La discordia europea sulle nuove sanzioni all'Iran

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Sueddeutsche Zeitung, Guardian, New York Times...

Berlusconi non è più l'astro incontestato dal centrodestra

Berlino, 17 apr 08:40 - (Agenzia Nova) - La "Sueddeutsche Zeitung" riferisce della decisione di Mediaset, dell'ex premier Silvio Berlusconi, di far calare il sipario sui programmi “Dalla parte Vostra” di Maurizio Belpietro, “Stasera Italia” di Mario Giordano, e “Quinta Colonna” di Paolo Del Debbio. La rete afferma che la decisione dipenda esclusivamente dagli ascolti; c'è però chi afferma che i tre giornalisti e conduttori siano stati allontanati per la linea "populista" dei loro programmi, che alle elezioni del 4 marzo avrebbe giocato a Lega e Movimento 5 stelle più che a Forza italia di Berlusconi. Certamente, scrive il quotidiano tedesco, tre talk show bastano a spiegare il risultato elettorale, neanche sul solo fronte mediatico, e anche in Italia i social media giocano un ruolo sempre più importante. Fatto sta che ora Matteo Salvini, leader della Lega, è il nuovo capo del campo del centro-destra. L’ex premier, scrive il quotidiano, sarà anche un attore comprimario del centrodestra, ma la sua sola presenza influisce in misura determinante nelle dinamiche politiche del paese, dal momento che è la pregiudiziale che impedisce una alleanza tra le due formazioni populiste "vincitrici" delle elezioni.

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Calenda, Vivendi pessimo azionista di Telecom Italia

New York, 17 apr 08:40 - (Agenzia Nova) - Vivendi è stato un “pessimo” azionista in Telecom Italia (Tim). Lo ha dichiarato il ministro uscente allo Sviluppo economico, Carlo Calenda, citato dal "New York Times", in riferimento al tentativo della compagnia francese di mantenere la sua presa sul maggior gruppo di telecomunicazioni italiano. “Sono favorevole agli investimenti esteri, ma questo non vuol dire rimanere inerti quando dimostrano di distruggere valore piuttosto che crearlo, soprattutto quando in ballo c’è un interesse strategico", ha dichiarato il ministro. Vivendi ha deciso di non commentare. Tim ha perso un quarto del suo valore di mercato dall’ingresso di Vivendi nel 2015. La compagnia francese è il principale azionista con poco meno del 24 per cento e lo scorso anno, sfruttando la sua posizione, ha nominato i due terzi del Consiglio di amministrazione di Tim, oltre ad avanzare il nome dell'ad, Arnaud de Puyfontaine. La gestione di Vivendi ha creato tensioni con il governo italiano che ha deciso allora di utilizzare la golden power per avere voce in capitolo in alcuni decisioni cruciali. Tramite Cassa depositi e prestiti (Cdp), il governo ha deciso di comprare azioni pari al 4,26 per cento di Tim. Calenda ha difeso la mossa di Cdp sostenendo che l’Italia dovrebbe avere una rete unica forte capace di mobilitare investimenti. "Cdp è intervenuta per supportare un progetto che vuole trasformare Tim in una public company e scorporare la rete”, ha detto Calenda, precisando che la Cdp non intende prendere il controllo dell’azienda.

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Dissequestrata la nave della ong Open Arms

Londra, 17 apr 08:40 - (Agenzia Nova) - Le autorità italiane ieri lunedì 16 aprile hanno rilasciato la nave "Open Arms" dell'organizzazione non-governativa spagnola Proactiva Open Arms, che il 19 marzo scorso era stata sequestrata subito dopo aver sbarcato 218 migranti nel porto siciliano di Pozzallo: lo riporta il quotidiano britannico "The Guardian", riferendo che comunque due membri del suo equipaggio sono ancora indagati per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione illegale; il sequestro della nave, che negli ultimi tre anni ha salvato oltre 5 mila persone dalle acque del Mar Mediterraneo, avvenne dopo uno scontro al largo delle coste della Libia con la Guardia costiera libica su chi dovesse raccogliere le centinaia di migranti assiepati su alcuni gommoni che stavano affondando. Secondo il responsabile italiano della Ong spagnola, Riccardo Gatt, durante il periodo del sequestro il vascello è stato danneggiato dal maltempo e non è on grado di riprendere il mare immediatamente.

