La fogliata del sabato

Redazione
Titoli, copertine e consigli per un weekend (a casa, al mare o in montagna) da trascorrere con dieci libri in mano.

L’UOMO E IL SUO DESTINO

 

Pierre Lecomte du Noüy
Castelvecchi, 204 pp., 18,50 euro


A un uomo di scienza è difficile far digerire parole come quelle che Dio disse a Giobbe, secondo uno dei più lunghi, complessi e misteriosi passi dell’Antico Testamento. La risposta, di solito, è che trattasi di favole, di storielle buone per fare sogni d’oro. Una sorta di camomilla per l’anima in tumulto che si domanda – sempre meno, a dire il vero – se c’è qualcosa (e se sì, cosa) dopo la fine naturale della vita. Questioni che dall’antichità angosciarono generazioni di uomini, tra i quali molti sul tema composero pagine tra le più belle che siano mai state scritte. Allegorie, insomma, dice chi non ci crede e ripone la propria fede sulla tavola periodica degli elementi: Giobbe sì, ma anche Cristo, la moltiplicazione dei pani e dei pesci, Lazzaro che si alza e cammina, la Resurrezione. Lasciando stare Immanuel Kant, la sua Critica della ragion pura e l’epitaffio fatto da lui scolpire sulla sua lapide – “il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me” – si potrebbe menzionare san Tommaso d’Aquino, secondo cui “pensiero e ragione si possono conciliare, anzi, la ragione serve a pianificare alcuni enigmi della fede, anche se l’intelletto umano è limitato”. Lo scopo della fede e della ragione – aggiungeva “è lo stesso, se poi la ragione si trova in contrasto con la fede deve cedere a questa”. Ma forse più utile è prendere in mano quanto scriveva in pieno Novecento Pierre Lecomte du Noüy, il grande fisico francese a giudizio del quale proprio nei quanti e nella razionalità più pura si trova la prova dell’esistenza di Dio. LEGGI LA RECENSIONE COMPLETA


 

IN PRINCIPIO ERA LA PAROLA

 

Federico Roncoroni
Mondadori Education, 112 pp., 20 euro

 

Titolo ambizioso, biblico, per questo gustoso libretto scritto dal grande linguista e saggista Federico Roncoroni. Quattro storie di passione grammaticale, letteraria e libraria. Non un passatempo da spiaggia, ma neppure una antologia da tempi ginnasiali. Si comincia con la parabola su nome, articolo, aggettivo, pronome, verbo, avverbio, preposizione, congiuzione e interiezione. Al lettore distratto o superficiale potrebbe venir voglia di consegnare il volumetto alla libreria del salotto, terrorizzato dal dover tuffarsi – magari ad anni di distanza – nel ripasso della grammatica che tanto fece penare e soffrire. Ma Roncoroni, con tono solenne  e quasi parafrasando la Genesi, scrive che “insieme, la Parola e i suoi discendenti, diedero corpo e forma, sostanza e vigore alle lingue degli uomini che, diverse le une dalle altre, ma tutte costituite da quei pochi suoni ricchi di illimitata forza creativa, consentono di designare e nominare tutto ciò che si vuole portare dalle tenebre alla luce”. La seconda storia ha al centro l’uomo che, conquistato l’uso della parola, cominciò ad abusarne al punto da volere solo il silenzio. “Libridine”, poi, è un inno alla bibliomania, fenomeno oggi sempre più per pochi intimi. Ma è il quarto racconto a commuovere, a far tornare il lettore con la mente agli anni delle elementari. Una sorta di madeleine proustiana. Roncoroni racconta il suo primo impatto con “La quiete dopo la tempesta” di Leopardi. LEGGI LA RECENSIONE COMPLETA


 

LA DONNA DEL MARTEDI'

 

Claire Messud
Bollati Boringhieri, 136 pp., 14 euro

 

