Quando il processo-bufala sarà nullo si capirà che non aveva alcun senso

Redazione

    Al direttore - Se Sabina Guzzanti fosse stata almeno Corrado, il tweet sarebbe uscito così: “Solidarietà a Riina e Bagarella. Non scordatevi l’amici! V’abbiamo portato l’acqua co’ l’orecchie!”.
    Maurizio Crippa

     

    Al direttore - Il processo sulla molto presunta trattativa rischia di essere dichiarato nullo dopo che i giudici hanno deciso per l’assenza degli imputati… Rischia… Ma succederà eventualmente tra qualche anno, quando sarà impossibile rifare tutto, causa il trascorrere del tempo, e l’inevitabile decesso di molti dei protagonisti già ora in età avanzata… E poi quando sarà, fregherà nulla a nessuno. E così sia. Io resto convinto che il processo non avrebbe dovuto nemmeno iniziare. Ma viviamo in una repubblica penale.
    Frank Cimini

     

    Al direttore - Se noialtri venti-trentenni fossimo intelligenti, ma proprio un minimo, scenderemmo in strada stringendo tra le mani un lenzuolo con su scritto: “L’art. 18 è una puttanata pazzesca!”. Invece restiamo succubi degli Iscritti, della generazione arrugginita, delle Camusso e dei Landini, dei diritti sventolati come unico vangelo possibile, di un mondo che non c’è più; e ci meritiamo tutta l’incertezza del presente.
    Jori Cherubini

     

    Adesso non esageriamo, lo Statuto ebbe i suoi meriti, capisco la deriva successiva e il suo smarrimento, ma vorrei le esequie di una pagina solidaristica invecchiata, non un fuoco entusiasta e purificatore.

     

    Al direttore - Eminenza, ma allora noi cattolici praticanti, coniugi che hanno cercato di vivere castamente il fidanzamento, che cercano di praticare la castità matrimoniale ricorrendo, tutt’al più (studiando “Amore e responsabilità” di Giovanni Paolo II, per esempio) ai metodi naturali, che sono fedeli al proprio coniuge, che cercano di trasmettere gli stessi ideali ai figli, che vogliono comunicare nei corsi per fidanzati la bellezza della famiglia e della sessualità cristianamente intesa: tutti noi, siamo – e siamo sempre stati – dei coglioni? Con rispetto parlando, ovviamente.
    Giovanni De Marchi

     

    Al direttore - Il ridicolo, ormai, non ha più limiti. In Australia, lo sponsor di un teatro lirico ha vietato che si rappresentasse la “Carmen” di Bizet (capolavoro assoluto) perché in scena andrebbe una fabbrica di sigari e sigarette e qualcuno in scena dovrebbe fumare. Trionfo penoso del “politicamente corretto”! Ma un rimedio ci sarebbe, vista la fantasia di certi registi: si potrebbe sostituire la fabbrica di sigarette con una fabbrica di preservativi. In questo caso lo sponsor politicamente corretto obbligherebbe la rappresentazione della equivoca Carmen. E tutti tornerebbero a casa felici e contenti.
    Giuseppe Zola

     

    Al direttore - Dall’Australia giungono notizie preoccupanti per C. Y. Leung. Pare infatti che il capo dell’esecutivo di Hong Kong si sia intascato una tangente di quattro milioni di euro per favorire investimenti di un gruppo australiano. Le ultime mazzette sarebbero arrivate anche dopo la sua elezione. Una bella tegola per chi s’era candidato con una piattaforma anticorruzione ma, forse, un’occasione per farsi da parte dopo quanto accaduto a Hong Kong recentemente. In questi casi si dice “lasciamo che la giustizia faccia il suo corso”, spero però che, alla fine, si possa anche gridare “c’è un giudice a Hong Kong”. Io resto ottimista.
    Marco Perduca

     

    Al direttore - L’articolo di Meotti “Gaza e i bambini sono lontani” sul Foglio di mercoledì è  molto bello, scritto con passione e lucido nell’analisi dei fatti. Non vedo come si potrebbe contestare ciò che scrive in relazione alla guerra difensiva di Israele contro Hamas e a quanto sta accadendo in Iraq e in Siria con l’Isis. L’ipocrisia, la debolezza, le contraddizioni della politica europea e americana  sono sotto gli occhi di chi vuol vedere e non volge la testa dall’altra parte. Lo scritto di Meotti è un esempio di bel giornalismo.
    Pasquale Ciaccio

     

    Al direttore - Corradino Mineo minaccia di ritirarsi nel Gruppo misto, e intanto elogia Walter Tocci, senatore Pd pronto a dimettersi per lesa dignità politica. Il Jobs Act non saprei, ma certo Renzi la sinistra la sta sistemando.
    Franco Amminino