L'unica strategia del governo è quella di creare il panico
La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Financial Times, Zeit, Vanguardia, Guardian...
Il panico come strategia del governo
Berlino, 7 nov 08:36 - (Agenzia Nova) - Nel confronto con la Commissione europea sulla legge di stabilità per il 2019, il governo italiano “farà poco per tranquillizzare i mercati, poiché l'incertezza lo aiuta a tenere l'Europa sotto pressione”. È quanto sostiene Gustav Horn, direttore dell'Istituto per la macroeconomia e le ricerche sulla congiuntura della fondazione Hans Boeckler di Duesseldorf. In un articolo pubblicato ieri, 6 novembre, sul settimanale tedesco “Die Zeit”, Horn afferma che il rapporto tra deficit e prodotto interno lordo (Pil) al 2,4 per cento per il 2019 programmato dal governo di Roma nella legge di stabilità respinta da Commissione europea ed Eurogruppo “viola gli impegni presi dai precedenti esecutivi italiani” con l'Ue, che erano “la base della fiducia”. Di per sé, evidenzia Horn, un rapporto deficit-Pil al 2,4 per cento “non è un disastro economico”. Muovendo da “ipotesi realistiche di una congiuntura ragionevolmente intatta e di un lento aumento dell'inflazione, la relazione tra debito pubblico e prodotto interno lordo dell'Italia potrebbe, infatti, in parte diminuire anche con questo valore”. Inoltre, Horn nota come il paese abbia attualmente “un leggero avanzo commerciale”. Questa non è dunque “la combinazione esplosiva tra rapporto deficit-Pil in crescita e aumento del debito estero che ha spinto la Grecia verso l'abisso sui mercati finanziari internazionali”. Tuttavia, avverte Horn, “l'Italia è più indebitata con i propri cittadini e imprese, che potrebbero pagare le conseguenze” dell'aumento dell'espansione del deficit prevista dalla legge di stabilità. A ogni modo, “al momento non è chiaro se in futuro l'incremento del disavanzo possa restringere in maniera significativa i margini di manovra fiscale” del governo italiano. Facendo riferimento al reddito di cittadinanza, Horn spiega che “l'introduzione di una sicurezza di base” prevista dalla legge di stabilità “può rivelarsi una benedizione data la protezione sociale finora completamente inadeguata in Italia”. I destinatari del sussidio potrebbero infatti aumentare i propri consumi a vantaggio dell'economia. Inoltre, le misure adottate dal governo italiano potrebbero avere effetti positivi sull'occupazione. Tuttavia, “il resto della spesa pubblica” prevista dalla legge di bilancio è “discutibile in quanto serve essenzialmente al clientelismo” dei partiti di governo, Lega e Movimento 5 Stelle (M5S). Per esempio, dalla riduzione delle tasse si devono attendere “vantaggi economici significativi”, bensì “un ulteriore aumento di un debito già elevato”. Horn sottolinea quindi che “l'approccio del governo italiano è nella migliore delle ipotesi causa di rabbia in Europa, , non per scenari catastrofici”. I mercati finanziari “potrebbero essere tranquilli, ma non lo sono, e giustamente”. Per Horn, la ragione del nervosismo degli investitori non risiede nella “discutibile logica economica” della legge di stabilità, “ma nella sua controversa intenzione politica”. Divisa da orientamenti diametralmente opposti su più questioni, la coalizione tra Lega e M5S per Horn si è unita con la legge di stabilità in un obiettivo comune: “La lotta contro un presunto establishment che starebbe danneggiando gli interessi dei popoli” europei. In questo modo, i partiti populisti mobilitano il consenso. In tale contesto, “ci si può aspettare che il governo italiano non faccia nulla per calmare i mercati”. Al contrario, avverte Horn, Lega e M5S potrebbero “provocare ancora più panico con provocazioni sempre più violente nella retorica” contro l'Ue. In questo modo, sotto la minaccia del contagio di una crisi del debito in Italia mentre i rendimenti dei titoli di Stato aumentano e i loro prezzi diminuiscono, gli altri Stati membri dell'Eurozona “potrebbero dover negoziare con Roma sulle proposte radicali che avanza” nell'Unione europea, “per esempio riguardo all'immigrazione”. I governi degli Stati membri dell'Ue potrebbero dunque trovarsi dinnanzi alla “sgradevole scelta tra fare concessioni onerose all'Italia su diverse questioni politiche o rischiare il crollo dell'unione monetaria”. In questo senso, sostiene Horn, la strategia del governo italiano “potrebbe funzionare”. Tuttavia, per superare questo “dilemma, vi è un altro modo”. Horn spiega infatti che l'Eurogruppo potrebbe “autorizzare la Banca centrale europea (Bce), almeno in maniera temporanea ad allineare il suo programma di acquisto di titoli di Stato all'andamento tra spread e tassi di interessi dei singoli paesi”, come per esempio l'Italia. La Bce acquisterebbe, dunque, “titoli di Stato dove i tassi di interesse sono elevati, ossia in paesi considerati rischiosi dai mercati finanziari”. A ogni modo, evidenzia Horn, tali acquisti verrebbero effettuati “a condizione che la bilancia commerciale del paese non sia negativa”. In tal modo, sarebbe possibile evitare che l'incremento dei tassi di interesse “metta a repentaglio l'unione moetaria semplicemente annunciando gli acquisti di titoli di Stato da parte della Bce”. Grazie al suo avanzo commerciale, l'Italia avrebbe quindi “un debito esclusivamente interno e le conseguenze del suo aumento dovrebbero essere portate soltanto dagli italiani, rendendo inefficace il ricatto” che il governo di Lega e M5S sta attuando nei confronti dell'Ue. Per Horn, una simile iniziativa richiede “coraggio politico ed economico”, ma potrebbe “forse allontanare la miccia dalla polveriera europea”.
