Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan (foto LaPresse)

Il calo del deficit italiano non soddisfa Bruxelles

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Les Echos, Bloomberg Business Week, Monde, Financial Times...

Il calo del deficit statale italiano ancora troppo timido per soddisfare Bruxelles

Parigi, 2 mar 09:01 - (Agenzia Nova) - Gli ultimi dati pubblicati dall'Istat dovrebbero soddisfare sia le esigenze di Bruxelles di maggior disciplina da parte dell'Italia in materia di conti pubblici che la richiesta italiana di maggior flessibilità: lo scrive il quotidiano economico francese "Les Echos" in una analisi del suo corrispondente da Roma Olivier Tosseri; ma il deficit statale dell'Italia nel 2016 si è attestato al 2,4 per cento del Pil: un dato superiore a quel 2,3 che il governo di Matteo Renzi l'anno scorso aveva con gran fatica fatto accettare dalla Commissione europea e ben lontano dall'1,8 per cento che essa aveva inizialmente richiesto. Di fronte ai richiami all'ordine da parte di Bruxelles che era arrivata a minacciare una procedura di infrazione, il ministro dell'Economia italiano Pier Carlo Padoan aveva promesso di riportare nel 2017 il deficit al 2,1 per cento del Pil: un miliardo di euro sono attesi da una lotta più efficace contro l'evasione fiscale, gli altri 3 miliardi e passa arriveranno da riduzioni delle spese pubbliche e da aumenti delle entrate dello Stat. Ma le preoccupazioni di Bruxelles crescono soprattutto per il debito pubblico dell'Italia, che continua a lievitare anche in base ai dati Istat e che secondo la Commissione non viene arginato in "maniera credibile". Con una ripresa troppo debole dell'economia, che l'anno scorso è arrivata a crescere appena dello 0,9 per cento, il risanamento si rileva arduo; tantopiù che il quadro politico non è affatto rassicurante. Le prossime elezioni sono previste per la primavera del 2018 ma potrebbero pure essere anticipate a questo autunno: una prospettiva assai poco propizia agli sforzi in materia di conti pubblici. E siccome i primi clamori della pre-campagna elettorale si fanno già sentire, una Commissione europea ancora orientata alle politiche di austerità ha gioco facile ad indicare nell'Italia il capro espiatorio ideale.

Leggi l’articolo dell’Echos

Italia, il tempo utile per l'uscita dall'euro sta scadendo

New York, 2 mar 09:01 - (Agenzia Nova) - L'Italia ha quasi esaurito il margine utile entro il quale un'uscita dall'unione monetaria europea sarebbe economicamente possibile. A sostenerlo, in un editoriale sul "Wall Street Journal", è Marcello Minenna, della London Graduate School of Mathematical Finance. Secondo Minenna, sono troppo pochi gli analisti e gli esperti che si concentrano sull'effettiva praticità di un'uscita dell'Italia dall'euro. Stando a un recente studio dello stesso Minenna e di Antonio Guglielmi di Mediobanca Securities, ad oggi il costo di una "Italexit" supererebbe i benefici potenziali di ben 40 miliardi di euro. Il costo, che dà per scontato il fatto che la Banca d'Italia onori i titoli di debito pubblico italiani acquistati dalla banca centrale europea, non farà che aumentare con il passare del tempo. Prevedere le conseguenze dell'adozione di una "nuova lira" è difficilissimo, sottolinea l'economista, data la moltitudine di possibili ricadute sulla bilancia commerciale, sugli equilibri di bilancio e sulla denominazione del debito sovrano. Ad oggi, scrive Minenna, l'Italia potrebbe ridurre l'onere del suo debito di circa 57 miliardi di euro, assumendo una svalutazione del 30 per cento della "nuova lira" rispetto all'euro. Si tratta di un risparmio tutto sommato marginale, se rapportato all'importo complessivo del debito pubblico italiano e "all'entità del disordine economico che verrebbe innescato da una Italexit". Per questa ragione - conclude l'autore dell'editoriale - "a meno che i politici non siano pronti a lasciare l'eurozona immediatamente, farebbero meglio invece a concentrarsi sul perseguimento della competitività e della crescita economica per altre vie", vale a dire attraverso drastiche riforme strutturali.

