Più di mille migranti salvati nel Mediterraneo nelle ultime 48 ore
La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Wall Street Journal, Financial Times, Handelsblatt, Les Echos ed El Pais
“Wall Street Journal”: Italia a corto di opzioni per formare nuovo governo
New York, 24 apr - (Agenzia Nova) - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dato il via oggi al quarto round di consultazioni tra i partiti politici italiani nel tentativo di formare un nuovo governo, ma le possibilità di arrivare ad un accordo sembrano svanire a quasi due mesi dalle elezioni politiche. Se l’attuale tentativo dovesse fallire, scrive il quotidiano “Wall Street Journal”, l’unica opzione sarebbe un governo istituzionale o di unità nazionale il cui mandato e durata sarebbero limitati nel tempo. Oggi Mattarella ha chiesto a Roberto Fico, presidente della Camera, di esplorare la formazione di una possibile maggioranza parlamentare che appoggi un nuovo esecutivo tra il movimento Cinque stelle e il Partito democratico. Fico dovrà riferire al capo dello Stato il prossimo giovedì. In teoria, i Cinque stelle e il Pd avrebbero i voti necessari per una maggioranza semplice, ma i due partiti sono avversari e il Pd ha più volte ripetuto di voler restare all’opposizione dopo la “bastonata” presa alle elezioni politiche. Al momento Paolo Gentiloni resta il presidente del Consiglio e si occupa degli affari correnti.
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Sconfitta dei Cinquestelle nel tentativo di controllare il governo italiano
Londra, 24 apr - (Agenzia Nova) - Il Movimento 5 stelle (M5s), emerso nel marzo scorso come il primo partito nel nuovo Parlamento italiano, domenica 22 aprile ha sofferto una significativa sconfitta nel voto regionale in Molise che ne mette in dubbio il tentativo di assumere il controllo del prossimo governo dell'Italia: lo scrive il quotidiano economico britannico "The Financial Times", in un reportage del suo corrispondente da Roma James Politi. Il voto in Molise, secondo il giornale, era un importante test del sentimento popolare dopo le elezioni del 4 marzo da cui non era emersa una chiara maggioranza parlamentare aprendo nel paese una fase di prolungato stallo politico: guidato da Luigi Di Maio, il M5s sperava in un forte risultato nella piccola regione meridionale per rafforzare la propria posizione in vista del quarto giro di consultazioni per la formazione del nuovo esecutivo. Ma nonostante l'intensa campagna elettorale il candidato M5s alla carica di governatore del Molise ha convinto solo il 38,5 per cento degli elettori ed è stato battuto dal candidato della coalizione di centro-destra dell'ex primo ministro Silvio Berlusconi e del leader della Lega Matteo Salvini: un mese fa qui il M5s aveva ottenuto il 45 per cento. La sconfitta, scrive il giornalista inglese James Politi, rende ancora più difficile la scalata al potere del capo dei Cinquestelle Luigi Di Maio, che continua ad insistere a voler guidare un qualsiasi nuovo governo. La guida dell'esecutivo, spiega il "Financial Times", è uno dei principali nodi dei negoziati in corso a Roma ripresi ieri lunedì 23 aprile dopo che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha incaricato Roberto Fico, il presidente M5s della Camera dei Deputati, di cercare una soluzione di compromesso. Dopo aver analizzato le possibili combinazioni tra i partiti italiani, tuttavia, il corrispondente del quotidiano britannico fa dire a Lorenzo Codogno dello studio di consulenza LC Macro Advisors di Londra che probabilmente anche questo tentativo "sarà un fallimento" e che "si è ancora lontani da una soluzione": "A questo punto", secondo il consulente citato dal "Financial Times", "se Di Maio e Salvini non si assumeranno in prima persona la responsabilità ed il rischio di tentare di formare un governo, il presidente Mattarella prenderà in mano le cose e proporrà un governo di unità nazionale".
