Ostia, il laboratorio criminale di Roma
La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Pais, Financial Times, Telegraph, Sueddeutsche Zeitung, Figaro
L'Italia vuole interrogare all'Università di Cambridge la professoressa dello studente assassinato
Londra, 3 nov - (Agenzia Nova) - I magistrati italiani che indagano sull'assassinio al Cairo dello studente Giulio Regeni hanno emesso un Ordine investigativo europeo con l'obbiettivo di interrogare la professoressa Maha Abdelrahman, la "tutor" dell'Università di Cambridge che supervisionava le ricerche che lo studente italiano stava conducendo in Egitto: la richiesta italiana è basata sulla scoperta nel computer di Regeni di una conversazione in cui emergerebbe il ruolo della professoressa Abdelrahman nell'orientarne il lavoro verso le controverse attività dei sindacati indipendenti egiziani. Il quotidiano britannico "The Telegraph" riferisce che il portavoce dell'università inglese ha rifiutato di commentare "inutili speculazioni sensazionalistiche" ed ha ribadito che la docente in questione sarebbe sempre stata disponibile a collaborare con le autorità giudiziarie italiane.
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Italia: il laboratorio criminale di Roma
Madrid, 3 nov - (Agenzia Nova) - Il decimo distretto della capitale d’Italia, con i suoi 250.000 abitanti, non è solo il mare, l’estate e il porto di Roma, è anche un laboratorio politico criminale dove governano i clan in assenza di leader politici onesti. Esordisce così l’articolo del quotidiano spagnolo “El Pais” che elenca le attività criminale portate avanti dai Fasciani, dai Triassi e dai Spada che si mantengono con estorsioni, spaccio di droga e usura. L’epicentro della malavita di Ostia è Piazza Gasparri, la stessa piazza dove 42 anni anni fa venne ucciso Pier Paolo Pasolini, continua “El Pais” analizzando il degrado di Ostia.
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Italia, Berlusconi è tornato a fare campagna elettorale e guida i sondaggi in Sicilia
Londra, 3 nov - (Agenzia Nova) - Dopo una lunga eclissi, Silvio Berlusconi è tornato al centro della politica italiana: lo scrive il quotidiano finanziario britannico "The Financial Times" che ha mandato il suo corrispondente da Roma, James Politi, a seguire a Palermo gli ultimi appuntamenti della campagna dell'anziano magnate dei media per il voto regionale che si terrà in Sicilia domenica prossima 5 novembre, l'ultimo grande test per la politica italiana in vista delle elezioni nazionali previste per il marzo 2018. In Sicilia Berlusconi appoggia Nello Musumeci, il candidato unitario della rinnovata coalizione di centrodestra alla presidenza della Regione, che secondo i sondaggi è testa-a-testa con l'uomo del partito anti-stablishment Movimento 5 stelle (M5s), Giancarlo Cancelleri. E davanti ai suoi sostenitori adoranti l'81enne leader si è presentato come l'unico baluardo contro l'arrivo al potere del M5s: "Chi vota M5s non ragiona, non ha testa", ha scandito nel comizio tenuto nel teatro Politeama, "e non riesco neppure ad immaginare che gli elettori possano mettere la Sicilia nelle loro mani: loro odiano gli imprenditori, i risparmiatori e la classe media". E poi ha ripetuto la sfilza di attraenti promesse che ne hanno sempre fatto la fortuna elettorale: più lavoro, pensioni minime più alte, niente più costi di registrazione delle auto ed una pletora di tagli alle tasse in ogni ambito, dalla casa alla successione. C'è grande incertezza su chi vincerà le elezioni in Sicilia. Ma per Berlusconi, scrive l'inviato del "Financial Times" James Politi, gli obbiettivi sono molteplici: battere il M5s, certo, ma anche riaffermare il suo dominio sul centrodestra italiano minacciato da Matteo Salvini, il leader dell'euroscettico ed anti-immigrati partito della Lega nord; ed ovviamente dimostrare di essere ancora determinante in vista delle elezioni nazionali, atteggiandosi ad uomo di Stato responsabile e cercando di riconquistare l'elettorato moderato che era stato attratto dal Partito democratico (Pd) di centrosinistra ma che poi è rimasto deluso dal leader Pd Matteo Renzi. Insomma, dal titolo al contenuto del reportage il "Financial Times" sembra aver abbandonato le feroci critiche del passato a Berlusconi e nell'attuale situazione dell'Italia sembra guardare all'anziano leader come ad un possibile protagonista del futuro politico de paese.
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Italia, il ritorno di Berlusconi
Berlino, 3 nov - (Agenzia Nova) - L'ex premier italiano Silvio Berlusconi è tornato al centro della scena politica, all’età di 81 anni. Dopo una sentenza definitiva per frode fiscale è stato dichiarato come ineleggibile. Ma l'ex premier, dopo una dieta, è tornato a fare campagna elettorale. In Sicilia, per l’esattezza, dove le elezioni regionali si svolgeranno domenica, Berlusconi è stato ricevuto nei grandi teatri come se il tempo non fosse passato. È una stella. I siciliani, scrive la "Sueddeutsche Zeitung", hanno sempre avuto una passione particolare per Berlusconi, che "non ha mai predicato loro la moralità" e ora promette ancora meno tasse per tutti, maggiori pensioni, una pensione per le madri, nuove strade e ferrovie. Del resto, scrive il quotidiano tedesco, il suo ritorno è dovuto alla debolezza dei suoi rivali. Ad esempio Matteo Renzi, che molti italiani vedono come simile all’imprenditore milanese. Inoltre la nuova legge elettorale aiuta il leader di Forza Italia più di chiunque altro, anche nel quadro di una possibile alleanza con la Lega di Matteo Salvini. Con la nuova legge elettorale nessuno avrà la maggioranza, neanche il movimento di protesta Cinque stelle, che non intende allearsi con altre formazioni politiche. L’eleggibilità di Berlusconi è ora al vaglio della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, ma i giudici probabilmente non prenderanno una decisione prima delle elezioni a primavera.
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Italia: le prossime elezioni in Sicilia, un test per i populisti
Parigi, 3 nov - (Agenzia Nova) - Su “Le Figaro” si parla delle prossime elezioni in Sicilia, considerate come “un test per i populisti”, visto che per il ballottaggio vengono dati come favoriti il Movimento 5 stelle e il centrodestra, guidato da “un ex neofascista”. “Gli industriali insulari sperano in un cambiamento” spiega il quotidiano, facendo riferimento alle minacce di stampo mafioso a cui sono spesso obbligati a sottostare. Secondo gli imprenditori locali, “il principale freno allo sviluppo viene dalla stessa regione”. “Le Figaro” definisce l’amministrazione come “un’idra ingovernabile incancrenita dal parassitismo, il clientelismo e un’inefficienza che permette a ogni autorità di abusare del suo potere”. A questo si aggiunge poi il problema delle infrastrutture, visto che negli ultimi 15 anni nessun progetto è stato messo in cantiere.