Leggi l’articolo del Wall Street Journal

Il suicidio assistito di DJ Fabo in una clinica svizzera scuote l’Italia

Parigi, 2 mar 09:01 - (Agenzia Nova) - Il quotidiano francese "Le Monde" dedica un lungo articolo del suo corrispondente da Roma Jérôme Gautheret alla vicenda di Dj Fabo, il cui suicidio assistito in una clinica svizzera ha scosso l'Italia: dopo aver riassunto le circostanze che hanno portato Fabiano Antoniani a decidere di andare in Svizzera per porre fine alla propria vita, il giornalista francese ricorda che quella sua decisione è stata presa dopo che il Parlamento di Roma aveva rinviato per l'ennesima volta l'esame della legge sul "Testamento biologico" ed addebita soprattutto alla Chiesa cattolica il ritardo della classe politica italiana a legiferare sulla materia.

Leggi l’articolo del Monde

Le vendite di Prosecco continueranno a spumeggiare

Londra, 2 mar 09:01 - (Agenzia Nova) - La sete di Prosecco aumenterà nel Regno Unito più che in ogni altro paese al mondo nei prossimi cinque anni: secondo le ultime previsioni di Vinexpo, riferite dal "Financial Times", il consumo totale crescerà del 10,8 per cento, arrivando a quasi 74 milioni di litri all'anno entro il 2020. Le importazioni britanniche di tutti i tipi di vino frizzante registreranno un incremento del 18,8 per cento tra il 2016 e il 2020. La Gran Bretagna tenderà a scegliere prodotti di maggiore qualità: le vendite di bottiglie dal costo inferiore alle cinque sterline diminuiranno del quattro per cento nel quinquennio 2015-2020.

Leggi l’articolo del Financial Times

 

PANORAMA INTERNAZIONALE


 

Politica, ritorno al futuro

Londra, 2 mar 09:01 - (Agenzia Nova) - Al giorno d'oggi, osserva Simon Kuper sul "Financial Times", il modo più facile per conquistare consensi è "vendere il passato". Il "nazionalismo nostalgico" unisce il Regno Unito della Brexit, gli Stati Uniti di Donald Trump e la Russia di Vladimir Putin. Solo in Germania la battaglia politica è impostata sul presente. Vendere il passato funziona in Gran Bretagna e si adatta bene anche alla Francia; solo un candidato alle elezioni presidenziali francesi, Emmanuel Macron, punta sulla strategia opposta, "vendere il futuro". Questa, come insegna il caso italiano di Matteo Renzi, ex presidente del Consiglio e segretario dimissionario del Partito democratico, ha le sue regole: il "futurista" deve essere giovane; correre contro il passato, a cominciare dal suo stesso partito, e presentarsi come il nemico dello status quo.

Leggi l’articolo del Financial Times

Eurozona: crescita del settore manifatturiero al livello più alto dal 2011

Londra, 2 mar 09:01 - (Agenzia Nova) - La ripresa dell'area dell'euro sembra rafforzarsi: l'attività manifatturiera ha raggiunto il livello più alto da quasi sei anni superando le aspettative anche in Italia. L'indice dei direttori d'acquisto elaborato da Ihs Markit, riferisce il "Financial Times", è salito a 55,4; quello italiano a 55, nettamente al di sopra del 53,5 previsto dagli economisti.

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Fiat-Chrysler, Epa e Stati si uniscono alle indagini sulle emissioni inquinanti

New York, 2 mar 09:01 - (Agenzia Nova) - La Securities and Exchange commission statunitense e i procuratori federali di diversi Stati federati si sono uniti alle indagini del dipartimento di Giustizia Usa a carico di Fiat Chrysler Automobiles Nv (Fca) per le presunte alterazioni dei valori relativi alle emissioni inquinanti dei motori diesel installati in alcuni modelli di vetture Jeep e Ram. L'Agenzia per la protezione dell'ambiente Usa (Epa), che ha denunciato per prima la violazione delle norme ambientali da parte di alcuni modelli Fca, non si è spinta sino ad accusare il costruttore d'aver impiegato di proposito i software per alterare i dati relativi ai livelli di emissione, come ammesso invece da Volkswagen Ag nell'ambito dello scandalo costato 22,6 miliardi di euro al costruttore tedesco.

Leggi l’articolo di Bloomberg Business Week

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