Juncker ora promuove l'Italia
La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Figaro, New York Times, Times...
Juncker: L'Italia "va nella buona direzione"
Parigi, 13 apr 08:37 - (Agenzia Nova) - L'impegno del governo italiano per risanare le finanze pubbliche "va nella buona direzione", ha detto ieri mercoledì 12 aprile il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, secondo il quale "l'uscita dell'Italia dall'euro è esclusa"; "tuttavia sul medio e lungo periodo", ha aggiunto Juncker, "per salvare sé stessa ed anche l'Unione monetaria, è necessario che l'Italia risani in maniera decisiva le sue finanze statali ed in particolare il suo enorme debito pubblico": il presidente della Commissione ha espresso questa sua valutazione in merito al pacchetto di misure e di riforme adottate dal governo italiano martedì 11 aprile allo scopo di ridurre il deficit statale ed il debito pubblico.
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Italia-Russia, il presidente Mattarella fa il punto delle relazioni bilaterali
Mosca, 13 apr 08:37 - (Agenzia Nova) - L'incontro di martedì con il presidente russo Vladimir Putin ha confermato "la grande amicizia" esistente fra Russia e Italia, ha affermato il presidente della Repubblica italiano, Sergio Mattarella, in un'intervista concessa ieri ai media russi. "Abbiamo parlato di tanti argomenti con il presidente Putin: della nostra collaborazione di carattere economico, di quella sul piano culturale – anch'essa molto intensa – di quel che vi è sul piano energetico tra Russia e Italia", ha spiegato Mattarella. Il capo dello Stato ha ricordato come i rapporti bilaterali siano condizionati dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea. "L'Italia è membro convinto dell'Unione europea, tra i fondatori dell'Unione, abbiamo applicato tutte le decisioni dell'Unione lealmente. Ma l'Unione europea e la Russia sono destinate a collaborare, è nella logica delle cose che collaborino", ha detto Mattarella. In questo contesto il presidente italiano commenta anche gli effetti della crisi Ucraina sulle relazioni Ue-Russia. "Noi abbiamo sempre chiesto con determinazione che fosse tenuto aperto un dialogo di collaborazione con la Russia, e questo adesso è condiviso da una larga maggioranza dentro l'Unione europea; ne siamo molto soddisfatti, perché vi sono molte più cose che uniscono Unione europea e Russia rispetto a quelle che creano in questo momento divisioni e dissensi", ha detto Mattarella, sottolineando che sono i punti d'unione quelli principali come "l'esigenza di crescita economica" e la "lotta al terrorismo". Per questo motivo, ha aggiunto il capo dello Stato, "confidiamo che siano superate le difficoltà e ripresa in pieno la collaborazione che è – ripeto – naturale". In merito all'Ucraina, l'Italia ha espresso la necessità di riprendere "vigorosamente" il processo di pacificazione previsto dagli accordi di Minsk e trovare una soluzione alla crisi ucraina. "Noi crediamo che la soluzione risieda nell'attuazione degli accordi di Minsk che sappiamo incontrano rilevanti difficoltà", ha detto il presidente, secondo cui per procedere all'attuazione degli accordi servono "buona volontà e impegno da entrambe le parti". "Ogni iniziativa volta a ritrovare il percorso dell'accordo di Minsk può lanciare un segnale molto importante". In questo contesto, il capo dello Stato ha ricordato che "l'Osce svolge un ruolo particolarmente importante. L'Italia ne assumerà la presidenza nel 2018", pur auspicando "che prima di allora la questione ucraina sia risolta in maniera positiva, e riprenda appieno la collaborazione tra Russia e Unione europea". "Le priorità che l'Italia intende seguire durante il periodo di presidenza dell'Osce saranno presentate a luglio a Vienna, ma io continuo a sperare che prima del 2018 si possa risolvere la crisi pur nelle difficoltà che registriamo", ha detto il presidente, rimarcando l'importanza degli accordi di Minsk in quanto "sono un percorso ragionevole, pur con delle difficoltà e anche con dei problemi di interpretazione delle sue previsioni". Il capo dello Stato italiano, inoltre, ritiene che la "soluzione risiede nelle mani delle due parti, che trovino finalmente la comprensione che conviene a