una missiva firmata ieri dai senatori e rivolta al presidente del Senato, il repubblicano Mitch McConnel, che pur denunciando a sua volta intromissioni da parte della Russia, ha ritenuto non necessaria l'istituzione di una commissione d'inchiesta parlamentare. "La sicurezza informatica è una sfida giurisdizionale cruciale, ed è necessario un approccio globale per affrontare efficacemente questa sfida", prosegue la missiva. La commissione Servizi armati del Senato, guidata da McCain, ha annunciato sempre ieri l'istituzione unilaterale di una commissione speciale per indagare sulle accuse mosse ufficiosamente alla Russia dalla Central Intelligence Agency (Cia), sotto forma di indiscrezioni ad alcuni organi di stampa Usa. "Abbiamo bisogno di un comitato ad hoc", ha detto il senatore alla Cnn. "Dobbiamo andare a fondo della questione. Dobbiamo scoprire esattamente cosa è stato fatto e quali siano le implicazioni degli attacchi, e soprattutto se abbiano avuto un effetto sulle nostre elezioni". Secondo McCain, "Non c'è dubbio che (i russi) abbiano interferito, e non c'è dubbio si sia trattato di un attacco informatico. La questione è quanto, quali danni e cosa dovrebbero fare gli Stati Uniti d'America. Sinora, siamo rimasti completamente paralizzati". Gli attacchi informatici russi, ha accusato McCain, rischiano di "distruggere la democrazia". Quanto al presidente eletto, che ancora reputa nullo l'effetto degli attacchi informatici al Partito democratico sull'esito delle elezioni del 6 novembre, McCain ha detto: "Credo che accetterebbe le conclusioni se i professionisti dell'intelligence preparassero un rapporto che dimostri le loro convinzioni (...) anziché affidarsi a terzi come la "Washington Post".
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Colombia: Santos, la pace come una cattedrale, ci vorrà molto tempo per costruirla
Madrid, 19 dic - (Agenzia Nova) - Acquisito il via libera dal Parlamento, perché l'accordo di pace tra il governo colombiano e la guerriglia rivoluzionaria delle Farc diventi una conquista stabile ci vorrà ancora molto tempo. Lo dice il presidente colombiano Juan Manuel Santos in una lunga intervista concessa al quotidiano "Abc": "Questa pace si costruisce come una cattedrale, mattone su mattone", e per concretizzarla "servirà cambiare mentalità, comportamenti, timori. Modificare questo tipo di sentimenti è sempre più difficile". Il capo di Stato torna sul sconfitta di misura al referendum che avrebbe dovuto approvare il primo accordo di pace e sulla necessità di ricucire la spaccatura creata nel paese. Anche evitando un nuovo appello alle urne per questo secondo e definitivo accordo. Quindi ricorda, come già detto nella cerimonia di consegna del premio Nobel per la Pace, di essere stato il governante che nella storia ha combattuto di più contro le Farc. "Ma la guerra deve sempre avere un ulteriore obiettivo" e questo obiettivo è "la pace".
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