La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Der Spiegel, Sueddeutsche Zeitung, Times, Abc, Telegraph
Germania, Lammert risponde alle critiche per le vittime dell’attacco di Berlino
Amburgo, 11 gen 08:48 - (Agenzia Nova) -
Il corpo di Fabrizia di Lorenzo, uccisa nell’attentato di Berlino, è stato accolto all'aeroporto di Ciampino, oltre che dai parenti, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal ministro della Difesa Roberta Pinotti. In Polonia il Presidente Andrej Duda ha onorato l’autotrasportatore Lukasz, prima vittima dell'attentatore stessa cosa per il Presidente israeliano Reuven Rivlin nei confronti di una sua connazionale. In Germania invece, oltre alla partecipazione del Presidente Joachim Gauck e del cancelliere tedesco Angela Merkel, assieme al ministro dell'Interno Thomas de Maizière, la reazione degli abitanti della Capitale tedesca è stata di unità contro il terrorismo. Tuttavia manca una memoria comune dei morti e dei circa 50 feriti dell’attacco di Berlino. “Trovo triste e indegna la mancanza di attenzione da parte dello Stato”, ha detto la moglie di una delle vittime. Il Presidente del Bundestag, Norbert Lammert, ha dichiarato che il Parlamento renderà omaggio alle vittime con un minuto di silenzio prima della riunione di giovedì prossimo. Il cancelliere Angela Merkel ha partecipato alla cerimonia di commemorazione delle vittime degli omicidi avvenuti tra il 2000 e 2006 allo Schauspielhaus di Berlino, a cui aveva fatto riferimento l’ex Presidente Christian Wulff. La sua presenza è stata molto apprezzata dai parenti delle vittime, per la maggior parte non di origine tedesca come non tedesche erano alcune delle vittime della strage di Natale (sette tedeschi, un ceco, un ucraino, un’italiana, un polacco e una israeliana, secondo l’ufficio federale della polizia criminale).
Parlamento europeo: accordo? Quale accordo?
Berlino, 11 gen 08:48 - (Agenzia Nova) - Le manovre per la successione di Martin Schulz alla presidenza del Parlamento europeo vedono anche una radicale divergenza di vedute circa il funzionamento stesso dell’Unione. Nei primi due anni e mezzo dopo le elezioni europee del 2014, un’alleanza di convenienza ha preso coscienza delle circostanze speciali. Democristiani, socialdemocratici e liberali hanno messo in questione la responsabilità di governo. Il leader del partito cristiano democratico popolare europeo (Ppe), uomo della Csu, Manfred Weber, ora però accusa di violazione del contratto i socialdemocratici e i liberali e lo ha dimostrato con la pubblicazione di un accordo tra lui, Martin Schulz e il liberale Guy Verhofstadt. Avanzando loro candidature, afferma Weber, i socialdemocratici e i liberali hanno rotto questo accordo.
L'Italia verso un accordo fiscale da 280 milioni di euro con Google
Londra, 11 gen 08:48 - (Agenzia Nova) - La compagnia statunitense Google, accusata di aver sottratto al fisco italiano tasse per 227 milioni di euro tra il 2009 e il 2013, utilizzando una sussidiaria irlandese, potrebbe pagare 280 milioni all'Agenzia delle entrate, con la quale sta trattando un accordo che potrebbe essere concluso a breve. Lo riferisce il quotidiano britannico "The Times", sottolineando che la cifra fa impallidire quella di 130 milioni di sterline che il colosso tecnologico concordò un anno fa con le autorità del Regno Unito.
Banche: la tentazione di svelare i nomi dei debitori insolventi
Madrid, 11 gen 08:48 - (Agenzia Nova) -
Si accende in Italia il dibattito sulla possibilità di svelare i nomi dei debitori insolventi delle banche salvate con il denaro pubblico. La proposta parte dal presidente dell'Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli, e trova sponda nell'iniziativa del governo. Il quotidiano "Abc" evidenzia la presenza di grandi debiti nelle mani di pochi clienti e cita la richiesta del sindacato del settore di ridurre gli stipendi dei dirigenti di Mps: "si tratta di evitare che il direttore della peggiore banca tra le grandi dell'Europa guadagni più del direttore del primo gruppo bancario europeo, il Bnp Paribas".
Il Movimento 5 stelle torna ad allearsi con l'Ukip al Parlamento europeo dopo il fallito tentativo di separazione
Londra, 11 gen 08:48 - (Agenzia Nova) - Il Movimento 5 stelle, riferisce la stampa britannica, continuerà a essere alleato dell'Ukip, il Partito per l'indipendenza del Regno Unito, nel Parlamento europeo, dopo il fallito tentativo del suo leader, Beppe Grillo, di portarlo nell'Alde, l'Allenza dei democratici e dei liberali per l'Europa. La conclusione della vicenda offre un'ancora di salvezza all'Ukip, che con lo scioglimento del gruppo parlamentare costituito con l'M5s avrebbe perso parte dei suoi finanziamenti a Bruxelles. Sul "
Financial Times" una serie di grafici sui flussi elettorali e altri dati politici che inquadrano il Movimento.
