Ma quello è il voto di scambio di Grillo! Inutile sermone della Cei
Al direttore - Nelle cronache e nei commenti, come era prevedibile, sembra prevalere una questione di avvocati (Coppi e Ghedini). Ma la questione riguarda soprattutto i giudici: ancora una volta negli ultimi trent’anni la Cassazione ha saputo resistere più e meglio della Corte costituzionale all’onda procellosa del moralismo di massa. Si voleva schiodare la Cassazione dal proprio ruolo e dalle proprie funzioni di giudice del diritto, per configurarne una sorta di nuova sede di apprezzamento del fatto. Non ci si è riusciti mentre è sempre facile indurre la Corte costituzionale a improvvisarsi legislatore, ben al di là di quanto dovrebbe. Del resto, alla Costituente, furono soltanto i liberali e a suo modo l’allora ministro della Giustizia Togliatti a diffidare della Corte costituzionale e a preferirle nuovi orizzonti per la vecchia Cassazione.
Luigi Compagna
Al direttore - Tra gli atti dell’inchiesta su Bossetti accusato dell’omicidio di Yara i signori della procura di Bergamo hanno inserito anche le pagelle dei figli da dove si apprende che uno va bene a scuola, l’altro va male e il terzo così così. E c’è un verbale di interrogatorio in cui i magistrati chiedono all’indagato ragioni del regalo di un iPad al figlio che ha problemi a scuola. Papà Bossetti risponde che per i figli si fa di tutto. Che cosa abbia a che fare tutto ciò con l’omicidio della ragazza non si sa. E una perizia psichiatrica per i pm? O sarebbe un attacco all’autonomia e all’indipendenza della magistratura?
Frank Cimini
Al direttore - “Il dato morale è un altro” sostiene la Cei a proposito dell’assoluzione di Berlusconi al processo Ruby. Repubblica.it titola soddisfatta “I vescovi gelano Berlusconi”; ma, a ben vedere, che reati e peccati siano su due piani irrimediabilmente diversi è una tesi da sempre cara a coloro che in questi anni si sono spesi in difesa del Cav., al netto di quella frangia minoritaria di ultras fedeli alla versione delle “cene galanti”. Sul rapporto Berlusconi-morale cattolica, mi torna in mente una brillante risposta di Sacconi, che alla domanda capziosa del giornalista replicò ricordando il costante impegno del Cav. in favore di una legislazione sulle tematiche etiche pienamente concorde con i desiderata vaticani. Per un uomo politico, meglio il bunga bunga in privato del laicismo in pubblico.
Daniele Montani
Da un pezzo grosso della Cei, dopo quello che è successo in questi anni attorno al caso Ruby, mi sarei aspettato, più che un banale sermone sulla morale, un sermone su quello che significa vivere in uno stato dove si confondono i peccati con i reati. E se c’è qualcuno a cui oggi sarebbe il caso di fare la morale, quel qualcuno, più che Berlusconi, coincide con chi prova a imporre la dittatura del processo mediatico.
Al direttore - Sono una fedele lettrice del Foglio dal tempo di Giuliano Ferrara. La ringrazio per aver menzionato il libro di Weiss “Inside the army of terror” e la pericolosità sottovalutata di Assad, come ha scritto Daniele Raineri. Cortesemente vorrei aggiungere i gravi errori commessi da Tzipi Livni. Difendo Israele date le mie origini ebraiche, ma in questo vorrei evidenziare decisioni deleterie fatte durante la seconda guerra del Libano. Infatti a quel tempo Tzipi Livni era ministro degli Esteri e fu l’artefice della risoluzione 1701 che permetteva all’arsenale militare di Hezbollah di rafforzarsi con un maggior numero di missili. La reazione di Tzipi fu molto strana in quanto invece di rimanere silenziosa difese a spada tratta l’articolo 1701 e ora si pagano le conseguenze di quegli errori. Quindi in questa polveriera ci sono da ambo le parti decisioni che hanno acceso una miccia che può esplodere improvvisamente. Gli arabi si augurano che vincano Tzipi e Herzog poiché sono disposti a cedere. La sinistra israeliana si è focalizzata solo sul problema sociale mettendo in secondo piano il pericolo dell’Iran già presente a Gaza, in Libano, in Siria, e nello Yemen e ora in Iraq. La sinistra teme di perdere l’alleanza americana che sta però mettendo in serio pericolo l’esistenza d’Israele con la disastrosa politica di Obama. Bisogna conoscere l’arabo per seguire i canali televisivi trasmessi in tutta Europa soprattutto in Belgio la centrale dei terroristi, infatti il maggior numero di combattenti viene dal Belgio.
Maria Wolf
Vale la lezione di Benjamin Netanyahu: quando si tratta di Iran e Stato islamico, il nemico del tuo nemico è il tuo nemico. E quando si parla di Nasrallah, il leader di Hezbollah, il capo dei terroristi alleati dell’Iran, bisogna ricordare cosa dice Nasrallah su Israele: se tutti gli ebrei si riunissero in Israele, ci toglierebbero il disturbo di andarli a prendere in giro per il mondo. Ecco. Le coordinate politiche sono queste e le prossime elezioni in Israele non penso che ci daranno delusioni.
Al direttore - Se gli ottanta euro di Renzi sono un voto di scambio (Grillo dixit), i 780 euro del reddito di cittadinanza del M5S (Di Maio confirmavit) sono pari – se so fare di conto – a quasi dieci voti di scambio. Sempre esagerati, questi pentastellati.
Michele Magno


Il Foglio sportivo - in corpore sano
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