Leggi l’articolo della Zeit
Moscovici, potrebbero essere adottate sanzioni per legge stabilità
Berlino, 7 nov 08:36 - (Agenzia Nova) - Nel confronto sulla legge di stabilità per il 2019, la Commissione potrebbe adottare sanzioni nei confronti dell'Italia, qualora “non fosse raggiunto un accordo” tra Roma e Bruxelles. È quanto affermato ieri, 6 novembre, dal commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, secondo quanto riferito dal quotidiano tedesco “Franfkurter Allgemeine Zeitung”. In particolare, Moscovici ha dichiarato: “Sono a favore del dialogo, ma si possono applicare le sanzioni se non alla fine non giungeremo a un'intesa”. Per il commissario europeo agli Affari economici, “le regole dell'Ue devono essere rispettate”. Moscovici ha quindi aggiunto: “Non sono mai stato favorevole alle sanzioni, che sono un fallimento”. L'Italia ha tempo fino al prossimo 13 novembre per presentare a Bruxelles una nuova proposta di bilancio che recepisca i rilievi mossi dalla Commissione europea alla legge di stabilità. Qualora il provvedimento non venisse modificato, la Commissione potrebbe aprire una procedura d'infrazione per deficit eccessivo a carico dell'Italia. Tuttavia, alla riunione dell'Eurogruppo tenuta a Bruxelles il 5 novembre scorso, il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, ha fatto sapere che il governo non intende modificare la legge di stabilità.
Leggi l’articolo della Frankfurter Allgemeine Zeitung
Lo scontro tra Roma e Bruxelles va oltre i conti pubblici
Londra, 7 nov 08:36 - (Agenzia Nova) - Il quotidiano britannico "The Guardian" ospita oggi un intervento in cui Maurizio Molinari, direttore di "La Stampa" di Torino, sostiene che il braccio di ferro in corso tra l'Italia e la Commissione europea non riguarda soltanto i numeri dei conti pubblici italiani. Secondo Molinari, lo scontro affonda le sue radici nella convinzione dei partiti populisti arrivati al governo che, rivoluzionando le relazioni con l'Ue, l'Italia possa riconquistare la fiducia in se stessa, l'ottimismo ed un futuro più radioso.
Leggi l’articolo del Guardian
Salvini, pronti a dare asilo ad Asia Bibi
Londra, 7 nov 08:36 - (Agenzia Nova) - L'Italia è intervenuta nella vicenda di Asia Bibi, la donna cristiana pachistana minacciata di morte in patria, offrendole asilo. Il vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno Matteo Salvini, noto per le sue posizioni contrarie all'immigrazione, ha affermato nella giornata di ieri 6 novembre che l'Italia sta lavorando con altri paesi per aiutare Asia Bibi, a cui è vietato lasciare il Pakistan anche se il mese scorso è stata assolta dall'accusa di blasfemia dopo aver trascorso otto anni nel braccio della morte di un carcere. Nonostante l'assoluzione della Suprema Corte del Pakistan, nel paese gli islamisti chiedono che sia Asia Bibi venga giustiziata e vi sono state minacce di morte anche nei confronti dei supremi magistrati. La 47enne madre di cinque figli è ancora in carcere nel timore che se liberata possa essere aggredita. Salvini ha dichiarato: "Voglio che donne e bambini le cui vite sono a rischio possano avere un futuro sicuro, in Italia o in un altro paese occidentale e farò tutto ciò che è umanamente possibile per garantirlo" ad Asia Bibi. Il 5 novembre scorso, il marito della donna aveva chiesto all'Italia di intervenire e lo stesso aveva fatto l'avvocato di Asia Bibi, che nei giorni scorsi è fuggito dal Pakistan temendo per la propria vita. "Ci sono molti italiani in Pakistan e dobbiamo stare attenti a cosa diciamo", ha affermato Salvini, aggiungendo: "Non è ammissibile che nel 2018 qualcuno possa rischiare la vita per una ipotesi di blasfemia". Riferendo della vicenda, il quotidiano britannico "The Times" ricorda che Salvini ha spesso criticato l'Islam. A febbraio scorso, il leader della Lega dichiarò che "il problema con l'Islam è il fatto che sia una legge e non una religione e che in nome di Dio impone una dottrina secondo me incompatibile con i nostri valori, i nostri diritti e le nostre libertà".
