Il testo portato da Renzi in Cdm su Riforme e Def
Il Foglio è in grado di anticipare il testo che arriverà oggi in Consiglio dei ministri sul Piano Nazionale di riforme per il 2015 e sul Def. Due temi significativi presenti nel Pnr riguardano il piano del governo sulla spesa pubblica (10 miliardi nel 2016 e 5 nel 2017, non proprio una rivoluzione) e il progetto legato al riordino definitivo del sistema di ammortizzatori sociali e in particolare quello legato alla Cassa integrazione (non è detto esplicitamente ma l’idea sembra essere quella di porre fine al modello della Cig in deroga). Qui i due passaggi. Qui il testo completo (tranne un paio di passaggi che verranno rivisti) del Pnr e del Def. [cliccate sui link per scaricare i testi completi]
SPESA PUBBLICA
Dopo gli importanti risultati ottenuti nel 2014, il Governo prevede di realizzare ulteriori risparmi e rimuovere la restante parte delle clausole di salvaguardia con interventi anche di riduzione delle spese e delle agevolazioni fiscali, per almeno 10 mld nel 2016 5 mld nel 2017.
L’attività di revisione della spesa continuerà sui binari impostati nel 2014 sfruttando alcuni meccanismi abilitanti realizzati nel corso del 2014 (per esempio la mobilità nella PA, la concentrazione delle centrali d’acquisto), facendo leva su alcuni processi legislativi già in corso (come per esempio la delega PA), e aggredendo nuove aree finora relativamente poco analizzate.
Seguono le principali linee intervento:
- Per quanto riguarda gli enti locali (comuni, regioni e aziende sanitarie) che rappresentato circa due terzi della spesa corrente al netto dei trasferimenti alle famiglie e spesa per interessi, si proseguirà nel percorso impostato nella legge di stabilità 2015 estendendolo anche alle regioni e alle aziende sanitarie. In particolare si provvederà ad: a) allineare le regole del patto di stabilità interno a quelle europee; b) utilizzare i sistemi di costi standard e fabbisogni standard (o livelli di servizio) per determinare le risorse disponibili alle singole amministrazioni; c) rendere disponili on line e facilmente consultabili i dati di performance e di costo delle singole amministrazioni.
- Per quanto riguarda le aziende pubbliche partecipate si attueranno, a valle della valutazione dei piani di razionalizzazione consegnati dai singoli enti locali, interventi legislativi mirati a un’ulteriore razionalizzazione e miglioramento dell’efficienza delle aziende partecipate. Particolare attenzione verrà data ai settori del trasporto pubblico locale e la raccolta rifiuti, che soffrono di gravi e crescenti criticità di servizio e di costo.
- Per quanto riguarda la pubblica amministrazione centrale le priorità saranno: a) una revisione approfondita e analitica dei circa 10.000 capitoli di spesa verificandone l’utilità ed efficienza di spesa; b) la riorganizzazione delle strutture periferiche dello stato centrale, sfruttando il veicolo legislativo delega PA, creando un nuovo modello di servizio più efficiente ed efficace. Un elemento importante di questa riorganizzazione sarà la razionalizzazione degli spazi occupati dalla PA in conformità a quanto stabilito nel DL 66/2014.
- Per quanto riguarda gli acquisti della PA si procederà a completare il processo di razionalizzazione delle stazioni appaltanti e delle centrali d’acquisto definito nel DL 66/2014.
- Per quanto riguarda il recupero del tax gap e le tax expenditures le priorità sono: a) il completamento dell’attuazione della delega fiscale con particolare attenzione alla creazione di un sistema di tracciabilità telematica delle transazioni di business: fatture e corrispettivi giornalieri; b) la razionalizzazione delle tax expenditures, demarcando chiaramente le aree politicamente aggredibili.
- Per quanto riguarda gli incentivi alle imprese si procederà ad effettuare una ricognizione e una loro razionalizzazione.
AMMORTIZZATORI SOCIALI
La legge delega 183/2014 indica al Governo i principi e criteri direttivi di intervento in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro:
a) rivedere i criteri di concessione e utilizzo delle integrazioni salariali escludendo i casi di cessazione aziendale;
[**Video_box_2**]b) semplificare le procedure burocratiche anche con l’introduzione di meccanismi automatici di concessione;
c) prevedere che l’accesso alla cassa integrazione possa avvenire solo a seguito di esaurimento di altre possibilità di riduzione dell’orario di lavoro;
d) rivedere i limiti di durata, da legare ai singoli lavoratori, e prevedere una maggiore compartecipazione ai costi da parte delle imprese utilizzatrici;
e) prevedere una riduzione degli oneri contributivi ordinari e la loro rimodulazione tra i diversi settori in funzione dell’effettivo utilizzo.
Dovranno inoltre essere individuati meccanismi volti ad assicurare il coinvolgimento attivo del soggetto beneficiario di prestazioni di integrazione salariale, al fine di favorirne lo svolgimento di attività in favore della comunità locale di appartenenza.
Favorire un più efficiente utilizzo degli strumenti di integrazione salariale in costanza di rapporto di lavoro, incentivando una più rapida ricollocazione dei lavoratori espulsi.
Scarica il testo del Piano Nazionale di riforme per il 2015 qui e qui