tutti risolvere pacificamente la questione: conviene all'Ucraina, conviene alla Russia, conviene all'Unione europea, conviene a tutti". In questo contesto, ha aggiunto il presidente Mattarella. In merito alla situazione siriana il presidente italiano ha affermato che l'Italia "è pronta e fare la sua parte": "Nei giorni scorsi c'è stata a Bruxelles una riunione dell'Unione europea molto significativa e naturalmente anche per la fase di ricostruzione saremo pronti come paese a contribuire, perché vi sarà molto da ricostruire sia fisicamente che nell'animo delle persone. La grande quantità di profughi siriani giunti nell'Unione europea in questi ultimi tempi ne è un indice, sono persone che hanno sofferto moltissimo, hanno bisogno e diritto al sostegno della comunità internazionale, particolarmente dei paesi europei", ha spiegato Mattarella. "La Russia storicamente ha una presenza importante in Siria e ha un ruolo da svolgere certamente tra i più decisivi. Ne abbiamo parlato con il presidente Putin in maniera molto serena e costruttiva, esprimendo ognuno la propria posizione. Io credo che la soluzione in Siria non possa essere militare, è una soluzione politica che va ricercata, anzitutto, tra gli attori siriani che oggi si combattono perché trovino un'intesa tra di loro", ha detto il capo dello Stato.
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Due studi spiegano perché gli italiani siano sempre più disamorati dell'euro
New York, 13 apr 08:37 - (Agenzia Nova) - La più grave crisi esistenziale per l'eurozona potrebbe non giungere più da piccoli paesi periferici come Grecia e Portogallo, né dalle imminenti elezioni presidenziali francesi, ma dall'Italia. Due recenti rapporti economici suggeriscono perché gli italiani siano sempre più freddi nei confronti della valuta unica: uno sostiene che l'adozione dell'euro li ha resi più poveri, l'altro che l'adesione all'eurozona abbia danneggiato la loro competitività commerciale in favore della Germania. Entrambe le argomentazioni non sono nuove: da anni sono parte della dialettica delle principali formazioni euroscettiche italiane, la Lega nord e il Movimento 5 stelle, ma i nuovi documenti le rivestono di un'aura di ufficialità. Un rapporto pubblicato lo scorso dicembre dall'ente statistico europeo Eurostat analizza l'andamento del Pil pro capite in termini di potere d'acquisto tra il 2004 e il 2015: fatto 100 il pil pro capite combinato dei 28 paesi Ue, la Germania è cresciuta da 120 a 124 nel periodo in esame, mentre l'Italia è scivolata da 110 a 96. Il secondo rapporto è stato pubblicato questo mese dal gruppo di ricerca World Economics, e avverte che lo svantaggio competitivo causato all'Italia dall'adozione della stessa valuta della Germania stanno aumentando: la Germania ha guadagnato in competitività dall'adozione dell'euro, mentre per l'Italia è accaduto il contrario. World Economics adotta un paniere di beni e servizi in dollari statunitensi e li paragona in termini di potere d'acquisto al loro costo nelle valute straniere. Il risultato è un indice, il World Price Index (Wpi); per quanto riguarda l'eurozona, l'indice consente un paragone contro-intuitivo tra diversi paesi membri dell'unione monetaria, creando essenzialmente un "euro tedesco", uno "francese", uno "italiano", eccetera. Negli ultimi due anni, l'"euro italiano" è passato da una sopravvalutazione del 3 per cento a una svalutazione del 4 per cento, che di fatto lo renderebbe più competitivo nei confronti del dollaro. La differenza rispetto all'ipotetico "euro tedesco", però, è aumentata di due punti, tanto che quest'ultimo è svalutato addirittura del 14 per cento rispetto al dollaro. Ciò significa che le aziende italiane che esportano in Germania operano ora in una situazione ancor più sfavorevole, mentre le importazioni dalla Germania sono meno costose, e dunque più competitive a livello domestico. Non è possibile stabilire se queste dinamiche siano dovute interamente all'euro, commenta il "New York Times", ma unite ad altri fattori - come la crescita economica stentata e il calo degli investimenti in attività produttive e infrastrutture - gli studi contribuiscono a spiegare perché gli italiani siano sempre più disamorati della moneta unica.
