Saviano for president!
La meglio cura, per Gomorra, sarebbe senz’altro il fustigatore (ufficiale, celebrato, consacrato) di Gomorra stessa. Saviano for president! Ogni tanto l’ipotesi, tra i borbottii di corridoio della male assortita minoranza del Pd, viene avanzata. Solitamente, lo scrittore con garbo lascia cadere la cosa. Ieri, a rilanciarla con un vistoso titolo era il Corriere della Sera. Oddio, più che un rilancio politico, pareva una sorta di pellegrinaggio devozionale: “E ora c’è chi spera in Saviano”. Ché Fassina va per conto suo (dove chissà), Civati è sempre temerariamente sulle barricate, Landini c’è ma va sottotraccia, la Camusso vigila, Cuperlo sta silente, e “dentro si guarda a Speranza”, inteso Roberto. Che ha ottimo il nome, vista la situazione, ma non troppo alte le possibilità, secondo molti. E perciò, tra Speranza che c’è e non c’è, nel fantasioso groviglio c’è chi nell’altro Roberto, Saviano appunto, “spera” come possibile anti Renzi.
Lo scrittore non solo ha di recente appiccicato il bollo di Gomorra alle liste Pd campane, procurando giubilo tra i residui anti Renzi, ma mediaticamente si è dato a marcare stretto lo sgarzolino Matteo: che se verso il trionfo suo s’avviò presentandosi dagli “Amici” della De Filippi combinato come un simil Fonzie, sullo stesso palcoscenico è salito un paio di settimane fa lo scrittore, che però invece di evocare “Happy days” si è dato alla lettura e alla promozione di Dostoevskij: perfetto già, peraltro, come preside dell’annunciata riforma scolastica. Se son rose, fioriranno. Ma Speranza & speranza a parte, appare difficile. Pure se maggio è comunque sempre il mese più adatto.