
Tra cielo e terra
Neri Pozza, 384 pp., 18 euro
Io credo che potrei voltarmi e andare a vivere con gli animali, così placidi e controllati. Resto a guardarli ore e ore. Non si affaticano, non frignano per la loro condizione. Non stanno svegli al buio piangendo i loro peccati…” . Sono questi i versi di Walt Withman che Denys Finch Hatton (il Robert Redford de “La mia Africa”, per intenderci) dedica a Beryl Markham durante una serata trascorsa alle pendici delle colline Ngong, nella fattoria della baronessa Isak Dinesen (alias Karen Blixen, alias Meryl Streep). Almeno è quello che la scrittrice americana Paula McLain immagina sia successo e che racconta in questo romanzo biografico che ripercorre la vita spericolata di Beryl Markham che, nell’Africa coloniale, dagli anni Venti fu allenatrice di cavalli da corsa e pilota di aerei (è stata la prima donna a sorvolare l’Atlantico da est a ovest). Come gli animali dei versi di Withman, Beryl Markham è stata una donna coraggiosa che con dignità, senza autocommiserazione e bevendo molto champagne (“assolutamente d’obbligo in Africa”) sfidò le regole della società di quel tempo vivendo secondo un proprio codice. Ma Beryl, che da bambina sopravvisse all’aggressione di un leone, capisce di essere destinata a qualcos’altro e darà scandalo. Diventerà un’avventuriera, percorrerà a cavallo le ampie pianure della sua Africa, volerà in solitaria sull’Atlantico, avrà come miglior amico per tutta la vita un africano della tribù dei kipsigi ma – anche quando sarà costretta a rinunciare al figlio – amerà la vita sopra ogni cosa. Si sposò tre volte (“Non mi sentivo sufficientemente adulta da essere una moglie, da aver appreso e vissuto abbastanza a lungo, da aver capito le cose fondamentali della vita”), ma probabilmente amò soltanto Denys Finch Hatton. Paula McLain ha detto che “scrivere romanzi su persone realmente esistite è come fare paracadutismo acrobatico” e con questo nuovo romanzo ha confermato la sua bravura nel descrivere, con curiosità e immaginazione, le vite degli altri. Era stato così anche per “Una moglie a Parigi” (Neri Pozza), il suo precedente libro in cui racconta la storia di Elizabeth Hadley Richardson, prima moglie di Ernest Hemingway. Curiosamente, lo scrittore americano ritorna anche in questa storia: nel 1942, forse per mettere a tacere gli scandali e le illazioni che la perseguitarono per tutta la vita, Beryl Markham pubblicò un’autobiografia, “West with the night” (“Ad occidente con la notte”, Neri Pozza). Tra i pochi che la lessero ci fu Hemingway che, ammirato dal suo stile, la aiutò a farne un successo letterario.
TRA CIELO E TERRA
Paula McLain
Neri Pozza, 384 pp., 18 euro

rimandi filosofici