In bocca al lupo a Lilli & C., la colleganza è odio vigilante

Redazione

    Al dir - Se non si svegliano a eleggere ’sti due, potremmo mandare boots on the ground anche in Parlamento.
    Maurizio Crippa

     

    Al direttore - Vedo che la grande stampa, chiamiamola così, liquida con una “breve” l’improvviso malore che ha impedito a Lilli Gruber di andare in onda lunedì sera con il suo “Otto e mezzo”, fiore all’occhiello de La7. Un uccellino solitamente bene informato mi dice che le cose sarebbero andate diversamente. Lilli non è andata in onda per protesta contro l’invadenza di Giovanni Floris. Il neo acquisto di Urbano Cairo aveva invitato in studio alle 19,40 (orario che è anche il titolo del suo programmino serale) la ministra Stefania Giannini per commentare l’apertura dell’anno scolastico. Di fatto, con quell’invito, Floris aveva bruciato “Otto e mezzo” che, alle 20,30 avrebbe voluto affrontare lo stesso tema, cioè la riforma della scuola. Questo grave affronto la Gruber non lo ha sopportato. E ha dato forfait. Non solo. In un colloquio avuto a caldo con l’editore avrebbe fatto pesare la forza dei suoi ascolti (viaggia sopra il 5 per cento, mentre Floris, nella fascia quotidiana, non riesce a scavalcare il 2) e avrebbe anche paventato la possibilità di trasferirsi, con armi e bagagli, a Rai3 il cui direttore, a quanto si dice, la corteggia da tempo. Sembra che, nel corso della telefonata con Cairo, sarebbe stata sottolineata la dabbenaggine di avere chiamato il programma “19.40”, ricalcando in maniera pigra e ripetitiva, il modulo di “Otto e mezzo”. Ma il programma della Gruber era stato chiamato così, mi pare da lei, al debutto, perché richiamava il grande Fellini, orario a parte. E questo Floris avrebbe dovuto saperlo.
    Vittorio De Dominicis

     

    In bocca al lupo a Lilli, a Giovanni e a Urbano. D’altra parte, lo diceva mi pare Leo Longanesi, la colleganza è “odio vigilante”.

     

    Al direttore - Leggo sul Foglietto quotidiano: “Mistero Turchia”. Non c’è e non è mai esistito un mistero Turchia da quando Erdogan è primo ministro e ora presidente della Turchia. 1)Durante la guerra contro Saddam rifiutò l’uso dello spazio aereo agli americani. 2) Ha sostenuto e sostiene Hamas che vuole distruggere Israele. 3) Nega da buon musulmano il genocidio di un milione e mezzo di armeni (1914). 4) Chiama Israele stato nazista. 5) Lentamente sta imponendo la sharia soprattutto nei riguardi delle donne. 6) Il sostegno all’Is dura da molto. Adesso è diventato pubblico perché pensa che un forte Is potrà essere utile in un futuro non lontano quando saranno maturate le condizioni per realizzare il suo dichiarato e gridato fine: conquistare l’Europa, obiettivo che lanciò quando divenne per la prima volta primo ministro.
    Da allora l’invasione musulmana dell”Europa (usando la soft jihad, quella che gli illusi europei chiamano migrazione e rifugiati) ha aumentato di moltissimo la popolazione musulmana la quale sostiene Is. Inoltre in Germania c’è una forte popolazione turca alla quale Erdogan ha ordinato di non integrarsi con i tedeschi (come ricorderà, la Merkel fu molto irritata ma come tutti gli illusi e codardi leader europei non prese nessun provvedimento). Nonostante Kerry patetico inefficiente e incapace di capire la mentalità musulmana, Obama ha fatto un piccolo passo avanti nel riconoscere la natura islamica del nemico: costretto dalla realtà a dichiarare di voler distruggere The Islamic State. Finalmente superando la falsa e misleading “War on Terror” del brainless Bush che voleva proteggere l’Arabia Saudita e i musulmani dalla presa di coscienza degli americani della natura islamica del nemico che li terrorizzava. Una domanda da farsi è: che ci fa la Turchia nemica dichiarata per natura e per politica nella Nato, e cosa si può fare per finalmente fare uscire dalle loro illusioni i leader dell’Europa e della Nato? Quando capiranno che la Turchia di Erdogan non è più la Turchia di Ataturk, membro fondatore della Nato, ma l’opposto?

    Franco Zerlenga

     

    Tutto perfetto. Tranne l’idea bizzarra che Bush sia stato amico degli islamisti e Obama loro fiero avversario.

     

    Al direttore - E noi, golosoni, a gustarci in tv la laboriosa impiccagione di Saddam…
    Pasquale Squitieri