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Eurozona, le politiche della Bce fanno risparmiare agli Stati 1.100 miliardi di interessi
Berlino, 24 apr - (Agenzia Nova) - L’ex ministro delle Finanze tedesco, il cristiano democratico Wolfgang Schaeuble (Cdu), è forse il primo tra i critici del governatore della Banca centrale europea (Bce), Mario Draghi, e dei rischi legati alla politica del tasso di interesse zero. Allo stesso tempo, quasi nessuno ha beneficiato di questa politica quanto la Germania durante il mandato dell’ex ministro federale delle Finanze, scrive "Handelsblatt". Solo la Germania ha risparmiato grazie alle politiche di quantitative easing e alla compressione dei tassi di riferimento 162 miliardi di euro in costi di rifinanziamento del debito, come risulta dalla risposta all’interrogazione parlamentare presentata dai Verdi. Tra il 2008 e il 2017 erano stati pronosticati 450,4 miliardi di euro di interessi, che invece “sono ammontati a 288 miliardi di euro”, come riportato dal segretario alle Finanze, la socialdemocratica Bettina Hagedorn (Spd). I miliardi risparmiati rappresentano poco meno della metà della spesa pubblica federale in un anno. “I grandi vincitori dei bassi tassi d’interesse azzerati sono lo Stato federale e le amministrazioni locali”, ha commentato Marcel Fratzscher, presidente dell’Istituto tedesco per la ricerca economica (Diw). “Il governo federale non sarebbe in grado di mantenere questo livello di spesa senza i bassi tassi di interesse”, ha specificato. Anche il successore di Schaeuble, il socialdemocratico Olaf Scholz (Spd), può contare su questo enorme sostegno nella redazione del nuovo budget e piano finanziario. Il deficit dei tassi di interesse è uno dei motivi per cui la grande coalizione può spendere altri 46 miliardi di euro in questo periodo legislativo. “Dieci anni di crisi in Europa hanno risanato il bilancio tedesco”, ha detto il Verde Sven-Christian Kindler, autore dell’interrogazione. È “una questione di giustizia” che la Germania restituisca qualcosa e metta a disposizione denaro per gli investimenti europei. “L’atteggiamento di blocco di Merkel e Scholz deve finire”, ha chiesto Kindler, riferendosi alle proposte per l'accelerazione dell'integrazione economica e finanziaria continentale. La Germania, però, non è certo il solo paese ad aver beneficiato delle politiche della Bce, secondo i i dati della Bundesbank. I 19 paesi dell’area euro hanno dovuto spendere circa 1.150 miliardi di euro in meno per gli interessi tra il 2008 e il 2017. La Francia ha "risparmiato" 275 miliardi di euro, l’Italia 216 miliardi. La Bundesbank ha calcolato che senza le politiche della Bce, la Germania avrebbe dovuto pagare agli investitori più del 4 per cento in più di interessi sui prestiti. Se le cose stessero così, Berlino avrebbe addirittura risparmiato 294 miliardi di euro, e sarebbe la prima beneficiaria nella zona euro. Anche secondo l’Istituto di Kiel per l’economia mondiale (IfW), sebbene il debito del governo federale si sia attestato intorno ai 500 miliardi di euro nel 2007, circa 120 miliardi al di sotto del livello attuale, la spesa per interessi si è quasi dimezzata. Complessivamente dal 2008 gli Stati federali hanno risparmiato circa 83,7 miliardi di euro di interessi, mentre i comuni hanno speso 18,9 miliardi di euro in meno. Secondo Jens Boysen-Hogrefe, ricercatore dell’IfW, soprattutto le città e le comunità dovrebbero approfittare dei bassi tassi di interesse per operare "investimenti intelligenti nel futuro: nell’istruzione, nelle infrastrutture e nell’innovazione, per garantire competitività e posti di lavoro a lungo termine". Negli ultimi anni, tuttavia, il "dono" della Bce è stato perlopiù dilapidato in spesa corrente. Secondo il presidente dell’Istituto di studi economici di Monaco di Baviera, particolarmente preoccupante è la situazione di Paesi come il Portogallo e la Spagna, dove il deficit è appena sotto il 3 per cento.
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Italia: accelera il processo di rilocalizzazione industriale
Parigi, 24 apr - (Agenzia Nova) - Sempre più imprese italiane fanno rientrare la loro produzione delocalizzata all’estero. È quanto afferma “Les Echos”, spiegando che la “rilocalizzazione industriale è accelerata”. Tra il 2014 e il 2017 in Europa si sono contate 165 rilocalizzazioni. L’Italia è in testa alla classifica con 32 imprese. Il fenomeno, detto anche reshoring, ha permesso la creazione di 11mila nuovi posti di lavoro, insieme a una serie di vantaggi per le economie locali. La zona del nord-est è quella più interessata da questa tendenza. Tra le aziende più importanti ci sono nomi come quelli di Prada, Ferragamo, Geox e Benetton. Il quotidiano economico spiega che il reshoring permette un miglior controllo della qualità, consegne più rapide e un’assistenza agevolata.
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Salvati più di mille migranti in 48 ore nel Mediterraneo
Madrid, 24 apr - (Agenzia Nova) - Il Mediterraneo centrale è stato teatro nel fine settimana di una nuova ondata di flussi migratori: più di mille persone sono state soccorse nelle acque che separano la Libia dall’Italia in 13 diverse operazioni. Lo riferisce il quotidiano spagnolo “El Pais” che aggiunge come le ultime 48 ore abbiano segnato un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi mesi. "È difficile fare una statistica, ma non ricordo un fine settimana così intenso da molto tempo, quindi sicuramente questo è stato uno dei salvataggi più importanti finora per quest'anno", ha commentato il portavoce dell'Organizzazione Internazionale per le migrazioni (Oim) in Italia, Flavio di Giacomo.