La fogliata del sabato
VITA IN FAMIGLIA
Akhil Sharma
Einaudi, 178 pp., 19 euro
Se è vero che la maggior parte dei legami familiari e affettivi non è esente dai sensi di colpa, è anche vero che il senso di colpa è un sentimento, o meglio, un risentimento talmente forte da smuovere le montagne. E’ ciò che accade ad Ayai, giovane voce narrante di questo romanzo, che porta addosso senso di colpa e tristezza “come abiti ancora umidi di bucato”. La sua famiglia, alla fine degli anni Settanta, emigra dall’India negli Stati Uniti. Ayai e suo fratello scoprono ascensori, supermercati, acqua calda, corrente e televisione che trasmette dalla mattina alla sera. E proprio quando incominciano a pensare che l’America sia come in Love Boat (“Decisi che dopo il matrimonio sarei stato molto serio, e il mio silenzio avrebbe causato incomprensioni fra me e mia moglie. Avremmo litigato e poi fatto la pace e ci saremmo baciati. E sarebbe stato in costume da bagno azzurro mentre ci baciavamo”), la loro nuova vita si interrompe. Birju, il fratello maggiore, quello intelligente e più promettente negli studi, ha un grave incidente dal quale esce con danni cerebrali permanenti. In tre minuti si trasforma di nuovo la vita dell’intera famiglia. Gli anni passano e le medicine non possono fare molto: “Il fatto che non fosse cambiato nulla, che Birju continuasse a stare come stava, che noi continuassimo ad avere bisogno che lui stesse bene per stare bene a nostra volta, mi faceva sentire in trappola e lentamente stritolato”. LEGGI LA RECENSIONE COMPLETA
Leonardo Campus
I SEI GIORNI CHE SCONVOLSERO IL MONDO
Le Monnier, 546 pp., 28 euro
In effetti, aveva ragione John Lewis Gaddis, quando quasi vent’anni fa, si chiedeva cosa ci fosse di nuovo da dire sulla crisi dei missili di Cuba, momento topico della storia novecentesca nel quale il mondo fu a un passo dallo scivolare nell’abisso per mai più riprendersi. Eppure, qualcosa di nuovo da dire (e da scrivere) c’è: basta cambiare prospettiva, mettendo in risalto il carattere eminentemente globale della crisi ed evidenziando la sua dimensione socio-culturale, fino a oggi poco o per nulla presa in considerazione dalle decine di storici che si sono gettati a capofitto sulla vicenda. Tentativo ardito, perché il rischio di ripetere quanto già letto è alto, costante più o meno ineluttabile nel lavoro dello storico che va a rispolverare carte già cento e più volte lette dagli studiosi. Eppure, la scommessa va a segno, dopo sette anni di indagine. Lo certifica anche John L. Harper, eminentissimo della materia (professore di Politica estera americana alla Johns Hopkins University), nella sua prefazione: “Questo studio mostra la crisi dei missili di Cuba da una prospettiva radicalmente diversa da quella cui siamo abituati”. Sono sempre rimaste sotto il tappeto tutte le implicazioni transnazionali, così come le ripercussioni sul terreno sociale, aggiungeva Harper. Dopo aver riportato alla memoria la drammatica evoluzione di quelle ore convulse sul fronte diplomatico, l’autore indaga la reazione che ebbe la cosiddetta élite culturale dinanzi al rischio concreto d’uno scontro nucleare. LEGGI LA RECENSIONE COMPLETA
CONTROLUCE. ALBERTO BURRI, UNA VITA D’ARTISTA
Alessandra Oddi Baglioni
Donzelli, 135 pp., 17 euro
Di Alberto Burri, tra i più grandi artisti italiani contemporanei conosciuti all’estero (e non è così scontato, da qualche tempo), si sa più o meno tutto circa la sua lunga e prolifica carriera. I cretti esposti qua e là a ogni latitudine possibile; nomi di grandi musei che costellano la sua biografia: dal Guggenheim newyorchese al Centro Pompidou parigino, tanto per citarne due in grado di dar l’idea di chi si sta parlando. Ma del Burri privato, dell’uomo che stava dietro alla maschera d’artista, poco s’era scritto. Oggi, a vent’anni dalla morte, a togliere il velo c’ha pensato Alessandra Oddi Baglioni, studiosa e appassionata d’arte che con Burri condivide le origini: umbre per entrambi. L’autrice