PANORAMA INTERNAZIONALE
Spagna, parate per l'indipendenza della Catalogna (foto LaPresse)
Traffico di migranti: l'Eritrea sostiene che l'Italia stia trattenendo l'uomo sbagliatoLondra, 11 gen 09:51 - (Agenzia Nova) - Il governo eritreo, riferisce il quotidiano britannico "The Guardian", è intervenuto nella vicenda di Medhanie Yehdego Mered, l'uomo detenuto a Palermo per traffico di migranti, inviando un documento a sostegno della tesi dell'errore di identità col rifugiato Medhanie Tesfarmariam Berhe. Sul caso sono stati espressi dubbi anche dalla Procura di Roma, impegnata in un'inchiesta parallela a quella siciliana. Continua a leggere su Guardian
Regno Unito: la stampa contro la Section 40, imbavaglia il giornalismo
Londra, 11 gen 09:51 - (Agenzia Nova) -
La stampa britannica prende posizione nel dibattito sulla regolamentazione del settore. Dopo una consultazione pubblica durata dieci settimane, la segretaria alla Cultura, Karen Bradley, deve decidere se applicare ai media una disposizione del Crime and Courts Act del 2013, la Section 40: i mezzi di comunicazione non registrati presso un'autorità di vigilanza ufficialmente riconosciuta sarebbero tenuti a sostenere le spese legali di entrambe le parti, a prescindere dall'esito, nei casi riguardanti la diffamazione e la privacy. La questione solleva preoccupazione per le possibili ripercussioni sulla libertà di informazione. Gli editoriali non firmati dei quotidiani "Financial Times", "Guardian", "Independent" e "Telegraph", attribuibili alle direzioni, esprimono la loro opposizione.
Spagna: "l'operazione dialogo" non funziona, Catalogna pronta all'indipendenza
Madrid, 11 gen 09:51 - (Agenzia Nova) -
Il governo spagnolo non può decidere sulla sovranità di un pezzo del territorio nazionale. Ma l'amministrazione della Catalogna non intende chiedere il permesso a Madrid per convocare un referendum sulla sua indipendenza. Si è chiuso così il primo e atteso incontro tra la vicepresidente del governo Soraya Saenz de Santamaria e il suo omologo catalano Oriol Junqueras. I due dovevano vedersi per discutere di una lista di 46 richieste avanzate dalla "Genaralitat", il governo della Catalogna, su questioni economiche e riforme legislative. Ma uno di questi si è confermato essere quello più sensibile, lo stesso che da mesi apre l'agenda delle relazioni tra Madrid e Barcellona: la capitale economica del paese insiste per portare la sua regione fuori dalla Spagna, e per farlo vuole convocare la sua gente alle urne. I media concordano nel dire che i due hanno un rapporto cordiale e tali sono stati i toni dell'incontro durato circa due ore. Ma le posizioni non possono essere più distanti. De Santamaria si appoggia alla recente sentenza con cui il tribunale di Karlsruhe, Germania, ha negato alla Baviera il diritto di promuovere un referendum dal momento che la sovranità appartiene a tutti i tedeschi e non ai land. "I tribunali di diversi stati dell'Ue hanno spiegato molto bene cosa si può fare e cosa non si può fare con un referendum sull'autodeterminazione", ha detto la numero due dell'esecutivo. La quale, assicura Junquera, torna a Madrid con la idea ben chiara che "ci sarà un referendum in Catalogna, perché noi faremo il possibile" per celebrarlo. Sembra così perdere abbrivio quella che il presidente del governo spagnolo Mariano Rajoy aveva chiamato "operazione dialogo", una strategia per liberare il rapporto con Barcellona dalle ruggini accumulate negli anni scorsi. Il governo popolare, in minoranza in parlamento, prova a fare del dialogo con le altre parti sociali e politiche del paese un asse centrale. Ma non intende girare la chiave della porta del referendum e in ultima analisi, assicurano fonti interne, confida sul fatto che alla fine i catalani troveranno più conveniente collaborare. Su diversi altri capitoli - tra cui finanziamento alle autonomie, provvedimenti sulle spese per l'energia - Madrid ha già mostrato di poter soddisfare le richieste di Barcellona, ha spiegato la vicepresidente. Ma anche su questi "sono mancate proposte concrete", fanno sapere dalla Generalitat.
