Il futuro finanziario dell'Italia poggia su UniCredit?
La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Financial Times, Vesti, Pais, Monde
L’Italia riscontra disponibilità della Russia a cooperare in Libia
Mosca, 7 feb - (Agenzia Nova) - Italia ha riscontrato la volontà da parte della Russia di cooperare al fine di risolvere la situazione di crisi in Libia e affrontare la questione della migrazione illegale dal Nord Africa. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano. La scorsa settimana, in una conversazione telefonica, i ministri degli Esteri di Russia e Italia hanno discusso della situazione in Libia e dell'Ucraina e concordato un incontro a margine del vertice ministeriale del G20, in programma il 16-17 febbraio in Germania. "Ho avvertito la disponibilità a collaborare. Sono tutti consapevoli del fatto che la Libia - per noi in termini di migrazione, per gli altri sul piano della sicurezza - è di importanza strategica, che non può essere sottovalutata", ha dichiarato Alfano in un'intervista con il quotidiano italiano “La Stampa”.
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I Cinque Stelle dinanzi al pericolo della disillusione
Madrid, 7 feb - (Agenzia Nova) - "Una trascinante formula che comprende un po' di Podemos, di Trump, dell'Ukip e delle rivolte in piazza". Così il quotidiano spagnolo "El Pais" definisce il movimento Cinque Stelle, in un lungo articolo che, partendo dalla storia politica recente in Italia, cerca di fotografare le varie componenti del fenomeno "che un quasi terzo degli italiani sarebbe ora disposto a votare". Il movimento di Beppe Grillo vuole passare all'incasso accelerando per le elezioni "prima che alcuni tic della vecchia politica - compresa la guerra dei dossier - e incombenti trame giudiziarie possano trasformare la speranza in rifiuto". L'articolo conta sui pareri del politologo Piero Ignazi e del professore Giovanni Orsina ma non dei contributi degli stessi grillini che "hanno declinato ufficialmente" la proposta di dare la propria versione.
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Il futuro finanziario dell'Italia poggia su UniCredit?
Londra, 7 feb - (Agenzia Nova) - L'aumento di capitale da 13 miliardi di euro di UniCredit, osserva il "Financial Times", è un importante test della fiducia degli investitori non solo nell'istituto, ma nel settore bancario italiano. L'amministratore delegato, Jean Pierre Mustier, e il suo direttore finanziario, Mirko Bianchi, con le loro misure di risparmio hanno inviato un messaggio forte: che conta ogni centesimo. L'operazione cade in un momento tumultuoso, segnato dall'intervento pubblico per salvare Monte dei Paschi di Siena e dall'ipotesi di un'offerta di Intesa Sanpaolo per le Assicurazioni Generali.
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Venezia: si allonana la minaccia di una sanzione dell’Unesco
Parigi, 7 feb - (Agenzia Nova) - Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, un indipendente sostenuto dalla destra, nei giorni scorsi si è recato a Parigi per consegnare alla direttrice generale dell'Unesco, Irina Bokova, un rapporto di 70 pagine che fissa le linee guida della sua amministrazione per limitare i danni provocati dal turismo di massa al patrimonio storico-artistico della città. Questa dichiarazione di intenti è stata giudicata sufficientemente convincente per allontanare la minaccia di sanzioni nel corso del 41 esimo congresso dell'Unesco che si terrà a luglio a Cracovia, in Polonia: Venezia rischiava infatti di essere inserita nella lista dei siti patrimonio mondiale dell'umanità in pericolo, come le rovine di Palmira o il centro di Aleppo in Siria. Tuttavia, secondo molti osservatori citati dal quotidiano francese "Le Monde", il piano del sindaco Brugnaro sarebbe troppo vaga sulla questione che più di ogni altra cristallizza il dibattito sulla difesa di Venezia, e cioè come arginare i danni provocati dalle grandi navi da crociera che arrivano sin davanti a Piazza San Marco.
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Un'edizione della rivista femminile "Grazia" lanciata questo mese in Pakistan
Parigi, 7 feb - (Agenzia Nova) - La rivista di moda femminile "Grazia" sarà presto vendita anche in Pakistan: l'edizione Pakistan sarà lanciata entro il mese di febbraio in 20 mila copie, con l'obbiettivo di raddoppiare la tiratura entro sei mesi; lo ha annunciato stamattina martedì 7 febbraio la casa editrice Saif Publishing, titolare della licenza. "Grazia", proprietà del gigante italiano dell'editoria Mondadori, è stata lanciata nel lontano 1938; la rivista è attualmente pubblicata in oltre una dozzina di paesi tra cui la Francia, gli Stati-Uniti, la Spagna e l’India.
