Dal quattro dicembre è nata una nuova egemonia: l'Italia del Noe

Redazione

Al direttore - Dal 4 dicembre è sempre lì, l’Italia del Noe.

Giuseppe De Filippi

 

Curiosa questa magistratura: quando gli indagati sono i politici, i politici devono dimettersi seduta stante e andare in giro con il cilicio. Quando gli indagati lavorano a contatto con le procure, i magistrati non chiedono agli indagati di farsi da parte, ma riscoprono improvvisamente la bellezza dell’essere garantisti. Loro e i giornalisti amici al servizio delle procure,

 

Al direttore - Gigino Di Maio: “25 anni fa, c’erano le mazzette: pagavi e ottenevi l’appaltone: era Tangentopoli. Oggi c’è Renzopoli”. Esimio don Gigino, se lei, Grillo e i virgulti Imposimato e Zagrebelsky aspirate a governare il paese, non potete presentarvi come i campioni, duri e puri, del rinnovamento, usando la via giudiziaria, per regolare conti politici, e con il volto di una forza astiosa e vendicativa. Proprio alla luce delle vicende, tragiche, di 25 anni fa, e dei danni, inferti alla politica e alla giustizia, il paese non può permetterselo. Né si possono tollerare i veleni, i dossier, l’utilizzazione, a fini politici, di settori delle forze dell’ordine : il ritorno, insomma, alla Prima Repubblica. Un movimento, veramente nuovo, non deve “tifare” a favore di una toga e di un ufficiale dei carabinieri, allo scopo di utilizzarne le indagini, anche quelle farlocche, contro il “principale esponente dello schieramento avversario”, come direbbe Veltroni. Ma deve contribuire a diradare le ombre, che incombono, da sempre, sui rapporti tra lo stato democratico, da una parte, e le forze dell’anti-stato e i servizi deviati, dall’altra. E’ salutare la competizione politica. Sarebbe pericolosa, invece, la guerra tra quelli, che venivano definiti i “corpi separati dello stato” e che si muovono, pericolosamente, pescando nel torbido, in primis nelle fasi di maggiore tensione e di incertezza istituzionale, come l’attuale.

Pietro Mancini

 

Al direttore - Più che di cultura del sospetto, parlerei di cultura dell’odio nei confronti degli antagonisti politici. L’opinione pubblica, quella che non desidera vaccinarsi contro la repubblica giudiziaria , nutre un odio comprovato, del quale si potrebbe indagare quali sono le origini, verso di loro. Qualsiasi mezzo è utile per distruggerli, togliere loro ogni potere reale o supposto. Se poi, come spesso accade , le procure ti danno una mano, siano le benvenute.

Lorenzo Lodigiani

 

Al direttore - Il cretino collettivo, innocente ma spesso supponente anche se semianalfabeta o forse proprio per quello, convinto ormai di sapere tutto ciò che occorre per partorire giudizi, è il suddito ideale di codeste élite degenerate, che hanno a loro disposizione formidabili mezzi di persuasione e d'inganno. Gli antichi philosophes parlavano a un ristretto numero di persone, e se si volevano smuovere le masse per i propri fini bisognava sgolarsi nelle piazze e nei crocicchi. Ben altra fatica rispetto allo star seduti davanti ad un computer avendo davanti una piazza smisurata.

Mario Mauro

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