Leggi l’articolo del Times
Toninelli quantifica in 3 miliardi di euro i danni causati dal maltempo
Madrid, 7 nov 08:36 - (Agenzia Nova) - Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha quantificato in 3 miliardi di euro i danni causati dalla violenta ondata di maltempo che ha colpito l’Italia nell’ultima settimana, causando 30 vittime. Lo riferisce il quotidiano spagnolo “La Vanguardia”, aggiungendo che il governo sta valutando la possibilità di chiedere l’attivazione del Fondo di solidarietà dell'Unione europea per i disastri naturali. Intanto, undici regioni - Veneto, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia, Lazio, Sardegna, Calabria, Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia e Trentino Alto Adige - hanno già proclamato lo stato di emergenza per le inondazioni e le frane che hanno messo in ginocchio i rispettivi territori. Toninelli ha anche annunciato la nomina di un commissario straordinario per la gestione dell'emergenza, che continua in molte di queste regioni. Alla fine di questa settimana sarà celebrato un Consiglio straordinario dei ministri per affrontare la situazione e assicurare i primi fondi per aiutare le località più colpite.
Leggi l’articolo della Vanguardia
Italia: indice dei direttori degli acquisti crolla ai minimi dal 2013
Londra, 7 nov 08:36 - (Agenzia Nova) - Le imprese italiane lanciano un segnale di allarme: l'indice dei direttori degli acquisti (Pmi) dei settori dell'industria e dei servizi nel mese di ottobre è sceso a 49,3, il livello più basso dal novembre 2013. Lo riferisce il quotidiano britannico "Financial Times", ricordando che nell'indice Pmi la barra dei 50 punti separa una situazione di crescita da una di contrazione dell'economia. I dati che erano stati diffusi la scorsa settimana dall'Istituto nazionale di statistica (Istat) già avevano mostrato come la crescita dell'economia italiana nel terzo trimestre dell'anno si sia fermata, soprattutto nel settore manifatturiero. Tuttavia, l'indice Pmi pubblicato ieri, 6 novembre, dall'istituto di ricerca Ihs Markit mostra che la frenata ora coinvolge anche il settore dei servizi, precipitato di 53,3 punti di settembre è precipitato a 49,2 punti in ottobre. Si tratta della prima contrazione delle attività da oltre due anni e del livello più basso registrato dal settembre 2014. Il risultato, ricorda il quotidiano il "Financial Times", è nettamente peggiore delle aspettative. Secondo un sondaggio effettuato nei giorni scorsi, gli economisti si attendevano in ottobre un indice Pmi a 52 punti; comunque in calo rispetto ai 52,4 punti di settembre. Secondo l'istituto Ihs Markit, il settore dei servizi italiano soffre in particolare per la contrazione dei margini di profitto provocata dall'effetto combinato di nove mesi consecutivi di diminuzione dei prezzi di vendita e dall'aumento dei costi di produzione. A tutto ciò si aggiunge, secondo i manager delle aziende italiane, la difficoltà di trovare personale qualificato per sostituire i dipendenti andati in pensione. Vi è poi da considerare che gli aggiornamenti dei processi produttivi grazie alle nuove tecnologie hanno ridotto la forza lavoro. Tutto ciò ha tra l'altro significato che il livello di occupazione nel settore dei servizi è sceso al minimo da 14 mesi. "La tendenza più preoccupante", afferma l'economista David Owen di Ihs Markit, "è quella che riguarda il calo dei prezzi di vendita: con l'aumento dei costi e la domanda che si riduce verso la stagnazione, le aziende saranno probabilmente costrette a limare i loro listini per assicurarsi nuove commesse". Gli ultimi dati, conclude l'analisi dell'istituto di ricerca Ihs Markit, "fanno temere che la situazione economica dell'Italia non migliorerà affatto nell'ultimo trimestre di quest'anno".
Leggi l’articolo del Financial Times
PANORAMA INTERNAZIONALE
Eni e Lukoil si scambiano quote di partecipazione sull’esplorazione delle acque del Messico
Madrid, 7 nov 08:36 - (Agenzia Nova) - La compagnia petrolifera Eni ha firmato un accordo con la russa Lukoil per lo scambio delle quote di partecipazione di tre licenze esplorative nelle acque del Messico. Secondo i termini dell'accordo, il colosso italiano dovrà trasferire il 20 per cento alla compagnia petrolifera russa in due aree e ottenere il 40 per cento nella terza. L'obiettivo, ha affermato Eni in un comunicato rilanciato dalla “Vanguardia”, è "diversificare i rischi di esplorazione, accedere a maggiori opportunità e aumentare le sinergie operative", tenendo conto della vicinanza delle tre aree. L'accordo è soggetto all'approvazione delle autorità messicane.
Leggi l’articolo della Vanguardia