Le Ateniesi
Mondadori, 211 pp., 19 euro
E’ convincente l’ultimo romanzo storico di Alessandro Barbero, medievista con il gusto di spaziare avanti e indietro lungo la linea mai dritta della storia. Lo scenario è quello della Grecia classica. Convincente perché non cede al mistero da “giallo balneare” e perché si staglia su uno scenario dove le date, gli accadimenti e le ricostruzioni sono rigorose (basta prendere in mano Tucidide per averne conferma). E’ il V secolo avanti Cristo, tempo di guerra e pace, di lotte per il potere e di interminabili discussioni circa la natura dei regimi da dare alla miriade di polis che costellavano il mondo greco. Sono passati sette anni dalla battaglia di Mantinea (418 a. C.), quella che per gli ateniesi doveva essere solo una formalità, così da poter tornare “a casa in tempo per sorvegliare le raccoglitrici di olive”, e che invece si rivelò essere una disfatta, un’umiliazione recata alla potente e ricca Atene dall’antica nemica, la bellicosa Sparta, abitata da gente “che ha l’ossessione della ginnastica, pure alle donne la fanno fare”. Una sconfitta che lascerà pochi morti sul campo solo per la tradizione spartana che non voleva inseguire fin nell’Ade i vinti. Ma la ferita, tra l’Acropoli e il Pireo, sanguinerà a lungo. Due reduci di quella battaglia, Trasillo e Polemone, vivono alle porte della città, in campagna, coltivando i campi e le vigne. Hanno due figlie, Charis e Glicera, ancora non maritate. Non hanno tempo di pensarci, i due uomini. Per loro conta solo la politica, c’è lo scontro tra chi vuole difendere la “fresca” democrazia (compreso il suo volto cruento, spesso taciuto anche nei migliori manuali liceali) e chi pensa che solo la tirannide possa salvare Atene. E’ questo il terreno su cui si erge il dramma: mentre la città si raduna per la “prima” della nuova commedia di Aristofane, la “Lisistrata” – ritradotta dal greco da Barbero – Charis e Glicera si intrufolano nella casa di Cimone, affascinante giovane (ricchissimo e arrogante) che rispecchia l’opposto di quanto incarnato dai vecchi Trasillo e Polemone. Le due giovani credono a lui, ne rimangono ammaliate, commiserando i poveri genitori rimasti ancorati in un pietoso passato che non capiscono né intendono capire. La pagheranno cara, perché mentre sul palcoscenico si narrerà l’inedito e scandaloso sciopero del sesso ordito dall’ateniese Lisistrata e dalla spartana Lampitò contro la maggioranza della popolazione che voleva guerra e non pace, Charis e Glicera verranno brutalmente stuprate da Cimone e dai suoi amici, vedendo così sfumare nel modo peggiore i propri sogni e aspettative.
LE ATENIESI
Alessandro Barbero
Mondadori, 211 pp., 19 euro