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Panorama internazionale
Intelligence tedesca: nessuna prova sullo spionaggio russo
Berlino, 7 feb - (Agenzia Nova) - Le agenzie di intelligence tedesche non hanno trovato alcuna prova chiara della campagna di disinformazione russa contro il Governo federale denunciata da mesi dalla politica e dai media. E' questo l'esito delle indagini effettuate per quasi un anno dal servizio di intelligence federale (Bnd) e dall’Ufficio federale per protezione della Costituzione (BfV), sulla base delle indiscrezioni dei media Ndr e Wdr. “Non abbiamo trovato nessuna pistola fumante”, hanno riferito fonti dell'intelligence in riferimento ad eventuali interferenze da parte della Russia. La Cancelleria, però, ha ordinato di proseguire le indagini, specie sul fronte della "disinformazione" imputata a gruppi mediatici russi come "Sputnik". È tuttavia difficile tracciare una linea di demarcazione tra eccessiva e non corretta comunicazione e disinformazione, riferisce il rapporto. L’intelligence tedesca si mantiene in stretto contatto con quella francese e dei Paesi Bassi in vista delle prossime elezioni politiche in quei paesi. Il nome in codice dell’inchiesta è “Lisa”, come il nome di una tredicenne russo-tedesca che si era inventata di essere stata vittima di uno stupro da parte di migranti.
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Fillon prosegue la sua controffensiva per uscire dal pantano dello scandalo
Parigi, 7 feb - (Agenzia Nova) - Indebolito dal moltiplicarsi delle rivelazioni sugli impieghi fittizi della moglie e dei suoi due figli, Francois Fillon ieri lunedì 6 febbraio ha tenuto una conferenza stampa, ampiamente ritrasmessa alle reti tv, in cui si è scusato per gli errori fatti, ha risposto punto per punto ad attacchi ed accuse ed ha ribadito che non ritirerà la sua candidatura alle elezioni presidenziali di aprile-maggio. Oggi martedì 7 febbraio, come anticipa il quotidiano "Le Figaro", Fillon proseguirà la sua controffensiva mediatica con una lettera pubblicata sulla rete della stampa regionale e locale (che in Francia ha più lettori dei grandi giornali nazionali, ndr): il candidato del centro-destra farà un rinnovato "mea culpa" rivolgendosi direttamente ai francesi; senza tuttavia dimenticare di denunciare quella che egli definisce la "caccia all'uomo" scatenata nei suoi confronti dai "poteri forti", un termine con cui Fillon si riferisce al candidato di centro-sinistra Emmanuel Macron a causa dei sui trascorsi con la Banca Rotschild. Basterà a rilanciare una campagna elettorale che sembra sempre più in bilico? A dubitarne è gran parte della stampa francese ed anche il conservatore "Figaro," che riferisce come le affermazioni e le spiegazioni date ieri da Fillon abbiano immediatamente incontrato una sfilza di smentite: innanzitutto la giornalista britannica Kim Willsher ha negato di essere "scioccata", come ha invece affermato Fillon, per l'uso politico che è stato fatto in Francia dell'intervista da lei realizzata nel 2007 in cui la signora Penelope Fillon diceva di non esser mai stata "assistente" di suo marito. Poi l'ex direttore del mensile "La Revue des Deux Mondes", Michel Crépu, ha reagito con veemenza all'accusa rivoltagli da Fillon di aver "ostracizzato" il lavoro della moglie Penelope: "Non l'ho mai vista in redazione", ha ritorto, "né ho mai visto o saputo di articoli che lei abbia scritto" per giustificare lo stipendio che percepiva.
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May respinge l'esortazione di Netanyahu a imporre nuove sanzioni all'Iran
Londra, 7 feb - (Agenzia Nova) - La premier del Regno Unito, Theresa May, riferisce la stampa britannica, ha resistito alla pressione del primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, ricevuto ieri a Londra, a riconsiderare l'accordo con l'Iran sul nucleare e a imporre nuove sanzioni, seguendo l'esempio del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. La leader di Downing Street, inoltre, ha dichiarato che solo la soluzione dei due Stati può portare alla pace in Medio Oriente. Il capo del governo israeliano ha avuto un colloquio anche col segretario agli Esteri, Boris Johnson, che è poi partito per Bruxelles per il consiglio degli Affari esteri, dove ha ribadito il sostegno al mantenimento delle sanzioni alla Russia.
