Israele, i titoli e noi. Come evitare che dopo Marino ci sia un altro Marino

Redazione

    Al direttore - Si continua a leggere e rileggere che il prof. Ignazio Marino, ex sindaco di Roma, ha versato nelle casse del comune la somma di euro 19.704, “erroneamente” prelevata con la carta di credito, che andava utilizzata solo per scopi istituzionali. Questo ostentato ripetere il gesto sembra quasi… un merito e una virtù: ha restituito fino all’ultimo centesimo! Ma scusate, non erano soldi pubblici finiti in spese private? O per cose del genere non ci si dovrebbe nascondere e non rendere pubblico il gesto? Non si capisce più in che mondo viviamo. Ora la restituzione è un vanto? Professore, continuo a scrivere di Lei che è un ottimo chirurgo e professionista, ma lasci stare la politica e quanti di coloro che, da politicanti, la consigliano buttandola nel baratro! Ascolti, torni ai suoi studi, lasci stare i partiti, le liste civiche, i movimenti che l’appoggiano. Questi le appoggiano dietro una mano e la buttano nel burrone, non la salvano. Il suo mondo è lo studio, la sala operatoria, i pazienti. Noi siamo un altro tipo di pazienti, ma abbiamo un limite di rispetto e sopportazione e oltre questo… mi capisce?
    Leopoldo Chiappini

     

    Continuare a parlare di scontrini è il modo migliore per non capire cosa è successo a Roma. Marino non è stato cacciato via per uno scontrino. Marino è stato cacciato via perché è stato un sindaco irresponsabile. E la “rottura con la città”, a cui ha fatto riferimento Renzi domenica sera da Fazio, è una rottura che prima o poi andrebbe spiegata, anche per trovare un modo per evitare che gli elettori di Marino, dopo Marino, scelgano un altro clone di Marino.

     

    Al direttore - Leggendo i titoli di questi giorni sembra che a proclamare l’intifada sia stato Israele. Tv, giornali, abbindolati, sedotti e adagiati alla propaganda islamica. Basti vedere le foto. Quasi sempre vengono mostrati cadaveri avvoltolati in kefiah e parentado in lacrime; più difficile scorgere le vittime dell’altra parte. Eppure i palestinesi uccisi – quando non sono scudi umani (antica usanza di Hamas) – sono soprattutto attentatori. Gli israeliani accoltellati quasi sempre civili; “colpevoli” di appartenere allo Stato ebraico, di essere ebrei. Una “colpa” che somiglia a una condanna a morte.
    Jori Cherubini

     

    Il disinteresse dell’occidente nei confronti di Israele è da sempre una spia perfetta per capire il disinteresse dell’occidente verso se stesso. E quella spia, dopo l’accordo sul nucleare iraniano, da qualche tempo ha cominciato ad accendersi sempre con maggiore frequenza, purtroppo.

     

    Al direttore - Continuo a sentir paragonare l’annessione della Crimea alla Russia ai più disparati misfatti della storia, dall’invasione nazista della Polonia all’invasione irachena del Kuwait. Chiedo a chi forma questi paragoni di ricordarmi quando polacchi e kuwaitiani hanno partecipato a un referendum in cui il 95 per cento di loro ha chiesto di entrare nell’area di influenza degli invasori. Scusate ma una domanda devo farvela: perché continuate a crederci incapaci di valutare differenti eventi storici nei loro contesti (è questo che ci insegnate si debba fare, o no?), perché continuate a crederci smemorati (educato eufemismo)?
    Roberto Bellia

     

    Al direttore - In merito al suo editoriale di lunedì sul Nazareno romano io penso che la sua idea per scongiurare un Gribbels pupone romano potrebbe non bastare visto lo scellerato e autolesionista elettorato romano. Dopo il doppio governo di Alemanno (destra) e Marino (sinistra) che si sono giocati i romani ora potrebbero rispondere con il classico voto di protesta (vedi Parma come già lei ha accostato).
    Roberto Carletti