è andata a scavare in profondità per realizzare quella che alla fine si presenta come una cosiddetta biografia romanzata, dove il romanzo serve più che altro a collegare gli elementi veri e provati dell’esperienza terrena del padre dei cretti. Il materiale su cui imbastire la storia è corposo: lettere private, racconti di chi l’ha conosciuto e ha cercato di penetrare la robusta corazza di quest’uomo a tratti scontroso con tre grandi passioni coltivate fino allo stremo per evadere dal lavoro d’ingegno: le partite del Perugia, la fotografia e le passeggiate nei boschi all’alba, calpestando l’erba ancora fresca di rugiada. LEGGI LA RECENSIONE COMPLETA
L'IDEOLOGIA DEL GODIMENTO - di Fabrizio Fratus e Paolo Cioni, Circolo Proudhon, 127 pp., 13 euro - In un mondo in cui la pornografia è stata completamente sdoganata, gli attori di film hard diventano opinionisti morali, nelle nostre città abbondano i sexy shop e l’educazione sessuale “senza tabù” nelle scuole è prevista dalle linee guida dell’Oms fin dalla prima infanzia, un saggio del genere potrebbe sembrare fuori luogo, bacchettone e anacronistico. Il lavoro di Fratus e Cioni è invece molto attuale, e riesce in poche pagine a inquadrare quello che sempre più esperti, sociologi, psicologi e psichiatri identificano come un problema crescente in tutto il mondo: la dipendenza dalla pornografia con conseguente aumento del numero di persone che hanno sempre più problemi nel rapportarsi con l’altro sesso, difficoltà ad adattarsi alla società in cui vivono, perdita di contatto con la realtà. LEGGI LA RECENSIONE COMPLETA
LA MONARCHIA SOCIALISTA - di Mario Missiroli, Le Lettere, 128 pp., 15 euro - Prima del fascismo, Mario Missiroli fu direttore del Resto del Carlino e del Secolo, nonché capo della redazione romana della Stampa. Duro avversario di Mussolini – che arrivò a ferire in duello – durante il Ventennio riuscì comunque a scalare le posizioni che contano nelle gerarchie della “nuova” Italia, diventando prima consigliere politico del Ras di Bologna Leandro Arpinati e poi direttore del Messaggero (senza però poter usare il proprio nome). Tornati alla democrazia, dopo la direzione del Messaggero si sarebbe seduto sulla poltrona più importante di Via Solferino e su quella di presidente della Federazione nazionale della stampa italiana. Alcuni suoi aforismi sono passati alla storia, a cominciare dalla massima secondo cui “nulla è più inedito della carta stampata”, per arrivare quella per cui “il giornalista spiega agli altri quello che neanche lui ha capito”. LEGGI LA RECENSIONE COMPLETA
RADIOSO MAGGIO - di Antonio Varsori, Il Mulino, 216 pp., 15 euro - Ha ragione Antonio Varsori quando sottolinea che nel profluvio di pubblicazioni a celebrazione del centenario della Prima guerra mondiale, la maggior parte di quel che è uscito in libreria si è concentrato sul duello tra Intesa e Imperi centrali, come – d’altra parte – era un po’ scontato. Poco, invece, s’è scritto sull’Italia, relativamente alla quale s’è assistito alla ristampa di contributi datati e ampiamente noti e al tentativo di presentare approcci innovativi sul tema. Ma la fase immediamente precedente al fatale 24 maggio del 1915 è rimasta sempre nell’ombra, quasi fosse un momento di scarsa importanza circa il ruolo di Roma nella contesa. Eppure, sfogliando e immergendosi nelle quasi duecento pagine del volume, si scopre tutta la complessità di un’evoluzione politica che ha incontrato fasi a dir poco concitate, con lo scontro tra i vecchi schieramenti dell’Italia liberale giolittiana e le nuove forze che andavano aumentandola presa sulla popolazione e l’opinione pubblica. LEGGI LA RECENSIONE COMPLETA
NON MI TROVERETE MAI, di Robert Wilson, e/o, 451 pp., 18 euro
NUOVE STORIE DAL VICOLO DELLA POLVERE ROSSA, di Qiu Xiaolong, Marsilio, 234 pp., 17,50 euro
UNA FAMIGLIA IMPERFETTA, di Nicola D'Attilio, San Paolo, 312 pp., 19 euro
LA VITTIMA SCONOSCIUTA, di Jackson Gregory, Castelvecchi, 236 pp., 16,50 euro