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PANORAMA INTERNAZIONALE


 

I ministri degli esteri della Ue discordi su ipotesi nuove sanzioni all’Iran

Berlino, 17 apr 08:40 - (Agenzia Nova) - Gli stati della Ue non sono in grado di raggiungere un'intesa in merito all'imposizione di nuove sanzioni all’Iran. Lunedì scorso, in una riunione dei ministri degli Esteri a Lussemburgo, Germania, Francia e Regno Unito hanno fallito nel tentativo di dissipare i dubbi di paesi come l’Italia sulla necessità di adottare tali misure. “Non accettiamo il ruolo che l’Iran svolge in Siria”, ha commentato il ministro degli Esteri tedesco, il socialdemocratico Heiko Maas (Spd) dopo la fine dei colloqui. Le nuove sanzioni europee dovrebbero colpire individui, organizzazioni e società iraniani responsabili, secondo l'Ue, di alimentare i conflitti. Uno di questi soggetti potrebbe essere la milizia sciita libanese Hezbollah, sostenuta da Teheran e a sua volta parte attiva nel conflitto siriano a fianco del governo di Damasco. Sinora l'Ue ne ha sanzionato solamente l'ala militare, e non quella politica. Le nuove sanzioni Ue dovrebbero essere anche una risposta alle sollecitazioni del governo Usa, che si dice determinato a smantellare l'accordo sul nucleare iraniano.

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Siria: ministro Esteri tedesco Maas, pace solo senza Assad

Berlino, 17 apr 08:40 - (Agenzia Nova) - Una soluzione di pace a lungo termine per la Siria è possibile solo senza il presidente Bashar al Assad. Lo ha affermato ieri a Lussemburgo il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas (Spd), nonostante proprio Berlino si sia guardata dal partecipare attivamente all'operazione militare di Usa, Francia e Regno Unito contro Damasco, lo scorso fine settimana. “Nessuno può immaginare che chiunque usi armi chimiche contro la propria popolazione possa far parte di questa soluzione”, ha detto il ministro degli Esteri tedesco. In una fase di transizione si deve “affrontare la realtà”, ha sottolineato il portavoce del governo Steffen Seibert a Berlino. Tuttavia, una soluzione a lungo termine è “immaginabile soltanto senza Assad”. L’Unione europea vede maggiori opportunità per una soluzione negoziata della guerra durata sette anni dopo gli attacchi aerei statunitensi, britannici e francesi contro i presunti impianti chimici in Siria. Durante la loro riunione a Lussemburgo, i ministri degli Esteri della Ue hanno sottolineato che l’attuale situazione dovrebbe essere “sfruttata per ravvivare il processo di soluzione politica del conflitto”. Già domenica sera, il presidente francese Emmanuel Macron aveva annunciato un nuovo inizio dei negoziati. La Francia “parlerà con tutti”, ha detto in un’intervista televisiva. Il sostegno della Ue agli attacchi aerei statunitensi, britannici e francesi è stato meno entusiastico di quello della Nato. Si comprende che gli attacchi aerei mirati sono “misure specifiche” tese solo a prevenire il continuo uso di armi chimiche da parte del regime siriano. L’azione militare era “assolutamente giustificaa”, ha detto il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson. Da parte sua la Russia ha segnalato la volontà di impegnarsi nel dialogo. “Speriamo di poter iniziare una sorta di comunicazione nonostante il danno che Washington sta infliggendo alle relazioni bilaterali”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Mosca ha fatto sapere di essere ancora disponibile a un incontro tra il capo dello Stato Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. I canali di comunicazione militare verrebbero usati regolarmente. Secondo diplomatici occidentali, la Russia e la Siria ostacolano il gruppo investigativo dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw). La Russia ha respinto le accuse. “Questo è completamente escluso, questa è un’altra invenzione degli inglesi”, ha detto il vice ministro degli Esteri Sergei Ryabkov a Mosca. A causa del suo ruolo in Siria, Germania, Gran Bretagna e Francia hanno chiesto nuove sanzioni contro l’Iran, ma tale richiesta ha incontrato resistenze, specialmente da parte dell’Italia.

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