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L'Ue chiede a Mps un drastico piano di ristrutturazione
New York, 13 apr 08:37 - (Agenzia Nova) - Monte dei Paschi di Siena sta ancora negoziando con la Commissione europea i termini del piano di ristrutturazione da cui dipende il via libera al salvataggio della banca da parte dello Stato italiano. L'istituto di credito senese ha chiesto il sostegno pubblico lo scorso dicembre, dopo il fallimento dell'aumento di capitale da 5 miliardi di euro. Il piano di ristrutturazione dell'ad Marco Morelli prevede 2.600 esuberi, pari al 10 per cento della forza lavoro della banca, e la chiusura di 500 filiali. Bruxelles, però, ha chiesto secondo Morelli "un approccio molto più stringente" in termini di tagli dei costi e obiettivi di reddito. L'ad ha riferito ieri agli azionisti che la Commissione Ue chiede il licenziamento di 5 mila dipendenti.
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I turisti hanno gettato 1,4 milioni di euro nella Fontana di Trevi
Londra, 13 apr 08:37 - (Agenzia Nova) - L'anno scorso a Roma, riferisce il quotidiano britannico "The Times", i turisti hanno gettato 1,4 milioni di euro in monetine nella Fontana di Trevi, probabilmente il più remunerativo monumento del mondo. Il totale è aumentato di centomila euro rispetto al 2013. La somma viene suddivisa tra numerosi enti benefici, sotto la supervisione della Caritas.
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PANORAMA INTERNAZIONALE
Ue: "rilocalizzati" 16.300 richiedenti asilo
Parigi, 13 apr 08:37 - (Agenzia Nova) - Sono stati solo 16.300 i migranti richiedenti asilo sbarcati negli ultimi anni sulle coste dell'Italia e della Grecia che l'Ue è riuscita a ripartire in altri paesi europei dalla fine del 2015 sulla base del piano di "rilocalizzazione": lo ha reso noto la Commissione europea ieri mercoledì 12 aprile. Il piano è applicato a rilento da diversi paesi Ue, nota il quotidiano francese "Le Figaro", mentre Ungheria e Slovacchia lo hanno rifiutato in toto facendo addirittura appello alla giustizia per ottenere il diritto di non applicarlo.
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Migranti: Frontex accusata di "screditare" le Ong
Parigi, 13 apr 08:37 - (Agenzia Nova) - L'organizzazione non-governativa (Ong) spagnola Pro-Activa Open Arms, che dal 2016 partecipa al salvataggio dei migranti nel Mediterraneo, ieri mercoledì 12 aprila ha accusato l'Agenzia europea delle frontiere (Frontex) di voler "screditare l'azione delle ONG" per tagliare i loro finanziamenti: "Cercano di dire che noi appoggiamo il traffico di clandestini o addirittura gli stessi trafficanti, come fa la magistratura italiana", ha dichiarato Riccardo Gatti, capo della missione di Pro-Activa in Mediterraneo; "le dichiarazioni di Frontex e di diverse autorità politiche hanno lo scopo di screditare la nostra azione per ridurre la fiducia dei nostri donatori", ha accusato. In un recente rapporto, Frontex aveva evocato possibili collusioni tra le reti che fanno partire i migranti dalla Libia in direzione delle coste italiane e le navi private affittate dalle Ong che li recuperano in mare "come dei taxi". A seguito di quel rapporto, la procura di Catania ha aperto un'inchiesta per determinare chi finanzia le Ong ed a quale scopo.
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