La fine della pirateria online
Chi vuole più scaricare ora che ci sono Netflix e Spotify? Una ricerca
La pirateria è in pieno declino. Che si tratti di musica o di film, i tempi in cui si lasciavano i computer accesi la notte per scaricare illegalmente l’intera discografia di David Bowie o gli ultimi film di Tarantino sono finiti – e non soltanto perché con le connessioni attuali la discografia di Bowie si scarica in una mezz’oretta. Gli studi e le metriche che dimostrano che i pirati sono sempre meno sono infiniti. Una ricerca appena uscita della società Similarweb per Ifpi e Fimi, due delle associazioni di categoria dei discografici italiani, mostra che la pirateria musicale in Italia si è ridotta del 35 per cento nell’ultimo anno e di oltre il 50 per cento negli ultimi due anni. Perfino il temutissimo “scarico l’audio delle canzoni su YouTube” si è ridotto del 41 per cento in un anno. Cosa è successo? Semplice: perché uno dovrebbe ingegnarsi a scaricare gli audio dei video di YouTube (o a usare BitTorrent) quando può usare Spotify e Apple Music? Spotify può essere gratuito, Apple Music no, ma questa è un’altra vittoria importante: gli utenti hanno cominciato a capire che pagare una cifra ragionevole per un servizio che funziona si può fare. Lo stesso vale per i film: se voglio guardare “Stranger Things”, aprire Netflix è infinitamente più facile che scaricare file da internet, che poi vai a sapere cosa finisci per trovarti sul computer (anche questo è un trend: per guardare film e ascoltare musica ormai si usa lo smartphone, e piratare con lo smartphone è molto più difficile).
Fin qui siamo nel campo del noto. Il discorso più ampio però è questo: i discografici e le major del cinema e della tv, in un certo senso, dovrebbero ringraziare la pirateria. I pirati hanno fatto passare un brutto quindicennio all’industria creativa, ma alla fine le hanno dato le idee e l’unità d’intenti per pensare a soluzioni migliori e più efficaci, che hanno favorito sia il pubblico sia l’industria – che è in netta ripresa, e questo è un gran risultato specie per i discografici, che a un certo punto all’inizio del decennio sembravano destinati all’estinzione. I pirati hanno assunto il loro ruolo storico. Adesso possono anche sparire.