Uno vota Tsipras, l'altro scomunica i vescovi: bè, buon anno

Redazione

    Al direttore - Difficile capire chi ha picchiato donne e bambini. Se avessero tirato l’acido, era chiaro che erano della Lista Tremonti.
    Maurizio Crippa

     

    Al direttore - Nella conferenza stampa di fine anno Renzi ha sottolineato che Forza Italia non può prescindere da Berlusconi. Adesso lo avranno capito tutti? Anche Fitto?
    Roberto Carletti

     

    Al direttore - Una domanda a Langone che se la prende con i passeggeri del traghetto Norman Atlantic che picchiavano le donne pur di saltare la coda dei soccorsi, perché  erano “turchi, iracheni, pachistani, e quindi maomettani o comunque coerenti col Corano che insegna a considerare la donna un essere inferiore, una cosa, un punching ball”. Insomma, rinnegatori coranici dell’ideale cavalleresco “Prima le donne e i bambini”, ossia “dall’incontro fecondo tra Cristo e Marte”. Tesi affascinante, ma allora, che ci faceva sui cinturoni dei soldati dei Fürhrer la scritta “Gott mit uns”?
    Luigi Santambrogio

     

    Al direttore - Questa Comunità europea ammantata dalle regole non finisce qui. Non dico di votare Tsipras, ma certo la voglia di rovesciare il tavolo è fortissima. Abbiamo stretto una alleanza con dei pazzi che ci portano all’ennesimo conflitto europeo.
    Claudio Baleani

     

    Al direttore - Che l’inchiesta “Mafia Capitale” sia una grande bufala è ormai fuori discussione. Negare a un imputato il diritto alla difesa, sottoporlo a un regime carcerario inumano, contrario alla Carta dei diritti dell’uomo e agli articoli 3, 24, 111, 113 della “Costituzione più bella del mondo” è sadismo, solo sadismo. Tutto ciò mi conferma nella convinzione che sia stato il Divino Marchese il vero profeta dei nostri tempi. Di De Sade abbiamo appena “festeggiato” il bicentenario della morte. Foucault diceva che ogni duecento anni i criteri e i parametri di giudizio cambiano radicalmente. Speriamo. Comunque: meno male che Annalisa c’è. Ciò che permette di andare avanti nella vita è scorgere ogni tanto dei barlumi di verità.
    Carlo Schieppati

     

    Al direttore - Leggo che l’ex Presidente dei Presidenti, intendo dire il prof. Prodi Romano è in corsa per sostituire Napolitano Giorgio, già del Pci e oggi ancora in carica, ma per poco. Che dire? Siamo tristi, affranti, disperati, presi dallo sconforto? Tutto questo insieme: certo non siamo felici, per molti di noi sarà l’ennesimo colpo basso. Che fare? Poco o niente. Dopo aver schifato quelli che ci dovrebbero rappresentare e lo potrebbero eleggere (speriamo proprio di no, meglio Rodotà, la Bonino o la Finocchiaro, e ho detto tutto) mi dicono che non si può nemmeno rinunciare, per 7 anni, durata del suo eventuale mandato, alla cittadinanza italiana: come dire…
    Leopoldo Chiappini

     

    Al direttore - Le scrivo per chiedere il suo parere in merito ad alcune riprovazioni sulla legge di stabilità. La prima concerne il giudizio di un lettore, il quale ha fatto notare che un reddito di 36 mila euro annui di un nucleo familiare di due lavoratori lombardi è considerato benestante, e come tale viene assoggettato al ticket sanitario, mentre per la legge di stabilità due coniugi con stipendi di complessivi 48 mila euro sono bisognosi e beneficiano del bonus individuale da 80 euro. Analogo rilievo è stato mosso dal Forum delle associazioni familiari, che ha manifestato la propria insoddisfazione sul bonus a base individuale, osservando che il bonus a base familiare avrebbe generato “ben maggiore equità”. A mia volta noto che il bonus modulato sul numero dei figli avrebbe potuto raggiungere anche il suo scopo primario, che è quello di stimolare gli acquisti che sono in funzione del numero dei figli.
    Bruno Mardegan

     

    Al direttore - Ecco un vescovo che andrebbe immediatamente ridotto allo stato laicale, come di fatto Bonny è al di là di carica ricoperta nell’ordine gerarchico e paramenti indossati come abiti di lavoro. Ciò che dice di tre papi, uno dei quali santo e un altro beato a opera dell’attuale Pontefice, dipinti come ostacoli alla diffusione del messaggio evangelico così autenticamente da Bonny interpretato appellandosi – quando mai, eh? – all’autorità del Concilio. Di questi pastori, conformi allo spirito del Concilio permanente dei tempi e dei media, si può fare a meno.
     Andrea Calcagno