Come può essere sicura Maria Poniatowski  “anche solo di esistere, di respirare ancora, di avere ancora un senso,  di portare dentro si sé tutte le esperienze inconciliabili, il lungo filo di una esistenza che si dipanava indietro negli anni e nei continenti?”. Lo può essere recandosi come ogni martedì mattina da quarantasei anni  nell’appartamento di Mrs. Ellington per fare le pulizie. Davanti a una tazza di tè, consumata dopo aver sbrigato le faccende, insieme a sandwich, ai cetrioli sotto aceto e ai biscotti alla marmellata di fichi, le due vecchie signore si illuminano a vicenda aiutandosi a “proiettare la parvenza di un’ombra”. Mrs. Ellington, permanente grigia e scarpe robuste, ha novantadue anni, è quasi cieca ed era già vecchia nel 1947, quando Maria ha iniziato a lavorare per lei. “Aveva continuato a essere vecchia, più vecchia ma pressappoco la stessa” fino a quel martedì di agosto in cui Maria, entrando in casa,  trova una striscia di sangue che dalla parete dell’ingresso arriva fino alla camera da letto. E pensa che sia arrivata la fine. Ma Mrs. Ellington dorme, anzi russa, nel suo letto a baldacchino sopra  una fila di tre cuscini. Le luci si spengono quando scompaiono le persone o quando ti rendi conto che stanno per scomparire e per Maria l’incidente di Mrs. Ellington diventa un avvertimento. Adesso è pronta a raccontare la sua storia, una storia di resistenza. Durante la Seconda guerra mondiale, i tedeschi la portano via dall’Ucraina e dalla sua famiglia. LEGGI LA RECENSIONE COMPLETA


 

OSSERVATA SPECIALE - di Riccardo Brizzi, Le Monnier, 346 pp., 24 euro - Le vicende che hanno portato l’Italia a entrare in guerra, nel fatale maggio del 1915 scolpito a imperitura memoria nei versi della “Canzone del Piave”, sono ormai cosa nota. Anche le trame politiche e diplomatiche, gli sgambetti tra avversari di rango governativi, i patti segreti e le conversazioni secretate hanno goduto, in quest’ultimo anno di celebrazioni per il centenario del conflitto che cambiò l’Europa e il mondo, di vasta eco. L’originalità del lavoro di Brizzi sta nell’andare a vedere come altrove, ai quattro angoli del globo, la scelta di Roma (per molti aspetti lacerante) sia stata osservata. Mai titolo, dunque, fu più felice. Non si tratta di una mera rassegna di giornali dell’epoca, di una sintesi pur ragionata di quel che possono offrire le migliori emeroteche del pianeta. LEGGI LA RECENSIONE COMPLETA

 

NEBBIA - di Miguel de Unamuno, Fazi, 270 pp., 17,50 euro - Poeta, filosofo, scrittore, drammaturgo, occasionalmente anche politico, Miguel de Unamuno è oggi famoso soprattutto per il cosiddetto “incidente dell’Università di Salamanca”, di cui era rettore. Correva l’anno 1936, il 12 ottobre. “Viva la morte!” fu il grido degli estremisti falangisti che risuonò durante la cerimonia di apertura dell’anno accademico; grido accompagnato da insulti alla Catalogna e ai Paesi baschi, definiti “cancri da amputare”. Il  settantaduenne Unamuno, basco, reagì alla provocazione, protestando contro il “grido necrofilo e insensato”. Poco dopo sarebbe arrivata la destituzione, un colpo che lo portò alla morte di lì a poco. Unamuno non può però essere circoscritto a questo gesto da hidalgo. Faceva parte della “Generazione del ’98”, il gruppo di intellettuali che si era proposto di rispondere, al trauma della sconfitta nella guerra contro gli Stati Uniti. LEGGI LA RECENSIONE COMPLETA

 

L'IDEOLOGIA DEL GODIMENTO - di Fabrizio Fratus e Paolo Cioni, Circolo Proudhon, 127 pp., 13 euro - In un mondo in cui la pornografia è stata completamente sdoganata, gli attori di film hard diventano opinionisti morali, nelle nostre città abbondano i sexy shop e l’educazione sessuale “senza tabù” nelle scuole è prevista dalle linee guida dell’Oms fin dalla prima infanzia, un saggio del genere potrebbe sembrare fuori luogo, bacchettone e anacronistico. Il lavoro di Fratus e Cioni è invece molto attuale, e riesce in poche pagine a inquadrare quello che sempre più esperti, sociologi, psicologi e psichiatri identificano come un problema crescente in tutto il mondo: la dipendenza dalla pornografia con conseguente aumento del numero di persone che hanno sempre più problemi nel rapportarsi con l’altro sesso, difficoltà ad adattarsi alla società in cui vivono, perdita di contatto con la realtà. LEGGI LA RECENSIONE COMPLETA


 

MOLTI TITULI

 

COBRA, di Deon Meyer, Edizioni e/o, 392 pp., 16 euro

 

CHARLES BUKOWSKI MENTRE BUDDHA SORRIDE, Guanda, 131 pp., 14,50 euro

 

AURO PONCHIELLI CONTRO LA FINE DEL MONDO, di Alessandro Pozzetti, NN editore, 407 pp., 17 euro

 

LA CHIESA IN IRAQ, di Fernando Filoni, Libreria Editrice Vaticana, 256 pp. 16 euro

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