Usa: l'intelligence indaga un ipotetico "complotto" tra la Russia e collaboratori di Trump
New York, 11 gen 09:51 - (Agenzia Nova) -
Sta assumendo i contorni di una vera e propria guerra tra istituzioni dello Stato lo scontro che oppone da mesi il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, e la comunità d'intelligence Usa, appoggiata da importanti istituzioni mediatiche e d'informazione statunitensi. Dopo aver diffuso venerdì scorso un documento che proverebbe l'intromissione della Russia nelle elezioni presidenziali Usa dello scorso novembre, fonti dell'intelligence, rilanciate dai maggiori quotidiani Usa, hanno annunciato ieri che sono in corso indagini in merito a un presunto complotto tra il governo russo ed elementi della campagna presidenziale e dell'impero aziendale di Trump, che avrebbero cospirato per garantire la sua elezione e poterlo poi ricattare, una volta insediatosi alla Casa Bianca. Le indagini, di cui lo stesso Trump è stato informato nel corso di un briefing d'intelligence, poggiano sul rapporto di un ex agente dei servizi segreti pubblicato integralmente su Internet nella giornata di ieri, ma privo, per stessa ammissione dei servizi d'intelligence, di qualunque prova o riscontro oggettivo. Stando al "Wall Street Journal", l'intelligence lavora da mesi nel tentativo di sostanziare le accuse, per il momento senza alcun risultato. Stando al rapporto del non meglio identificato "ex funzionario d'intelligence occidentale", la Russia disporrebbe di informazioni utili a "ricattare" il presidente eletto: un rischio che, per quanto del tutto ipotetico, giustifica secondo l'intelligence la decisione di rendere pubblica la vicenda. Tra le indiscrezioni tratte dal rapporto e divulgate ai media si parla, tra l'altro, di un presunto incontro tra il legale di Trump, Michael Cohen, e funzionari del Cremlino, per discutere "come organizzare pagamenti in contati per gli hacker impegnati alle dipendenze di Mosca contro la campagna elettorale di Hillary Clinton". Cohen, interpellato dai media, ha negato di aver mai incontrato funzionari russi, ed ha definito "totalmente falsa" qualunque indiscrezione relativa a contatti tra Trump e i suoi collaboratori e la Russia. Stando a una fonte anonima dell'intelligence, l'ex funzionario autore del rapporto avrebbe investigato in merito a Trump sia per conto dei Repubblicani che dei Democratici. Trump si è prontamente scagliato contro la comunità d'intelligence Usa: in uno dei suoi frequenti tweet ha denunciato quelle che a suo dire sono "notizie assolutamente false. Una totale caccia alle streghe politica!". La Cia, l'Fbi e la Casa Bianca, invece, non hanno ancora commentato la vicenda. Le indiscrezioni esplosive dell'intelligence Usa, però, piombano sul presidente eletto proprio durante il delicato processo di conferma delle nomine della sua amministrazione al Senato, e alimentano le polemiche portate avanti dai Democratici riguardo la legittimità delle elezioni dell'8 novembre scorso.
Il Marocco vieta la fabbricazione e la vendita del burqa
Parigi, 11 gen 09:51 - (Agenzia Nova) -
Le autorità del Marocco hanno vietato il burqa, il velo musulmano che copre completamente il corpo delle donne e persino gli occhi, nascosti dietro una griglia di tessuto: il ministero dell'Interno marocchino ha diffuso una circolare interna che a partire da questa settimana ne vieta appunto la fabbricazione e la vendita. Il divieto è motivato da ragioni di sicurezza, ma la circolare ministeriale non è stata annunciata ufficialmente né il suo contenuto è stato pubblicizzato. Il burga è assai diffuso in Afghanistan, ma il suo uso è un fenomeno estremamente marginale in Marocco, un paese conteso tra modernità e tradizione ed il cui re Mohammed VI si atteggia a cantore di un Islam moderato: negli ambienti più conservatori, quelli salafiti, alcune donne indossano il niqab, il velo integrale che lascia scoperti solo gli occhi; ma la maggioranza delle donne marocchine usa solo lo hijab, un velo che copre solo i capelli.
Banca mondiale: piani fiscali di Trump potrebbero stimolare la crescita Usa e mondiale
New York, 11 gen 09:51 - (Agenzia Nova) -
I tagli alla pressione fiscale proposti dal presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, potrebbero dare un impulso significativo alla crescita Usa e globale già da quest'anno. E' quanto sostiene il rapporto semestrale pubblicato ieri dalla Banca mondiale. Nel documento l'istituzione prevede per quest'anno una crescita dell'economia mondiale del 2,7 per cento, un decimo in mento rispetto alla stima formulata lo scorso giugno, ma più del minimo post-crisi del 2,3 per cento registrato lo scorso anno. La banca stima che la proposta di Trump di allentare la pressione fiscale sulle imprese e sui cittadini Usa possa contribuire alla crescita del Pil di quel paese per lo 0,3 per cento quest'anno, e per lo 0,8 per cento il prossimo. Ciò potrebbe consentire agli Usa di crescere del 2,5 per cento quest'anno e del 2,8 per cento il prossimo, contribuendo per lo 0,3 per cento in più alla crescita dell'economia mondiale.La Banca mondiale, però, ha anche messo in guardia dall'imposizione di dazi alle importazioni negli Usa, che rischierebbe di innescare reazioni protezionistiche e nuocere così al commercio mondiale.