Il trench coat di Landini, mrs. Scargill e il sottogola mancante

Redazione

    Al direttore - Mi sa tanto che se a “Ballarò” mettessero la Giannini in topless, farebbe più ascolti del monoscopio di Giannini.
    Maurizio Crippa

     

    Al direttore - Chiedo aiuto ai foglianti per decrittare cosa c’è dietro al cambio di look di Landini alla manifestazione di Milano: è contro Renzi o è una presa di distanza dalla Camusso? Ha guidato il corteo avvolto in un trench molto chic (dizione esatta trench coat, cappotto di trincea, quindi all’apparenza guerresco, però trincea come difesa o come attacco?). Delle tre tipologie cinematografiche classiche del trench, Humphrey Bogart, Peter Falk, Peter Sellers, mi pareva più ispirato alla Pantera Rosa. Fossi in Renzi non mi preoccuperei, non aveva neppure il “sottogola” da combattimento.
    Riccardo Ruggeri

     

    Uno che dice “occupazione delle fabbriche” senza ridere dovrebbe preoccupare i suoi. Signora mia, non ci sono più i sindacalisti di una volta. 

     

    Al direttore - Ma se Renzi è come Margaret Thatcher, Camusso è come Arthur Scargill? Mi faccio la domanda e mi do la risposta: sì.
    Michele Magno

     

    Al direttore - Solo lo scorso febbraio la giunta delle elezioni e delle immunità del Senato dava il via libera all’uso delle intercettazioni del senatore Denis Verdini. Il quale in aula segnalava il rischio di creare un “fastidioso” precedente: i magistrati dapprima intercettano illegalmente e poi richiedono autorizzazione ex post. Le sue parole caddero inascoltate e l’Aula confermò il parere della Giunta. Adesso la stessa Giunta, Pd compatto, boccia la richiesta togata di utilizzare le conversazioni by phone del senatore Ncd Azzollini. Il relatore dem Casson si sospende dal gruppo per protesta. Il che, essendo lui un magistrato, non desta stupore. Ma il Pd? Perché il Pd cambia idea? Verdini sì, Azzollini no. Forse, per dirla debortolianamente, è “lo stantio odore di massoneria” a influenzare il voto. Non certo il fatto che Ncd sia alleatissimo di governo, e che ormai garanzie e prerogative parlamentari al cospetto dei giudici siano piegate agli accordicchi di partito e alle convenienze contingenti.
    Annalisa Chirico

     

    Al direttore - Il prossimo 28 ottobre vivremo  la “Giornata  dell’umiliazione della Repubblica democratica’’. Il Quirinale  sarà collegato in diretta con un carcere di massima sicurezza dove dei mafiosi pluriomicidi assisteranno, in un contraddittorio di fatto, alla deposizione del capo dello stato in un processo che neppure sarebbe dovuto iniziare. E’ legittimo il dubbio che si voglia commemorare, in un modo originale, la Marcia su Roma (e dintorni) del 1922?
    Giuliano Cazzola

     

    Napolitano ha difeso le prerogative della carica in modo puntuale e decente. Sarebbe ora indecente se insozzassero il Quirinale a quel modo, per mascariare un presidente politicamente e istituzionalmente indiscutibile, specie quando si parli di contrasto alla criminalità organizzata.

     

    Al direttore - Arriveranno ad arrestarsi tra loro…
    Frank Cimini

     

    Al direttore - “Fuga zapateriana”, come chiama Meotti l’atteggiamento dell’occidente, è troppo politicamente corretto. A questo punto la doppia morale degli antisemiti occidentali, che non si curano neppure più di nascondersi dietro la vecchia ipocrisia della contestazione al governo israeliano, è completamente identificata con la complicità più o meno passiva di milioni di tedeschi allo sterminio nazista. Per chiudere il cerchio, l’ennesimo nella Storia, manca solo che riescano finalmente a lasciare costruire l’atomica iraniana.
    Guido Valota

     

    Al direttore - Che pensa di Alfano sulle trascrizioni dei  matrimoni esteri dei gay? Ho visto che Vincino lo sfotticchia parecchio.
    Gabriele Assignani

     

    Annullare via prefetto un atto illegale, di pura propaganda, mi sembra il minimo. Purtroppo sui gesti di ordinaria conformità legale, di buon senso, specie quando riguardino materie delicate come i diritti delle persone, dovrebbe vigilare il prestigio personale e istituzionale, il riconoscimento di valore e di sensibilità che tocca a chi nella vita pubblica ha idee e il coraggio per difenderle. Da questo punto di vista Alfano, che pure è un bravocristo, è in situazione difettosa, in sospetto di ministerialismo e strumentalismo.