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L'indipendenza della Catalogna, lotta di piazza e di processi
Madrid, 7 feb - (Agenzia Nova) - In attesa di conoscere il verdetto, il processo aperto contro l'ex governatore della Catalogna Artur Mas, reo di aver promosso nel novembre del 2014 una consultazione indipendentista nonostante il divieto imposto dalla Corte suprema, esprime tutto il suo potenziale simbolico nella lotta di posizione tra Madrid e Barcellona. Accompagnato da due ex consiglieri, Mas ha difeso la scelta di aprire le urne per un "processo partecipativo" che traducesse in cifre il desiderio dei catalani di separarsi dal resto del paese. L'ex presidente della "Generalitat", in sintesi, ha detto che il monito giunto dalla Corte suprema non poteva interpretarsi come un veto assoluto. Nei prossimi giorni si capirà se c'è stata una disobbedienza della legge o meno, nel frattempo però, vincono gli aspetti simbolici della vicenda. Prima di entrare in aula, gli imputati hanno sfilato per i luoghi simbolo di Barcellona, ripresi dalle telecamere autonomiste e dai siti internet di tutta la nazione, mentre ricevevano l'appoggio del popolo indipendentista, ma anche dell'attuale governo della Catalogna. Tra i cui compiti, si legge in un editoriale di "El Pais", non "c'è quello di fare pressione sull'indipendenza del potere giuridico". La presenza in piazza di tutto il governo dell'attuale governatore Carles Puidgemont "certifica la strategia frontale e di rottura orchestrata dall'indipendentismo, la cui pretesa è quella di rompere la legalità richiamandosi al diritto a decidere", scrive "El Mundo". "Un eufemismo appoggiato irresponsabilmente da Podemos che, inutile mentire, aprirà la porta all'indipendenza della Catalogna". Prima dell'inizio del dibattimento, celebrato senza apparente ordine sia in spagnolo sia in catalano, gli imputati hanno subito il rimbrotto dei giudici: mezz'ora di ritardo sull'appuntamento previsto, non è cosa da poco da quelle parti. Di più, segnalano le testate, se il tempo perso è stato regalato alla "passerella separatista". Il collegio del Tribunal superior de justicia de Cataluna (Tsjc) farà sapere se elevare una sanzione a parte proprio, per il ritardo.
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Usa, la sterzata a sinistra del Partito democratico
New York, 7 feb - (Agenzia Nova) - Le lacrime con cui il leader della minoranza democratica al Senato Usa, Chuck Shumer, ha condannato pubblicamente il decreto della presidenza Trump che sospende per 90 giorni gli ingressi da 7 paesi a maggioranza musulmana è il simbolo della brusca sterzata a sinistra intrapresa dal suo partito: una svolta, afferma Douglas E. Schoen sul “Wall Street Journal”, che finirà per precludere a quel partito il ritorno al potere. Schumer, ricorda l’opinionista, è un inquilino fisso del Senato l’opposizione militante all’avverso schieramento politico è quanto di più lontano ci sia dalla sua naturale propensione politica; lo prova il fatto che prima di condannare Trump per i suoi decreti sull’immigrazione, aveva espresso una posizione opposta: una “pausa” all’immigrazione dalla Siria, aveva detto, “potrebbe essere necessaria”. Non soltanto: all’indomani delle elezioni dello scorso novembre, si era detto pronto a “lavorare” con Trump. Oggi, come l’ala del suo partito costituita dai politici più pragmatici, Schumer ha dovuto cedere alle pressioni sempre più forti della componente di sinistra del partito, cui dà manforte quell’attivismo progressista ribattezzatosi “la resistenza” alla presidenza Trump. Il leader della minoranza al Senato “si è reso conto che la sua sopravvivenza politica dipende dall’adozione dell’approccio attivista”. Ciò potrà garantire a molti legislatori democratici la rielezione, scrive Schoen, ma rischia anche di condannare il Partito democratico a un ruolo di opposizione perpetua, alienandogli ampi segmenti dell’elettorato moderato. La progressiva resa del partito agli impulsi più estremisti della sua base elettorale, scrive l’opinionista, è un processo in atto che in appena otto anni è già costato ai Democratici moltissimo: la Casa Bianca, la maggioranza in entrambe le camere, 13 governatorati e mille seggi nei parlamenti degli Stati federati. Potrebbe non essere finita: nel 2018 si terranno le elezioni di medio termine, e i Democratici dovranno riconfermare ben 10 seggi al Senato federale in alcuni degli Stati che hanno votato con maggiore convinzione in favore di Trump. L’ostruzionismo totale all’amministrazione Trump, che i Democratici hanno ormai adottato come linea ufficiale, causerà loro gravi danni in Stati come Missouri, Montana, North Dakota e West Virginia, che alle presidenziali dello scorso anno hanno consegnato a Trump oltre il 55 per cento dei consensi complessivi. I Democratici possono sperare di recuperare terreno in Florida, Michigan, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin: ma i candidati di quegli Stati, scrive Schoen, non conquisteranno certo le migliaia di voti di cui hanno bisogno con “l’intransigenza anti-Trump”. Il cosiddetto “bando ai musulmani” dell’amministrazione presidenziale è ferocemente osteggiata nei grandi centri urbani che costituiscono i principali serbatoi elettorali del Partito democratico, ma altrove accade il contrario: e l’ultimo sondaggio di Quinnipiac sottolinea che il 48 per cento dei cittadini statunitensi approvano le decisioni della Casa Bianca in materia di immigrazione e asilo.
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