XXI Secolo

Redazione
Paolo Zardi
Neo Edizioni, 160 pp., 13 euro

    Il ritorno a casa era pervaso della malinconia che prende gli amanti dopo l’orgasmo, quella che, di norma, precede il sonno. La vendita seguiva le stesse regole dei rapporti amorosi: le manovre di avvicinamento, il corteggiamento, l’accerchiamento concentrico, l’assalto, la resa e l’inevitabile tristezza che seguiva il coito. I centri commerciali erano pornografici – zero sentimento, nessuna conseguenza. Ma vendere di persona, in casa di qualcuno, dosando consigli affettuosi e ragionevoli inganni, quello era un atto d’amore”. Il protagonista di questo romanzo di Paolo Zardi (arrivato in finale al premio Strega, escluso un attimo prima della cinquina) è un uomo di mezza età, con due figli piccoli, e una moglie in coma dopo un ictus. Vende depuratori d’acqua porta a porta, e come rito sciamanico prima di entrare nelle case dei possibili acquirenti si ferma in autogrill per mangiare un toast farcito. La moglie è in coma e lui ha sviluppato una dipendenza per la masturbazione, il sintomo di una soffocante, strisciante depressione. Siamo in un’Italia post apocalittica. Proprio come potremmo vederla in televisione, se gli sceneggiatori di “The Walking Dead” – la serie tv che racconta un’America post apocalittica – fossero nati in Italia. Perché qui non c’è una comunità che lotta per la sopravvivenza tra i boschi, che va a caccia di conigli e spara in testa agli zombie.

     

    Qui c’è il grigiore di una civiltà che annega nei debiti, quartieri interi di palazzi disabitati, criminalità e abbandono: “Il parcheggio del centro commerciale era un cimitero di finestrini infranti. Quelli che un tempo portavano i carrelli in cambio dell’euro di cauzione, coltivavano insalata negli spartitraffico, e si scaldavano con il legno degli alberi abbattuti nel boschetto artificiale impiantato a ridosso della tangenziale. Dentro, una guarnigione di guardie in tenuta antisommossa vagava tra negozi chiusi, semichiusi o in procinto di chiudere”. Il racconto di Zardi è realistico, e alterna la descrizione di una società più morta che viva con gli ultimi scampoli di umanità del protagonista, perso in quella che lui chiama “l’indagine” intorno all’esistenza della moglie. E nel frattempo, continua a vendere depuratori: “L’odio di classe aveva lasciato il posto all’odio razziale che andava lasciando spazio a una forma inedita di risentimento primitivo, inclassificabile, destrutturato, totalizzante. La gente odiava la gente tutto il giorno, tutti i giorni. Tempi di ira, di tremendo rancore. E lui, ogni sera, doveva convincere questi adulti incattiviti a comprare un aggeggio di cui non avevano mai sentito il bisogno”.

     

    XXI SECOLO
    Paolo Zardi
    Neo Edizioni, 160 pp., 13 euro